Come comunica il Parlamento Europeo nell’era digitale

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Valeria Fiore, community manager dell’Ufficio di Informazione in Italia del PE, ci parla di social media e delle iniziative per i più giovani

Tra le principali istituzioni dell’Unione Europea l’unico organo eletto a suffragio diretto è il Parlamento Europeo, che con i suoi 751 deputati compreso il Presidente rappresenta i cittadini degli Stati membri dell’Unione. Insieme al Consiglio dell’UE ricopre la funzione legislativa e quella di bilancio, monitora il corretto utilizzo dei fondi dell’Unione ed elegge a maggioranza assoluta il presidente della Commissione europea.

Come comunica se stessa e come interagisce con i cittadini un’istituzione tanto legata alla loro vita? Accanto agli strumenti tradizionali, in una società sempre più interconnessa il digitale riveste un ruolo decisivo: lo dimostrano il sito web ufficiale e la presenza del Parlamento Europeo sulle piattaforme dei principali social media come Facebook, Instagram, Flickr, YouTube e Twitter. Esiste poi la possibilità offerta dal servizio di produzione video per il web, EuroparlTV, di seguire in diretta streaming le sedute parlamentari e le riunioni di commissione, programmi informativi e video didattici.

L’Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento europeo (EPIO) è uno di quelli che l’Europarlamento ha istituito in tutti gli Stati membri dell’Unione, al fine di semplificare e rendere più diretti i contatti tra i cittadini e l’Assemblea da loro eletta. Con le sue sedi di Roma e Milano persegue diversi obiettivi come promuovere la conoscenza del Parlamento europeo e degli eurodeputati per i cittadini, i settori interessati e i giovani. Inoltre organizza incontri con la stampa e il lancio di campagne d’informazione anche attraverso i social media.

Ebbene per quanto riguarda lo specifico della comunicazione sui social media, esistono delle linee guida generali condivise dagli EPIO di tutti i Paesi? E se sì, cosa caratterizza la comunicazione dell’Ufficio di Informazione in Italia del Parlamento Europeo? Lo abbiamo chiesto a Valeria Fiore, che della sede romana di questo ufficio è community manager.

“Abbiamo delle linee guida decise dall’organo politico dell’Europarlamento, il Bureau, integrate dai piani di azione decisi dalla Direzione Generale Comunicazione, che comunque ci lascia abbastanza liberi di adattare il messaggio al nostro pubblico nazionale proprio perché lo conosciamo. Lavoriamo in stretta collaborazione con il settore stampa per dare informazioni attuali e facilmente comprensibili ai diversi target. E’ importante accrescere la consapevolezza sul fatto che le decisioni prese al Parlamento europeo avranno influenza nella vita di tutti i giorni di ciascuno di noi cittadini europei. E soprattutto è importante far capire che attraverso il Parlamento europeo ed in particolare avendo un’interlocuzione attenta con gli eurodeputati si può intervenire e influenzare democraticamente le decisioni europee.
L’Ufficio italiano si caratterizza per la presenza su Facebook e Twitter. Con il primo ci rivolgiamo alla fascia d’età tra i 15 e i 35 anni, il secondo lo utilizziamo per interfacciarci con un pubblico più vasto o anche interessato a un settore specifico. In entrambi i casi non veicoliamo il messaggio dall’alto verso il basso, piuttosto cerchiamo di favorire l’interlocuzione, il feedback degli utenti. Ad esempio per Garanzia Giovani non ci siamo limitati a diffondere informazioni, ma abbiamo chiesto ai nostri follower di dirci come stava andando l’esperienza, così da avere un approccio diretto”.

Un’altra iniziativa rivolta ai giovani, #YouthandSport, ha visto il coinvolgimento delle scuole nella scoperta del Parlamento Europeo e di un paese europeo attraverso il “motore di interesse” costituito dallo sport. #EUFactor è una campagna destinata a chi ha tra i 16 e i 19 anni. “Promossa insieme alla Commissione europea”, prosegue Valeria Fiore, “ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi allo studio delle materie scientifiche, discipline in cui c’è un gap di intelletti in Europa. È stato lanciato un contest su Instagram, abbiamo coinvolto il famoso youtuber Claudio Di Biagio, che ha realizzato per noi un bellissimo video, e sono stati organizzati vari incontri ad esempio al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia e al Giffoni Film Festival”.
D’altronde un’Europa che vuole parlare con i nativi digitali non può che andare a cercarli nei loro spazi, sia fisici sia virtuali, e condividerne il linguaggio.

(di Laura Guadalupi)

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