Ddl ragazzi, “Dioxin free”: il marchio alimentare degli studenti di Taranto

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di Valentina Verdini

Uno dei tanti cliché di cui si nutre la nostra società è che gli adolescenti contemporanei siano svogliati e privi di fiducia nel futuro. «Sbagliano le modalità con le quali rivendicano un ruolo all’interno del gruppo sociale» griderebbe il tuttologo, meglio se psicologo, di turno. Eppure vi sono casi in cui queste etichette non si adattano affatto ai giovani di oggi.

La quinta A di meccanica dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Augusto Righi” di Taranto con il progetto di legge per l’istituzione del marchio Dioxin free presentato al Senato della Repubblica non solo smentisce il cliché, ma si fa addirittura portatrice delle buone pratiche che dovrebbero ispirare il mondo degli adulti.

E-WORKSHOP, DDL DEI RAGAZZI –  L’iniziativa, promossa in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia, intende offrire nuovi strumenti di partecipazione alla vita pubblica dei giovani cittadini. A tale scopo la piattaforma web http://eworkshop.senatoperiragazzi.it/ vuole essere uno spazio di discussione dei progetti di legge vincitori del bando nazionale. Gli utenti registrati non solo potranno votare fino al 25 novembre i disegni di legge che reputano più interessanti, ma anche proporre emendamenti. Ai ragazzi è offerta quindi la possibilità di prendere coscienza dei meccanismi di formazione di una legge e soprattutto delle mediazioni necessarie ad un dibattito politico.

DIOXIN FREE – L’istituzione del marchio Dioxin free è il ddl proposto dalla quinta A dell’IISS “A.Righi” di Taranto insieme al professore di lettere Alessandro Marescotti già membro dell’associazione ambientalista Altamarea e presidente di Peacelink. Si legge all’art.1 del ddl presente sulla piattaforma web http://eworkshop.senatoperiragazzi.it/ddl/marchio-dioxin-free :

«1.In considerazione del fatto che le diossine, i furani e i policlorobifenili sono inquinanti ubiquitari che si bioaccumulano nell’organismo e che hanno un effetto cancerogeno e genotossico soprattutto per ingestione, con la presente legge si istituisce il marchio “Dioxin Free” al fine di tutelare la fasce più vulnerabili della popolazione e di garantire la massima salubrità degli alimenti».

«2.Il marchio Dioxin Free può essere assegnato solo ad alimenti con limiti di concentrazione inferiori a quelli stabiliti dalla vigente normativa al fine di stabilire un nuovo standard di qualità alimentare».

TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA – Il marchio da apporre sugli alimenti inizialmente solo a latte, burro, uova, mozzarelle di bufale campane dop, sarà rilasciato dal Ministero della Salute alle aziende che ne facciano richiesta e che dopo 4 controlli effettuati dalle autorità sanitarie pubbliche dimostrino di rispettare i limiti imposti dal suddetto ddl all’art. 3:

«Il marchio Dioxin Free può essere attribuito solo agli alimenti che non superano un centesimo della dose tollerabile giornaliera di diossine e pcb riferita a un organismo umano di 70 chilogrammi che consumi 100 grammi dell’alimento preso in considerazione».

Un’interessante innovazione riguarda anche le verifiche alle quali le aziende con il marchio Dioxin free dovranno essere sottoposte. Gli studenti dell’A.Righi istituiranno presso la Guardia di Finanzia un apposito Ufficio Prelievi Alimenti Dioxin Free il quale si occuperà degli esami annuali. Oltre l’Ufficio Prelievi sarà previsto anche un Comitato di Verifica composto di tecnici dell’Istituto Superiore della Sanità che esaminerà i certificati di prova attestanti la presenza o meno di diossine, rilascerà autorizzazioni per l’uso del marchio e potrà revocarle nel caso di superamento dei limiti di legge.

STUDENTI DELL’ISTITUTO A. RIGHI – «È indubbio che i giovani siano sensibili alle tematiche ambientali soprattutto vivendo in una città inquinata come Taranto» – afferma il prof. Marescotti – «Ai miei studenti interessa che le loro proposte, nel caso specifico il ddl Dioxin free, siano accompagnate da risultati reali ed è quello che stiamo ottenendo». «Il disegno di legge è stato presentato a Roma presso il Senato della Repubblica» – continua Marescotti – «In quell’occasione i ragazzi si sono accorti che i parlamentari non solo ascoltavano le loro proposte, ma che potevano essere spunto per un’iniziativa legislativa concreta. In questo modo il workshop da esperienza di studio si è trasformato in qualcosa di operativo».

Ne è la prova il disegno di legge presentato dalla senatrice Adriana Poli Bortone contenente il ddl dei ragazzi per l’istituzione del marchio Dioxin free.

«Gli studenti dell’Augusto Righi sono riusciti ad attirare l’attenzione dei parlamentari su un problema complesso come l’inquinamento e la tutela della salute pubblica, al quale però i nostri politici potrebbero trovare soluzioni facili se solo superassero le divisioni». Conclude così il prof. Marescotti con la voce di chi è soddisfatto del lavoro dei propri alunni.

 


 

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