Fidel Castro è morto. Bufala di una notte su Twitter

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di Pierfrancesco Demilito

Per una notte è morto Fidel Castro, ma solo per una notte e solo su twitter. La notizia della scomparsa del Líder Máximo ha monopolizzato i cinguettii di mezzo mondo nella notte tra il due e il tre gennaio ma si è rivelata infondata. Un episodio simile era già avvenuto nello scorso settembre e anche quella volta si trattò di una bufala.

Tutto è iniziato con questo post: “Attenzione, Cuba Press ha verificato la morte di Fidel Castro. Stasera la comunicazione ufficiale dal governo del paese”. La citazione di una fonte, Cuba Press – sito di informazione gestito da un gruppo di dissidenti, ha fatto sembrare tutto più realistico. A rinforzare il colpo è arrivata poco dopo la pubblicazione di una foto, evidentemente un fotomontaggio, che mostrava il corpo senza vita di Fidel. Quando un tale Neil Red, intorno alla mezzanotte (ora italiana), ha twittato: “all telecommunications with Cuba are cut” (tutte le telecomunicazioni con Cuba sono tagliate), la morte di Castro  è sembrata essere ormai certa.

Anche la nota blogger cubana Yoani Sanchez, durante la notte, ha deciso di commentare la notizia su twitter e proprio da lei è giunta una delle prime smentite. In un cinguettio ha scritto “circa il rumor che sta aumentando lì fuori: non c’è nessuna informazione affidabile qui dentro”, ma qualche minuto dopo ha aggiunto in un nuovo post: “il giorno in cui questi rumor saranno veri, i cubani saranno gli ultimi a saperlo”. A screditare ulteriormente le voci circolate sul social network è arrivato il tweet del giornalista spagnolo Lopez-Doriga:  “non so niente. Nessun media serio conferma”.

Più sarcastico Yohandry Fontana, blogger cubano molto vicino a Castro, che in un suo post ha scritto: “Fidel studia, analizza e se la ride delle balle di twitter. La Cia ha cercato di ucciderlo 700 volte e twitter ha preso la stessa strada”.

Sebbene nessuna grande testata sia caduta nel tranello, quanto accaduto prova il ruolo sempre più centrale ritagliatosi dai social network nel mondo dell’informazione. A fare le notizie non sono più necessariamente i grandi network, chiunque può rendersi autore di una notizia, o di una bufala, che per una notte terrà centinaia di migliaia di persone incollate al computer.

Fonte foto: Guillermo Schutz on Twitter

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