Pescara urban emotion: il nuovo brand della città abruzzese

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Pescara presenta il nuovo marchio per farsi scoprire dall’Italia e dal mondo. Nel suo city branding sono riflessi luoghi e atmosfere di un posto incantevole

Pescara. Ce ne hanno parlato gli occhi sorpresi di Flaiano, quando negli anni 70, davanti a un monitor negli studi Rai, commentava in diretta i grandi mutamenti avvenuti nell’assetto urbano della sua città d’origine. L’hanno narrata gli occhi sorridenti e al contempo malinconici di grandi sportivi: il giovane Verratti più recentemente, ma anche i più “attempati” Allegri e Gasperini, che nei gloriosi anni 80 e 90 hanno assaporato la gioia e la vitalità (ancora attuali) del lungomare di questa città, condannandosi a sentirne per sempre la mancanza.

L’ha raccontata la penna di D’Annunzio, tra innumerevoli ispirazioni e visioni. E non è stata da meno quella di Vittoria Colonna che, nei suoi carteggi, ha lasciato traccia delle emozioni inquiete del fluttuare delle acque del mare e dei fiumi pescaresi. L’ha rievocata la mano di Cascella nelle sue forme regalate al mondo. E molti altri ancora ne hanno rivelato i dettagli, i nascondigli, le atmosfere segrete.

Giornalisti, attori, pittori, persone comuni e grandi uomini. Lo scrittore inglese Tim Parks ad esempio, che l’ha descritta come la città che “ha la magia di farti sentire bene con il mondo, senza che ciò ti richieda sforzo alcuno”; o anche l’attore Claudio Amendola che, girando un suo film in città, l’ha descritta come il posto dove “il divertimento va in vacanza”; o ancora, il celeberrimo pallanuotista Manuel Estiarte  Duocastella che, magari proprio per quest’aura magica, ha scelto di tornare a viverci. Pescara è così. Una città quasi anonima ai più (sfortunatamente), ma ricca di vita, luoghi e situazioni. Contraddizioni, storie del passato, del presente e del futuro. Evoluzioni, azioni, pause, movimenti, rumori e silenzi. Pescara è anima e vitalità, una “metropoli in scala provinciale” dove mode e movida si affiancano alla modernità, al design, allo sport, alla cultura, alla spiritualità, all’imprenditoria, al gusto, al relax e al buon vivere. La magia delle piccole cose insieme a quella dei grandi spettacoli come il FLA, il Pescara Jazz, Funambolika, le notti bianche e dello shopping, l’Ironman, gli innumerevoli concerti, il Satyricon e tutte le altre manifestazioni, iniziative e rassegne che animano la città durante l’anno. Un piccolo mondo antico proiettato al futuro. Aperta e libera, talvolta visionaria. A tratti frivola, qualche volta rivoluzionaria. Città di mare e spiagge, di andate e di ritorni: estate d’Abruzzo, lungomare d’Italia e anche cuore del Mediterraneo. Spavalda, coraggiosa, variopinta, forte, viva. In breve, un universo intero raccontato in queste poche righe per provare a descrivere il tutto, o almeno una buona parte di quel tutto, che il nuovo brand dovrà raccontare e che, in realtà, sta già iniziando a fare.

Pescara urban emotion e la presentazione del nuovo brand

Un cuore (questa la forma del logo del nuovo brand) la cui parte superiore accenna a un’onda, a rappresentare il mare che avvolge il centro dinamico e pulsante della città. Quel mare che (non è così scontato) a Pescara è parte integrante del centro città, come fosse il più grande dei parchi che vi si estendono. Un mare che abbraccia la natura urbana della città, raccontata con la stilizzazione di due delle opere architettoniche più rappresentative presenti in città: il ponte Flaiano e il ponte del mare. Costruzioni di estrema modernità queste, che nell’intreccio dei loro stralli, all’interno del marchio, ricordano le reti e riportano così la mente ai vecchi borghi marinari, al sole e alle spiagge, che così fortemente caratterizzano questa città.

La scritta, d’ispirazione letteraria, che vagamente ricorda il tratto di D’Annunzio, rimanda ad un passato più umanistico, ma che continua a far parte della nuova dimensione “tecno-avanguardista” della città. Sono queste tutte le simbologie del city brand di Pescara, presentato lo scorso 21 luglio nella Sala Tosti dell’Aurum di Pescara: un marchio fortemente voluto dall’assessore comunale al turismo e ai grandi eventi, Giacomo Cuzzi, e che è il risultato del lavoro dell’agenzia Ecomood, aggiudicataria di un bando nazionale lanciato proprio con l’obiettivo di trovare una rappresentazione di Pescara per farla conoscere in Italia e nel mondo. Un marchio che ci fa scoprire un’essenza, un’identità, una città: che ci rivela Pescara con la sua realtà urbana, con i suoi spazi fatti di emozioni che si muovono tra il cielo, il mare e la terra.

“Era giusto che emergesse che esiste una realtà del medio adriatico in cui si vivono emozioni “urbane” per accessibilità infrastrutturale, per contesto ambientalistico e per gli eventi che alimenta – ha sottolineato durante la presentazione del brand il sindaco di Pescara Marco Alessandrini – tutte cose che emergono dal marchio che identifica al meglio le vocazioni e l’identità della città”. “Il city branding – ha spiegato l’assessore comunale al turismo e ai grandi eventi Cuzzi – segna il passaggio da un approccio “fai da te” al turismo ad uno più scientifico e inclusivo, di respiro internazionale. Non è solo un logo – ha continuato l’assessore – ma un marchio, quindi, un’insieme di attività che mirano a trasformare la città da luogo a destinazione. Il passo che copre il divario tra essere un territorio “bello” e saperlo anche comunicare, farlo conoscere, renderlo attrattivo”.

L’impatto sul pubblico

Il sito e i social della campagna #pescaraurbanemotion sono online da pochi giorni, ma la battaglia tra chi ama il nuovo brand e chi ne dà giudizi più severi è già iniziata e probabilmente durerà ancora a lungo. Certo è che, per ora, il nuovo marchio sembra essere riuscito nell’obiettivo di attirare l’attenzione. Il payoff  “urban emotion” è risultato uno slogan coraggioso in cui non solo si percepisce la città, ma in cui si riconoscono pienamente i suoi cittadini. L’uso dei colori per rendere la vitalità pescarese e l’insieme dei simboli scelti per identificarla sicuramente sono evocativi e d’effetto. Inoltre, la campagna di promozione pensata attorno al city branding potrà contare sull’effetto propulsivo di contest fotografici e si giocherà anche attraverso numerose declinazioni che, a cominciare dall’headline “ombrello” (Pescara, una città che muove i sogni) racconterà la città in tutte le sue sfumature: sport, eventi, estate, mare, cultura, divertimento, design, enogastronomia, shopping, movida, imprenditoria e così via. Una strategia a tutto tondo insomma che però stilisticamente ha qualche punto debole: il marchio forse contiene troppi elementi e la linea grafica un po’ stile anni 90, cosa che gli sta già costando qualche critica, rende il segno complessivo un po’ vintage. Ma, in fondo e a pensarci bene, il vintage ormai va di moda e come suggerisce anche una delle stesse headline della campagna del city branding, “Pescara è una città sempre alla moda!” Non ci resta che scoprirla!

(di Annalisa Spinelli)

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