Formula 1, Brasile: astuzia e buona sorte portano Hamilton alla vittoria. Mercedes campione del mondo costruttori

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Lewis Hamilton vince il gran premio del Brasile per la seconda volta in carriera, conquista la 72.ma vittoria da quando guida in Formula 1 (-19 dal record di Michael Schumacher), la decima quest’anno e contribuisce al successo della Mercedes nella classifica costruttori per la quinta stagione consecutiva. Vittoria complicata per il campione del mondo, aiutato anche dal clamoroso tamponamento del doppiato Ocon a Max Verstappen che stava dominando la gara.

VITTORIA E PAZZIE – Chi vince ha sempre ragione, ma certo è che Lewis Hamilton senza l’involontario aiuto di Esteban Ocon difficilmente avrebbe portato a casa il decimo successo dell’anno. L’inglese scattava dalla pole position (l’82.ma della carriera) ed è stato bravo a tener dietro tutti i rivali involandosi verso una facile vittoria, messa però in discussione da un’usura eccessiva delle gomme e da una Red Bull di Verstappen di colpo fortissima, assai vicina a quella che ha dominato con Sebastian Vettel dal 2010 al 2013. L’olandese ha attaccato e superato con relativa facilità il 5 volte campione del mondo ed appariva come il logico favorito per tagliare come primo la bandiera a scacchi; e invece improvvisamente Verstappen doppia Ocon, ma il francese gli tira la staccata neanche fosse in lotta per il primo posto e lo mette fuori. La Red Bull numero 33 torna in pista fra parolacce via radio e diti medi verso la Force India, senza danneggiamenti ma senza neanche la possibilità di agganciare un Hamilton a quel punto lanciato verso l’ennesima vittoria che regala anche alla Mercedes il quinto titolo costruttori di fila.

DIFFICOLTA’ – Dal gran premio del Brasile escono rinfrancati sia Kimi Raikkonen che Daniel Ricciardo, terzo e quarto all’arrivo, con il finlandese della Ferrari bravo a tener dietro l’australiano della Red Bull nonostante una giornata non eccezionale per la scuderia italiana, in difficoltà soprattutto con Sebastian Vettel sin dall’avvio. Sesto posto finale per il tedesco che partiva quinto e che non è mai stato in lotta con i primi, tanto da far passare il compagno di squadra senza protestare, come un gregario qualsiasi. Poca gloria anche per Valtteri Bottas che pure era scattato bene al via accodandosi ad Hamilton, ma che ha chiuso quinto senza altri guizzi, anzi, subendo pure i sorpassi delle Red Bull e di Raikkonen.

GIORNATA NERA – Detto di Ocon che ha pagato la scelleratezza su Verstappen con una sanzione blanda (10 secondi di penalità quando era comunque già lontanissimo dalla zona punti), ma che resta la nota più negativa della corsa di Interlagos, dal Brasile non tornano felici neanche Fernando Alonso, ancora una volta doppiato e finito a distanze siderali dalle posizioni che contano, le Renault di Hulkenberg e Sainz (il tedesco ko, lo spagnolo fuori dai punti) e Marcus Ericsson, settimo in qualifica dopo una prestazione superlativa e costretto al ritiro per noie alla sua Sauber Alfa Romeo, iniziate già prima del giro di ricognizione.

RESOCONTO: 1. Hamilton (Mercedes); 2. Verstappen (Red Bull); 3. Raikkonen (Ferrari); 4. Ricciardo (Red Bull); 5. Bottas (Mercedes); 6. Vettel (Ferrari); 7. Leclerc (Sauber); 8. Grosjean (Haas); 9. Magnussen (Haas); 10. Perez (Force India).

CLASSIFICA: 1. Hamilton 383; 2. Vettel 302; 3. Raikkonen 251.

di Marco Milan

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