eBizcuss denuncia Apple per concorrenza sleale

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di Roberto D’Amico

Il 2012 della Apple non inizia sicuramente nel migliori dei modi. A dir la verità già il 2011 si era chiuso con una polemica che dalla Francia è rimbalzata fino negli States per poi raggiungere ogni angolo del Mondo. La eBizcuss, società transalpina ad oggi maggior rivenditore francese dei prodotti della “grande mela”, ha denunciato il colosso il Cupertino per concorrenza sleale.

IL FATTO – Alla base dell’azione legale ci sarebbe infatti un calo del 30% del fatturato nel penultimo trimestre dovuto, secondo l’azienda francese che controlla ben 16 punti vendita in tutto lo stato, per i mancati approvvigionamenti di iPad 2 e MacBook Air. Inoltre nel quarto trimestre la società non ha ottenuto rifornimenti sufficienti di iPhone 4S, ultimo smartphone prodotto dalla Apple. Secondo eBizcuss la Apple tenderebbe a privileggiare i rifornimenti dei propri store sul suolo frencese. Attreverso un controllo diretto l’azienda riesce immediatamente a coprire i “buchi” di prodotti più amati dagli utenti.

LE FIGARO – In un intervista a Le Figaro, François Prudent Ceo della società d’Oltralpe, ha ammesso che questi problemi non sono sorti di recente ma vanno avanti dal novembre del 2009, data di inaugurazione del primo Apple store francese, collocato strategicamente all’interno del centralissimo Carousel del Louvre a Parigi. Ulteriore motivo dell’azione legale, riporta sempre il quotidiano francese, sarebbe la proposta, da parte della Apple direttamente ai clienti eBizcuss, di prodotti a prezzi più accessibili di quelli imposti dal rivenditore francese.

APPLE DIPENDENTE – La società tiene a sottolineare, nonostante l’azione legale, che non manca la fiducia e l’ammirazione nei confronti del colosso di Cupertino e dei suoi prodotti. Basti pensare che il Ceo di eBizcuss è stato uno dei primi importatori dell’Apple II in Francia nel 1977. Come se non bastasse, nel 2007, ha investito ben 6,5 milioni di dollari per ammodernare i propri punti vendita e allinearli alle richieste di Apple. Per il colosso di Cupertino comunque non si tratta del primo caso di azione legale subita per concorrenza sleale. Solo negli States sono già noti i casi di MACAdam e MacSolutions.

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