Limitazioni alla guida delle persone LGBT: nuova legge in Russia

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La Russia continua la sua campagna contro le persone LGBT, iniziata nel 2013 con la messa al bando della “propaganda gay”. Il nuovo passo per osteggiare questa categoria di persone è del 29 dicembre 2014, quando il Primo Ministro Dmitry Medvedev ha firmato un decreto in un documento che elenca le condizioni mediche che impediscono la guida o ne sanciscono delle limitazioni.

La nuova legge “Per la sicurezza sulle strade” è basata su un recente manuale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la classificazione delle malattie, “International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems”, conosciuto anche come IC-10.

Il decreto afferma che le malattie mentali e i disordini della personalità inclusi nella lista impediscono la guida se “cronici e prolungati”, con sintomi “visibili e ripetuti”.Tra le condizioni presenti anche nell’IC-10 ci sono la demenza senile, la schizofrenia e i disturbi dell’umore. In questa categoria il governo russo ha inserito anche “malattie” che nel documento internazionale non sono contemplate: disordini dell’identità sessuale, come per esempio la transessualità, il travestitismo, o disordini dell’orientamento sessuale, come il sadomasochismo, la pedofilia e l’esibizionismo.
L’inserimento di questi comportamenti tra quelli che non consentono la guida, deriverebbe da una pedissequa interpretazione di un passaggio dell’IC-10, dove si dice che chi vuole cambiare il proprio orientamento o il proprio genere sessuale, presente “a causa di disturbi associati della personalità e del comportamento” una sindrome egodistopica della sessualità. Questa interpretazione fa facilmente intuire quali potrebbero essere i passi successivi: un progressivo ampliamento delle restrizioni per colpire ulteriormente la comunità LGBT russa.
Molte le voci che si sono sollevate contro questo decreto: l’Associazione degli Avvocati Russi per i Diritti Umani ha dichiarato, tramite un portavoce, che “ Il decreto discrimina contro determinati individui e gruppi di individui, oltre alla restrizione della libertà e dei diritti di tutti i cittadini”.

Anche l’Unione Europea si è espressa sulla questione, tramite Nils Muižnieks, commissario del Consiglio Europeo per i Diritti Umani. Tramite un post su Facebook il Commissario ha chiesto alla Russia di eliminare l’ordine.
“Le nuove regole russe che vietano alla gente di guidare a causa della loro gender identity sono ridicule e ingiuste, ha dichiarato, Discriminare le persone su queste basi è una violazione delle norme europee sui diritti umani e rischia di inasprire un clima già ostile ai LGBT in Russia”.

(di Francesca Parlati)

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