Brasile 2014. Ultimo appuntamento verso il mondiale, ecco il girone H quello di Capello e del super Belgio

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brasile 2014

di Piergiorgio Frazzini 

Ultimo episodio della nostra rubrica sugli ormai imminenti mondiali brasiliani. L’attesa tra protagonisti e addetti ai lavori è ormai alle stelle, e a noi non resta che presentarvi il Girone H. Belgio, Russia, Algeria e Corea del Sud inizieranno il loro cammino il 17 giugno. Le prime due sono assolutamente le più quotate per il passaggio del turno, in un girone che mette a confronto varie filosofie calcistiche. Quella belga sembra vivere in questi anni una fiorente Golden Age, con l’esplosione di tanti giovani talenti, mentre la Russia sembra aver trovato la giusta quadratura sotto la guida di Fabio Capello. Ad Algeria e Corea serviranno quindi delle prestazioni superiori alla media per ribaltare la gerarchia dell’ultimo raggruppamento iridato.

QUI BELGIO – Il Belgio si è qualificato come primo nel girone A, e grazie ad un percorso netto con 8 vittorie e 2 pareggi ha raggiunto la sua 12^ partecipazione. Marc Wilmots siede sulla panchina dei “Diavoli Rossi” dallo scorso maggio, e nonostante la poca esperienza, la federazione gli ha affidato una delle generazioni di calciatori più talentuosi della storia del calcio belga. La rosa a disposizione dell’ex centrocampista dello Standard Liegi è infatti fra le più complete del Mondiale, e in molti la reputano almeno fra le prime otto del torneo. D’altronde molti dei titolari del 4-2-3-1 ideato dal Ct hanno vissuto una stagione da protagonisti con i propri club e arrivano all’appuntamento iridato in un grande stato di forma. La difesa a 4 guidata da Kompany a protezione del giovane e forte Courtois sembra essere una certezza, così come la mediana a due formata da Witsel e il completo centrocampista del Tottenham Dembelè. Davanti, alle spalle dello straripante Roman Lukaku, una vasta gamma di trequartisti (De Bruyne, Fellaini, Mertens, Januzaj e Chadli) dove spicca la stella del Chelsea Eden Hazard. Il 22enne è considerato la stella assoluta del calcio belga, e per colpa di un infortunio rimediato nel finale di stagione ha tenuto col fiato sospeso l’intera nazione.

QUI RUSSIA – Dopo aver saltato due edizioni dei Mondiali la Russia ritorna fra le migliori 32 grazie al lavoro di Capello e del suo staff. A discapito del passato tutta la rosa gioca nel campionato russo, sintomo di come sia cresciuto negli ultimi anni il livello della Russian Premier League. La Nazionale, che non supera la fase a gironi dal 1986, ovvero dai tempi dell’Unione Sovietica, è giunta in Brasile dopo aver vinto il girone di qualificazione e mai come quest’anno vede possibile il passaggio del turno. La stella della squadra è senza dubbio il classe ’90 Alan Dzegoev. Il 23enne del CSKA Mosca può giocare sia come trequartista sia come esterno, ed abbina con continuità visione di gioco e vizio del goal. A lui e al bomber Kerzakhov “Don Fabio” affida le chiavi di una nazionale che può contare anche sull’esperienza e l’affidabilità di giocatori come Akinfeev e Zhirkov. Per l’ex allenatore dei “Three Lions” il mondiale verdeoro rappresenta una seconda chance per confermare la sua fama di vincente anche nel ruolo di Commissario Tecnico.

QUI ALGERIA – L’Algeria parteciperà per la seconda volta consecutiva al mondiale, ed in Brasile è giunta grazie ad una qualificazione ottenuta in extremis nello spareggio contro il Burkina Faso. Schierati con il 4-2-3-1 dal Ct bosniaco Vahid Halilhodzic, le “Volpi del deserto” possono vantare diversi giocatori di buona prospettiva e qualità. Il punto di forza è il centrocampo composto dall’interista Taider, Yebda e soprattutto il talento del Valencia Feghouli, uomo simbolo della nazionale nord africana. Il centrocampista è infatti il vero faro della manovra algerina, colui che detta i tempi ed è sempre pronto a farsi trovare in zona gol. In difesa oltre al capitano Bougherra troviamo due conoscenze della nostra Serie A a contendersi una maglia da titolare: Mesbah del Livorno e Ghoulam del Napoli. Per l’unica esponente dell’Africa mediterranea sarà tuttavia molto difficile puntare al passaggio del turno visto la migliore struttura di Belgio e Russia.

QUI COREA DEL SUD – Per la 7^ volta consecutiva, dal 1986, la Corea del Sud partecipa alla Coppa del mondo. Quest’ultima però è stata una qualificazione più che sofferta per la nazionale asiatica che ha evitato lo spareggio solo grazie alla differenza reti migliore dell’Uzbekistan. La rosa, allenata dalla leggenda del calcio coreano Hong Myung-Bo, è un buon mix di giocatori esperti che giocano in europa e ottimi prospetti che militano ancora nella K-League. Tuttavia da un punto di vista qualitativo, i 23 che andranno in Brasile sembrano avere qualcosa in meno rispetto ai predecessori che disputarono il torneo in Sud Africa. La squadra ha infatti perso qualche pedina importante, che è stata sostituita da giovani di talento, ma con poca esperienza come II Lok-Yun. L’uomo in più delle “tigri asiatiche” è senza dubbio il trequartista in forza al Leverkusen Son, giocatore dotato di buona tecnica, prestanza fisica e senso del gol. Lui, come tutta la nazione coreana, spera di poter replicare le gesta di quella squadra che nel 2002 arrivò quarta ai mondiali di casa, come Italia e Spagna ben ricordano.

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