Liberalizzazioni, il Governo tira dritto. Taxi in rivolta

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di Emiliana De Santis

Venerdì 20, dopo otto lunghissime ore, il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “Decreto Cresci Italia”, che prevede un pacchetto di liberalizzazioni e di misure volte all’apertura del mercato, all’abolizione dei privilegi delle categorie professionali e alla tutela dei consumatori. Per quanto riguarda i taxi, nonostante le proteste e le riunioni tra i membri dell’esecutivo e i rappresentanti sindacali, il Governo ha mantenuto dritta la barra. Ma le auto bianche non si arrendono.

LO SCONTRO – Tre i motivi del contendere. Il Governo è convinto che affidare la concessione delle licenze alla neonata Autorità delle reti sia il modo migliore per razionalizzare la presenza dei taxi sul territorio. I tassisti invece, sostenuti dai rappresentanti locali – anche illustri, come Alemanno a Roma e Cattaneo per la Regione Lombardia – ritengono più opportuno lasciare la competenza in mano ai Comuni. Il decreto inoltre, secondo il testo ufficiale, prevede la extra territorialità, ossia la possibilità per il tassista di esercitare oltre i confini del comune che ha rilasciato la licenza e una sorta di “doppia guida”: colui che possiede la licenza part time, può essere sostituito alla guida dell’auto bianca da un altro tassista, a patto che possieda anch’egli una licenza part time.

LA TRATTATIVA – Già mercoledì era circolata una bozza di riforma, stilata e votata dalle rappresentanze di categoria riunite a Circo Massimo. Il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio, Manlio Strano, aveva definito ragionevoli alcune delle modifiche e si diceva intenzionato a considerarle. Ma la situazione non è mai stata troppo chiara. Mentre a Palazzo Chigi si proseguiva con i colloqui, la base aveva intuito il proposito del Governo, quindi la tensione è salita nel giorno di giovedì per poi esplodere venerdì sera, dopo la conferenza stampa del Premier.  E i tassisti di stanza nell’arena romana si sentono traditi anche dai sindacati, con i quali si è verificato un definitivo scollamento. Non mancano i picchettaggi e molti tassisti, stanchi della lotta e propensi a riprendere il normale servizio, sono intimoriti dall’ala oltranzista. «Se vuoi ti porto a Fiumicino, a limite Eur, facciamo una strada secondaria. Ma non in centro, rischio che mi ribaltano la macchina» così dice un uomo di mezza età fermo accanto alla sua auto nei pressi della stazione Ostiense.

LUNEDI’ 23 Qualche taxi per strada, per lo più diretto verso l’esterno della città. Il resto è parcheggiato di lato al Circo Massimo. I tassisti protestano uniti ma il coro non suona all’unisono. L’Uritaxi del leader storico, Loreno Bittarelli, è convinta di poter ancora trovare un accordo con il Governo mentre l’Ugl taxi di Pietro Marinelli è contraria su tutta la linea. «Monti non è il mio padrone, e i clienti ci daranno ragione» afferma uno, «Colpiscono noi per non toccare gli interessi veri» ribatte un altro. La piazza è calda, affollata ma non dimessa. La lotta continua perché la guerra, oggi, non sembra ancora persa.

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One thought on “Liberalizzazioni, il Governo tira dritto. Taxi in rivolta

  1. Dovrebbero lasciare le cose come stanno xche di taxi a Roma siamo saturi e dovrebbero invece fare qualcosa x pagare meno il gasolio che e diventato insostenibile creare posti di lavoro peresempio mettendo controllori sull autobus dove il biglietto viene pagato solo dalle persone anziane così facendo si potrebbero recuperare parecchi soldi rimpatriare i clandestini che sono sempre al centro delle cronache italiane lavorando a nero in Italia togliendo lavoro agli italiani e facendo girare i nostri soldi non nel nostro paese ma nel loro riguardo le licenze potrebbero fare un bando di di 4000 licenze del comune di Roma NCC togliendo così quelle di fuori comune regolarizzando anche loro come noi a pagare le tasse Si alle liberalizzazioni ma solo x vivere la nostra bella Roma h 24 come le altre capitali europee viaggiando un Po e facile capire che il nostro paese purtroppo e ancora a l’età della pietra rispetto a gli altri e questo da romano e italiano dispiace fate qualcosa ma fatelo bene un tassista incazzato

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