Euro 2016, top e flop del primo week end del torneo

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Prime giornate di Euro 2016 e primi pronostici rispettati o quasi. Ecco i primi top e flop della competizione francese.

France's forward Dimitri Payet celebrates scoring the 3-2 during the international friendly football match between France and Russia at the Stade de France in Saint-Denis, north of Paris, on March 29, 2016. AFP PHOTO / FRANCK FIFE / AFP / FRANCK FIFE (Photo credit should read FRANCK FIFE/AFP/Getty Images)
France’s forward Dimitri Payet celebrates scoring the 3-2 during the international friendly football match between France and Russia at the Stade de France in Saint-Denis, north of Paris, on March 29, 2016. AFP PHOTO / FRANCK FIFE / AFP / FRANCK FIFE (Photo credit should read FRANCK FIFE/AFP/Getty Images)

TOP

Payet:9 –  Salvatore della Patria, per una Francia inguardabile per lunghi tratti contro la Romania, è sicuramente Dimitri Payet l’uomo copertina di questi primi tre giorni di Euro 2016. Contro la selezione dell’est-Europa l’undici di Deschamps fatica dannatamente a proporre uno spartito di gioco, steccando in tutti i suoi uomini chiave, da Evra a Matuidi, passando per le stelline Pogba e Griezmann. A togliere le castagne dal fuoco ai bleus, evitando una figuraccia all’esordio nell’Europeo in casa, è quindi il 28enne Payet: scoperto forse dagli osservatori meno attenti del calcio d’oltremanica,  dopo una lunga esperienza dalla alterne fortune in patria, è stato tra i principali artefici della grande stagione del West Ham di Slaven Bilic. Dotato di grande tecnica e ottima visione di gioco, il fantasista nato a Réunion si rende protagonista della vittoria transalpina prima con l’assist per il vantaggio di Giroud, e poi con il terra-aria che a due minuti dallo scadere schioda il punteggio da un 1-1 apparentemente scritto; in lacrime per la gioia al momento della sostituzione, Payet si merita il meritato momento di gloria, inciso in un’avventura che lui e tutta la Francia sperano possa regalare altri capitoli memorabili.

Croazia: 8 – In una tre giorni condita prevalentemente dalle prestazioni stentate delle protagoniste più attese, la Croazia di Ante Coric è forse la Nazionale che sul piano del gioco ha maggiormente convinto lungo le prime 72 ore di manifestazione, anche per la consistenza di un avversario tosto come la Turchia. Contro il vecchio volpone Terim, la nazionale balcanica si è imposta di misura grazie al magnifico destro volante di Modric, ma lo striminzito finale sul tabellino è figlio fondamentalmente dell’enorme sciupìo offensivo dei croati, fermati in due circostanza dai legni (con Srna e Brozovic) e imprecisi a trovare la rete in molte altre circostanze. Storicamente spesso limitata sul campo da motivazioni temperamentali come altre rappresentative scandinave, una competizione di breve durata come l’Europeo sembra cucita su misura su una Nazionale come la Croazia, che se dovesse imboccare il giusto sentiero potrebbe diventare la vera e propria scheggia impazzita di questo Europeo.

Bale: 7 – Leader tecnico per distacco di una rappresentativa composta perlopiù da onesti mestieranti, Gareth Bale non stecca l’esordio con Euro 2016, rendendosi subito decisivo per le sorti della sua Nazionale e promettendo di esprimersi, come da talento indiscusso, come una delle stelle della rassegna continentale transalpina. La partita contro la Slovacchia, fondamentale per le speranze gallesi di ottenere un insperato passaggio al turno successivo, è griffata da una marcatura proprio del “galactico” Bale, bravo a trovare la traiettoria giusta in occasione del vantaggio britannico e aiutato anche dall’incertezza dell’estremo difensore slovacco. Sprovvisto della compagnia di Cristiano Ronaldo, Benzema, James e compagnia, il devastante esterno mancino britannico è l’arma da fuoco più minacciosa con la quale la compagine gallese si è presentata in terra di Francia, e non ci stupirebbe che il devastante esterno mancino sia già stato messo da Coleman al sicuro, in vista di un derby con l’Inghilterra che, in programma per giovedì prossimo, promette fuochi d’artificio.

