Costi della politica: in Sardegna tagli e riduzioni di spesa
di Elena Angiargiu
Nella lotta contro i privilegi della politica, la Sardegna è pronta a fare la sua parte. Se ridurre i costi della politica in tempo di crisi è percepito come un segnale doveroso da parte delle istituzioni, i consiglieri regionali sardi hanno imboccato la strada della riduzione delle spese, come dimostrano le misure ‘anti-casta’ approvate negli ultimi mesi. Meno poltrone, buste paga più leggere, una sforbiciata a diarie e indennità.
Sull’onda delle polemiche, accompagnate dalla necessità di riforme invocate da più parti ma a lungo rinviate, alcune proposte condivise su tagli imminenti o previsti, ma non ancora operativi. L’ultimo, in ordine di tempo, è quello alle indennità e ai finanziamenti ai gruppi proposto dalla presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo. Un segnale importante, ancorché simbolico, che consentirà un risparmio annuo di oltre un 1 milione e 300 mila euro: mille euro in meno al mese, frutto dei tagli a indennità varie, emolumenti, rimborsi e diaria, compresi i 1.200 euro mensili percepiti dai consiglieri residenti a più di 35 km da Cagliari.
Un discreto risparmio per le casse pubbliche, anche se le cifre restano di tutto rispetto. Basti pensare che, stando ai dati della Conferenza dei parlamenti regionali resi noti nel luglio scorso, i consiglieri regionali della Sardegna risultavano i più pagati d’Italia con 11.417 euro netti tra indennità e rimborso. Stipendi al top anche per i presidenti di Consiglio e Giunta. Così è iniziata la corsa al taglio dei costi. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, a metà ottobre si è impegnato in prima persona a dare il buon esempio, riducendo la propria indennità di carica da 3.000 euro lordi mensili ad un euro. Ma non sono mancate le contestazioni dell’opposizione, sia per altri costi riconducibili al Governatore che per la sua volontà di abolire le Province nell’ottica di una razionalizzazione della spesa pubblica.
A metà novembre, un altro taglio, tra i più discussi e controversi. Si tratta dell’abolizione dei vitalizi, che varrà, però, a partire dalla prossima legislatura e porterà ad un risparmio di 17 milioni di euro. Fatti salvi i diritti acquisiti per gli attuali onorevoli, i prossimi consiglieri eletti non beneficeranno più dell’assegno pensionistico. Una decisione accolta con soddisfazione dalle massime cariche istituzionali, in quanto la Sardegna, seconda soltanto all’Emilia Romagna, è la prima Regione a Statuto speciale ad aver decretato lo stop ai vitalizi. In questi giorni, a seguirne l’esempio è stata la Lombardia e Camera e Senato si apprestano a fare altrettanto.
Ad aprire la serie degli interventi sui costi della politica, la riduzione del numero di consiglieri regionali, contestata e in prima battuta anche affossata. Due settimane prima dell’approvazione, infatti, era arrivata una sonora bocciatura con un emendamento approvato a voto segreto, che legava a doppio filo ogni modifica sulla riduzione dei consiglieri al varo della Legge statutaria. Il 13 ottobre scorso, il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge taglia-seggi: da 80 a 60 consiglieri con un risparmio stimato in 5 milioni di euro, che rimane, per ora, una ‘dichiarazione di intenti’ dato che la proposta sarà sottoposta al procedimento di revisione costituzionale in Parlamento e, come lamenta l’Idv, potrebbe vedere la luce soltanto a partire dal 2019.
Tempi lunghi mentre avanzano le richieste di interventi a breve termine. Prossima tappa per la Sardegna sarà l’approvazione della Legge statutaria e di quella elettorale con l’obiettivo, tra gli altri, di dare ulteriore concretezza alla razionalizzazione delle spese. Inoltre, per mettere ordine nel gran calderone delle spese politiche, sono attesi interventi uniformi in tutti i Consigli regionali: nel mirino, ancora una volta, i vitalizi, che dovrebbero essere aboliti in tutte le regioni entro 6 mesi. Un banco di prova a cui la politica non può e non deve sottrarsi per recuperare credibilità e fiducia, nell’interesse dei cittadini.
Fonte foto:
http://www.consregsardegna.it/crorg/crorg17.asp