Il marketing ha sposato i social media
di Eloisa De Felice
La pubblicità, nei suoi anni di gloria imperante su manifesti e carta stampata, sta oggi morendo. Al suo capezzale la vegliano, a volte amorevolmente altre meno, i figli: marketing e brand managering. Al tempo dei social media nulla è più come prima! In solo 4-5 anni la loro comparsa ha rivoluzionato non solo la vita delle singole persone, capaci di passare ore e ore ad aggiornare il proprio status e il proprio profilo online, ma anche il mercato che, ovviamente, non può lasciarsi sfuggire un’occasione come questa.
«I social media come mix di strumenti a cooperazione sociale per il marketing delle imprese, quello pubblico e anche per quello istituzionale»: così ha sintetizzato l’odierno scenario, dove le ibridazioni e la blogsfera la fanno da padrone, Elisabetta Pattuglia, docente del Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata, durante l’incontro conclusivo del seminario annuale del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Informazione, della Comunicazione e dell’Editoria, della stessa università romana.
Impresa e comunicazione, prodotti e new media, entertainment e marketing, come “spazi” dove i giovani possono crearsi il lavoro e il loro futuro, ma ammonisce chiaramente la Pattuglia: «la comunicazione può fare i salti mortali, ma se il prodotto non vale, soprattutto, in tempi di crisi, il consumatore, critico e disilluso, cliccherà ‘non mi piace’ e nessuno compra più!». Occorre, perciò, creare una rete, solida, dove i consumatori, fan, brand friends o brand advocates, chiamateli nell’inglese che più vi piace, difendano voi e il vostro marchio, perché oggi senza network non si è nessuno!
Avanti tutta, perciò, con strategie marketing sui social media. Qui la community, appositamente creata in base a fragment, ovvero micro-target di consumatori, verranno ingaggiati affinché il paradigma teorizzato da Olins nel 2008 «branding has now become a significant mainstream management», ovvero «il marchio è ormai diventato una significativa attività di gestione tradizionale», diventi non solo momento per momento sempre più vero, ma anche perché il neologismo coopetition, cooperare nella competizione, sia la nuova regola alla base dei social media stessi. Provare, o meglio cliccare, per credere!