FLOP:

pogbaPogba&Griezmann: 5 – Per un Payet che salva la Francia salvando capra e cavoli a Deschamps, fanno da contraltare le stelline più attese delle Nazionale transalpina, Griezmann  e Pogba. Individuati dai più come i talenti più cristallini tra i ventitrè selezionati per difendere i colori francesi durante l’Europeo disputato in casa, i talenti di Juventus e Atletico Madrid sono stati i due calciatori più opachi, all’interno di una prestazione comunque grigia della formazione padrona di casa. Attanagliati forse dal peso della responsabilità, ambedue i calciatori non sono mai entrati del tutto in partita, con Pogba balzato agli onori della cronaca solamente per un paio di spunti, come Griezmann colpevole in aggiunta di essersi divorato sullo 0-0 il possibile vantaggio di testa a pochi metri dalla porta di Tatarusanu. Nonostante la luna storta dei due campioncini la prima, in qualche modo, è andata lo stesso; in vista del proseguo del torneo però, sarà indispensabile che i due leader tecnici della squadra trovino la maniera di emergere, anche perchè non ci sarà sempre un Payet a togliere le castagne dal fuoco ai blues.

Berisha: 5 – Tanta era l’emozione e l’attesa anche per il popolo albanese, condotto da Gianni De Biasi ad una storica qualificazione ai Campionat Europei di Francia, prima partecipazione assoluta della formazione balcanica ad una rassegna internazionale. Contro la Svizzera di Petkovic, in quello che a causa dei tanti calciatori dalle origini balcaniche assumeva quasi i contorni di un derby, nonostante la buona prestazione gli albanesi vengono affondati da un gol di Schar di testa, bravo ad approfittare di un’uscita a farfalle dell’estremo difensore biancoceleste. Colpevole sul gol che decide la partita, Berisha si riscatta in parte con alcuni interventi decisivi su Seferovic nel proseguo della partita, ma l’uscita a vuoto in avvio di gara è tanto goffa quanto decisiva ai fini del risultato, e costringe la Nazionale albanese a sbagliare poco e nulla contro Francia e Romania, nell’ottica di voler cullare il sogno di un’insperata qualificazione agli ottavi.

Inghilterra double-face: 5 – Storicamente allergica alle manifestazioni internazionali, gli inglesi si presentano in terra di Francia con una nazionale dal potenziale offensivo atomico: Vardy, Kane, Sturridge, Rooney, Sterling e la scommessa Rashford rappresentano un pacchetto di centravanti invidiato probabilmente da tutta Europa, che ha spinto molti tra addetti ai lavori e non a  individuare la Nazionale di Roy Hodgson come futura Regina d’Europa a discapito delle più quotate Francia, Spagna e Germania. Purtroppo però la Nazionale di Sua Maestà si trova a far fronte anche con i cronici errori di mentalità, attenzione e squadra, penalizzanti già alla prima giornata di gare con Rooney e co. riacchiappati all’ultimo secondo dal gol del pareggio della Russia. Padrona del campo nella prima frazione, l’Inghilterra perde gradualmente il controllo della gara nella ripresa e, nonostante trovi il vantaggio con Dier, non riesce a gestire il forcin finale degli ex-sovietici, bravi e fortunati a credere nella possibilità di prendere il pareggio anche in extremis. La formula del torneo a 24 squadre, data anche la sconfitta della Slovacchia, potrebbe pesare poco e nulla sulla qualificazione inglese agli ottavi di finale ma, pensando alle fasi ad eliminazione diretta, la mancanza di freddezza e concentrazione potrebbe rappresentare un problema non di poco conto per la Nazionale britannica.

di Michael D’Costa

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