Pasqua: 400 mln di uova a tavola. Ma gli acquisti calano e tornano le uova “fai da te”

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di Sabrina Ferri

Anche la Pasqua risente della crisi. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Coldiretti si assiste ad un calo vertiginoso degli acquisti di uova e colombe, i cui prezzi sarebbero lievitati rispettivamente fino al 22 per cento e all’11,9 per cento rispetto all’anno passato. Ma se da un lato le spese delle famiglie italiane vengono tranciate, per contro torna in voga il vecchio tradizionalismo, all’insegna della creatività e del “fai da te”.  

Sostiene Coldiretti che saranno circa 400 milioni le uova “ruspanti” consumate durante la settimana Santa. Sode per colazione, colorate e dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate, consumate in ricette tradizionali, ma soprattutto sempre più biologiche e “naturali”. Al quasi atavico e classico uovo di cioccolato subentrano le  più economiche uova di gallina decorate per le quali, sancisce la Cia– Confederazione Italiana Agricoltori, gli italiani spenderanno complessivamente circa 135 milioni di euro, consumando più di otto uova a testa.  

Proprio le uova di gallina sembrerebbero essere le più gettonate, non soltanto per una questione di risparmio, ma anche per ciò che concerne la sicurezza alimentare. Quest’ultime sarebbero infatti dotate di un sistema di etichettatura obbligatorio volto a identificare provenienza e metodo di allevamento.  

Pasqua 2012 si trasforma così in una vera e propria rispolverata alla tradizione che lega le sue radici al valore simbolico dell’uovo, considerato sin dal Medioevo espressione di rinascita e buon augurio. Fu, in particolare, nel 1176 che il capo dell’Abbazia di St. Germain donò a Luigi VII, per festeggiare il suo ritorno a Parigi dopo la II crociata, metà dei prodotti delle sue terre, comprese uova che furono poi dipinte e distribuite al popolo.  

Da allora le uova divengono una sorta di portafortuna, espressione di fecondità, il cui scambio diventa un gesto quasi scaramantico, spesso utilizzato contro pestilenze e carestie.

Oggi, esplica la Cia, l’Italia si conferma essere tra i più grandi paesi consumatori di uova e secondo produttore in Europa, dietro alla Francia.

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