Formula 1, Cina: Hamilton doma Vettel e le Red Bull, la Mercedes torna a ruggire

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Lewis Hamilton riapre il libro delle vittorie aggiungendovi il 54.mo capitolo dall’inizio della carriera. L’inglese trionfa nel gran premio di Cina con pole position al sabato e successo da dominatore alla domenica, chiarendo che il discorso mondiale è apertissimo ed affiancando Sebastian Vettel al comando della classifica.

DUELLO MONDIALE – Il dominio totale e solitario della Mercedes degli ultimi tre anni sembra ormai un ricordo: la scuderia tedesca resta la favorita per la vittoria finale, ma il divario con le rivali (Ferrari soprattutto) si è notevolmente ridotto, come tempi e come prestazioni. Già la pole position del sabato, Lewis Hamilton l’aveva acciuffata per un soffio, anzi, per un millesimo, e Vettel già in qualifica aveva provato (o riprovato) a rompere le uova nel paniere dell’inglese. In gara, poi, Hamilton è partito come un razzo e nessuno l’ha più visto, nè Vettel (secondo) e nemmeno le Red Bull, veloci sul bagnato, decisamente meno sull’asciutto. Ora Hamilton e Vettel sono appaiati al comando della classifica mondiale e la sensazione è che la lotta per il titolo possa essere più aperta rispetto alle ultime stagioni, aspettando ancora il rilancio delle Red Bull e la sveglia di Bottas e Raikkonen, ancora piuttosto sonnacchiosi.

RIMONTE – Al di là del dominio di Hamilton, in Cina a farla da padrone sono stati sorpassi e grandi risalite: Vettel, ad esempio, penalizzato dall’ingresso della Safety Car e superato dalle Red Bull, ha rilanciato la sfida alle vetture austriache superandole in grande stile una dopo l’altra ed involandosi verso la seconda posizione che vale ancora il primato mondiale per il tedesco. Grandi protagonisti anche i due della Red Bull, Verstappen in particolare che, partito dal fondo dello schieramento, ha compiuto l’impresa di giornata ed un capolavoro con il terzo posto finale davanti al compagno di squadra Ricciardo, autore anch’egli di un’ottima gara nonostante una Red Bull non ancora ottimale e con un passo lento, non solo per demerito del motore Renault ma anche per un telaio al momento non eccezionale. Da applausi anche la gara di Sainz, settimo alla bandiera a scacchi e velocissimo con la sua scoppiettante Toro Rosso, e quella di Magnussen, bravissimo a condurre a punti la sua Haas, meglio del compagno di box Grosjean, 11.mo e doppiato.

DELUSIONI ED ERRORI – Hanno deluso invece ancora le Williams, con Massa opaco e fuori dalla zona punti, e col debuttante Stroll ancora ritirato dopo un incidente. Male anche Giovinazzi, finito contro il muro nelle prove del sabato ed autore dello stesso pessimo copione anche in gara dopo soli 4 giri; un doppio errore grave per il pilota pugliese, sempre a rischio di esclusione con l’imminente ritorno di Wehrlein alla guida della Sauber e l’intoccabilità del mediocre ma ricco Ericsson. Molto deludente pure Bottas, incapace di stare coi primi e non ancora all’altezza di una vettura come la Mercedes e di portare a casa punti importanti per il mondiale costruttori. Capitolo a parte, infine, per la sempre più disastrosa McLaren, ormai la scuderia peggiore del campionato, visto il fallimento della Manor e i segnali di ripresa della Sauber: Vandoorne ed Alonso entrambi ritirati per guasti alle vetture, col belga ad arrancare a metà del gruppo e lo spagnolo a lottare come al solito ma appiedato da una macchina inguidabile ed inaffidabile, lontanissima da quel blasone e da quei titoli mondiali del passato che la Honda aveva promesso e sbandierato anche per il presente, ma che a tutt’oggi nessuno ha visto.

RESOCONTO: 1. Hmilton (Mercedes); 2. Vettel (Ferrari); 3. Verstappen (Red Bull); 4. Ricciardo (Red Bull); 5. Raikkonen (Ferrari); 6. Bottas (Mercedes); 7. Sainz (Toro Rosso); 8. Magnussen (Haas); 9. Perez (Force India); 10. Ocon (Force India).

CLASSIFICA: 1. Hamilton 43; 2. Vettel 43; 3. Verstappen 25.

di Marco Milan

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