Roma. Al MAXXI in mostra “L’Italia di Zaha Hadid”

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A Roma la mostra su progetti e opere dell’architetto che ideò il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo

Il museo MAXXI di Roma è stato progettato da lei, l’architetto Zaha Hadid, ed è qui che a un anno dalla sua scomparsa è stata allestita la mostra L’Italia di Zaha Hadid, visitabile dal 23 giugno 2017 al 14 gennaio 2018.
Il MAXXI è solo uno dei molti lavori firmati dalla prima donna architetto a vincere il Pritzker Architecture Prize, nel 2004.

Di origine irachena, laureata in matematica e poi trasferitasi a Londra per studiare e diplomarsi in architettura, Zaha Hadid ha avuto con il nostro Paese un intenso rapporto, come si evince dalla mostra, incentrata appunto sui suoi progetti realizzati in Italia. Questi vengono esposti attraverso vari strumenti di rappresentazione e ricerca messi a punto nel corso della sua carriera: dai bozzetti pittorici e concettuali ai modelli tridimensionali, dalle rappresentazioni virtuali agli studi interdisciplinari più recenti. L’interdisciplinarità e la spinta verso la ricerca di nuove modalità progettuali sono affrontate nelle sezioni dedicate al CoDe (Computational Design) e al ZHA Design DNA.

L’esposizione si apre con il progetto del MAXXI, che è un punto di snodo nello sviluppo del pensiero di Hadid, poiché dalla fine degli anni ’80, grazie a nuove tecniche di modellazione digitale, inizia a sperimentare forme più fluide rispetto agli esordi. Ecco che concepisce il MAXXI come un insieme di strutture geometriche elementari che si combinano in una composizione fluida e dinamica, dove a essere proposto è un mondo in cui immergersi, piuttosto che un edificio inteso come singolo oggetto. Il concetto matematico di “campo” è ciò che caratterizza il MAXXI e più in generale questa nuova stagione produttiva che vede sostituire l’”oggetto” con il “campo” e con i suoi flussi direzionali.

Nella sezione “Oltre i confini” è possibile ripercorrere l’evoluzione progettuale di Hadid attraverso una selezione di lavori internazionali. Tornando a quelli italiani, menzioniamo la Stazione Marittima di Salerno, dalla forma di una conchiglia adagiata sulla banchina, e il Museo di Arte Nuragica e Contemporanea di Cagliari, simile a un’incrostazione corallina vuota all’interno e porosa sulla superficie esterna, o ancora il Messner Mountain Museum Corones, l’ultimo dei musei dell’alpinista Reinhold Messner e che l’architetto ha incassato, mimetizzandolo quasi, nella vetta del monte Plan de Corones sulle Dolomiti, di cui offre un panorama a 240°. Sono questi tre esempi, a cui è approdata la ricerca di Hadid, del processo organico di modellazione dello spazio e della definizione di forme architettoniche mutuate da quelle della natura.
Per concludere, citiamo la Stazione Napoli-Afragola, concepita come un ponte che attraversa i binari, e la Torre Generali di Milano, ideata come una sequenza di piani ruotanti intorno a un asse verticale dove ogni piano ha un angolo diverso rispetto a quello dei piani superiore e inferiore, il che potenzia il dinamismo dell’edificio.

(di Laura Guadalupi)

Fonte foto: http://www.maxxi.art/events/litalia-di-zaha-hadid/

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