«Richiesta inammissibile», Il Casalese resta in libreria

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di Chiara Baldi

«Inammissibile». Così il 14 giugno scorso il giudice Luigia Stravino del Tribunale di Napoli ha giudicato il ricorso presentato da Giovanni Cosentino, fratello maggiore di Nicola, ex coordinatore Pdl in Campania ed ex sottosegretario all’Economia dell’ultimo Governo Berlusconi, con il quale chiedeva un risarcimento di un milione e duecento mila euro, il sequestro e la distruzione delle copie del libro Il Casalese – ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro. Se per la richiesta di risarcimento danni dovranno ancora attendere qualche settimana prima di sapere il destino che li attende, gli autori, l’editore Pietro Valente e lo stampatore si dicono invece soddisfatti per questo primo risultato ottenuto: «giustizia è stata fatta, ha vinto il diritto di cronaca», hanno commentato dal blog della casa editrice CentoAutori.

La notizia è subito rimbalzata sui social network, in particolare su facebook, dove decine di utenti hanno condiviso lo status della casa editrice che annunciava la lieta notizia. La vicenda del Casalese, infatti, sin dall’inzio, ha avuto proprio nella solidarietà del web il suo punto di forza e la battaglia per la libertà di stampa e per il diritto di cronaca avviata da autori ed editore ha avuto, proprio in rete, i suoi maggiori sostenitori. Importante, però, sottolineano proprio dalla CentoAutori, il supporto anche di associazioni, sindacati, Ordine dei Giornalisti e Assostampa: il presidente dell’Odg della Campania, Ottavio Lucarelli, ha infatti espresso soddisfazione per la decisione del giudice.

La vicenda giuridica del Casalese cominciò il 26 marzo scorso, quando autori ed editore ricevettero dalla famiglia Cosentino la notifica con la richiesta di risarcimento danni, il ritiro e la distruzione delle copie in vendita. Il 5 aprile ci fu, poi, la prima udienza in Tribunale, durante la quale l’allora giudice Anna Giorgia Carbone predispose il rinvio al 24 aprile, giorno in cui la stessa Carbone si dichiarò «incompetente» e passando il caso ad un altro giudice. E arriviamo così al 14 giugno, quando il nuovo giudice Luigia Stravino, accoglie le richieste di Marino Maffei, legale della casa editrice CentoAutori.

La decisione del giudice è un grandissimo risultato per chi si batte per il diritto di cronaca e la libertà di stampa. Adesso, ai nove autori e all’editore non resta che aspettare la decisione più pesante, almeno dal punto di vista economico: quella relativa al risarcimento danni, che ammonta al milione e duecentomila euro. Una cifra non da poco, se consideriamo che a pagarla dovrebbero essere anche alcuni autori che sono giornalisti precari. Speriamo che anche stavolta la giustizia voglia difendere l’articolo 21 della Costituzione.

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