“Laurea fantasma” alla Sapienza: parla Amedeo Schiattarella, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma.

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di Sabrina Ferri

A seguito della vicenda che ha coinvolto studenti e laureati della LM in Architettura-Interni e Allestimenti della Facoltà di Architettura ex “Ludovico Quaroni” (vedi: Alla Sapienza “laurea fantasma”. Gli studenti di Architettura si ribellano), Mediapolitika ha intervistato Amedeo Schiattarella, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma.  

Dottor Schiattarella, anzitutto può spiegare perché agli studenti di questa LM è stata garantita la validità del corso per l’accesso all’Albo A senior anche se poi formalmente questo riconoscimento non c’è? 

Questo bisognerebbe domandarlo all’Università. Io questa cosa l’ho detta addirittura alcuni anni fa. Sono andato in Facoltà di Architettura, durante credo fosse un’assemblea generale dove c’erano rappresentanti degli studenti e docenti universitari, e ho detto «ragazzi attenzione perché quello che vi dicono deve essere verificato». Perchè non è che uno dice una cosa e poi è così. E’ la legge che lo dice quello che è possibile e quello che non è possibile. Quindi, perché l’Università ha detto questa cosa io non lo so.  

Il problema è che da una parte c’è la Facoltà e lo stesso Preside i quali sostengono che il corso è abilitante, dall’altra c’è il Ministero che invece sostiene l’invalidità del corso ai fini dell’accesso all’esame di stato in quanto non conforme alle prescrizioni europee. Perché questa discordanza?   

Questo è un nodo che c’è e che io ho sollevato anche per iscritto. Alcune Facoltà di Architettura hanno approvato i corsi dichiarandoli conformi alla Normativa Europea mentre invece questi corsi devono essere approvati dalla Comunità Europea, non dalla Facoltà o dai Consigli di Facoltà. Io ho anche chiesto al Ministero chi controlla che questo effettivamente accada. Noi non lo possiamo fare, noi siamo l’Albo in cui una volta che hanno passato l’esame di stato gli architetti vengono iscritti.  

L’Ordine ha intenzione di mettere delle iniziative in campo in merito a questa vicenda?

Noi questo non lo possiamo fare. Non possiamo fare nessuna iniziativa neanche a fianco degli architetti. Noi siamo un’istituzione pubblica che deve garantire l’interesse pubblico. In questo caso l’interesse pubblico è che chi esercita la professione di architetto abbia le caratteristiche, le conoscenze, la tecnicità, per garantire l’incolumità pubblica, anche perché la professione di architetto è una di quelle considerate di interesse per la salute pubblica. Basta vedere cosa è successo nei paesi con alluvioni. Costruire è una cosa molto delicata che ha a che fare con responsabilità civili e penali molto rilevanti. E’ una di quelle discipline che va regolamentata con saperi che sono idonei a prendersi delle responsabilità. 

Ma allora questi ragazzi come devono comportarsi? Che cosa possono fare, oltre che ricorrere al Tar? 

Loro possono fare ricorso al Tar ma non so quanto il Tar possa fare per loro. Il problema è che ognuno dai diciotto anni in poi è adulto e deve fare delle scelte, naturalmente deve essere in condizione di farle queste scelte. Io ho messo in preavviso tutti quanti, perché le garanzie devono essere date.  

Se ci sono poi delle responsabilità da parte dell’Università vengano accertate. Ma è chiaro anche che chi non ha la formazione idonea non può pensare di assumere un titolo. Non siamo al liceo dove si prende il diploma: questa è una professione seria e quindi bisogna avere le conoscenze idonee. Tempo fa alcuni ragazzi, erano una decina di studenti, sono venuti qui da me e mi hanno chiesto proprio le stesse cose. Io ho detto «attenzione perché voi rischiate di andare a infilarvi in un vicolo cieco». Chi ha capito per tempo e quindi ha assunto scelte responsabili, da me ha avuto le risposte.  

Io oggi sono molto rammaricato perché è chiaro che si è creata una situazione di grande danno nei confronti di alcune persone. Però devo anche dire una cosa. E’ bene che i ragazzi comincino a imparare che non ci sono le scorciatoie, che la professione va fatta in modo serio e quindi si facessero i corsi che sono quelli previsti da normative che danno una certezza nella formazione e nell’esito professionale.  

Resta però il fatto che inizialmente il corso era stato presentato come abilitante, poi però, a più di due anni di distanza dall’apertura del corso, è uscito un comunicato sul sito della Facoltà nel quale si dichiarava esattamente il contrario.

Io adesso la sequenza di questi avvenimenti non la conosco. E’ possibile che a fronte di una dichiarazione della Facoltà ci sia stato un chiarimento del Ministero rispetto a un dubbio che poteva essere in qualche modo “ventilato”. Io credo che un percorso di Architettura degli Interni non possa essere un percorso che porta alla professione di architetto perché la professione ha bisogno di alcune tecnicità che, nel corso di studio e nelle discipline che si sono imparate, non sono previste.  

E’ chiaro che quello che deciderà il Tar noi lo recepiremo come Ordine. Di fronte alle norme che ci sono noi dobbiamo salvaguardare l’interesse pubblico. Dopodiché, il resto, ci sono gli organi competenti a farlo.  

Quindi per adesso possiamo solo attendere.

Attendere il risultato. Mi sorprenderei se ci fosse dal Tar una riammissione. Noi siamo in Europa, non siamo soltanto in Italia. Le leggi non le ha fatte né il Ministero né l’Ordine degli Architetti, sono le norme internazionali, le conoscenze devono essere quelle. Altrimenti si rischia davvero di fare gli agenti di responsabilità.

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3 thoughts on ““Laurea fantasma” alla Sapienza: parla Amedeo Schiattarella, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma.

  1. Vorrei ricordare al Sign. Schiattarella che il suddetto corso MAIA fu approvato dal MIUR dopo essere passato al vaglio di vari organi tra cui anche l’ordine degli architetti. Quindi adesso non è possibile che lo stesso presidente dell’Ordine prenda le distanze da questa situazione.
    Mi rammarica dover sentir dire che i ragazzi di questo corso sono degli ‘irresponsabili’ e ‘furbetti’. Il nome del corso di laurea (‘Interni’) non può essere una colpa.Sono persone preparate tanto quanto gli studenti degli altri corsi…Prova ne è che c’è già chi fra di essi ha sostenuto l’esame di Stato per la sezione A in altre sedi italiane e l’HA SUPERATO.

  2. Buongiorno a tutti, il corso in questione e’ stato approvato da tutte le parti in gioco , ordine e università. Sui siti universitari il corso veniva pubblicizzato come una laurea magistrale idona per sostenere esame di stato albo a. Ora , che foschi personaggi hanno permesso di urbanizzare il territorio nello scempio che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni , si permettano di parlare e dire illazioni, e mi permetto di dire che vengano anche intervistati e’ scandaloso. Questi mediocri andrebbero presi a pedate e non dovrebbero criticare giovani che si sono impegnati in un percorso che prima era abilitante albo a e al termine non lo e’ +, nelle cose ci vuole serietà. Tanto per informare il soggetto intervistato di cui non ricordo il nome: il corso e’ riconosciuto a livello europeo come gli altri. Vorrei aggiungere che questo corso di laurea 3+2 comporta 34 esami contro i 31 della quinquennale. Distinti saluti a tutti Giovanni. Ps. Spero che la gente prima di parlare si informi .

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