Libri – La Cattedrale del Mare, storia di una Barcellona d’altri tempi

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di Arianna Catti De Gasperi

Il proverbio italiano dice “Gallina vecchia fa buon brodo”, ma questo stesso concetto può essere applicato ad un libro? Forse non a tutti, però sicuramente vale per La Cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones.

Un romanzo storico spesso affiancato a I Pilastri della Terra, che se per caso avete letto, allora amerete anche il volume di Falcones.

La storia che l’autore narra è quella di Arnau, che si legherà a quella grande e bellissima città che è Barcellona. Anche se Arnau sembra essere il protagonista di questo romanzo, in realtà il volume è del tutto incentrato sulla costruzione della Cattedrale del Mare (Cattedrale di Santa Maria) e della città che la anima.

La storia inizia con le vicende, da subito turbolente, di Bernat Estanyol, un servo della gleba costretto a fuggire dal proprio paese, il quale arriva a Barcellona clandestinamente con il figlio, con il desiderio di dare la libertà tanto agognata al suo unico figlio. Arnau Estanyol, figlio di Bernat e servo della gleba , cresce con il padre nella Barcellona del 1300, imparerà ad amare questa città e rimarrà affascinato dalla costruzione della sua cattedrale da parte dei bastaixos, i forzuti scaricatori del porto di Barcellona che non avendo mezzi economici per pagare la costruzione della chiesa, contribuiscono portando i massi dal porto fino all’edificio.

Narrativamente il libro si divide in quattro grandi “periodi”:

Servi della gleba La vicenda si apre nel 1320, il giorno delle nozze di Bernat Estanyol con la bella Francesca: al banchetto, nella masseria Estanyol nei pressi di Navarcles, sono invitati tutti i contadini della zona e l’atmosfera è festosa, fino all’irruzione a cavallo del conte, il quale reclama il diritto feudale Ius primae noctis: esige ed ottiene di giacere per primo con la moglie del servo, la prima notte di nozze. Il conte obbliga Francesca a trasferirsi a palazzo per far da nutrice ai suoi rampolli. Bernat, colmo di rabbia, rapisce il figlio ma non può far nulla per Francesca, che si vedrà costretta a vivere subendo quotidianamente le violenze della soldatesca.

Servi della nobiltà Bernat fugge col piccolo Arnau a Barcellona dove una legge consente, dopo un anno ed un giorno di permanenza in città, di ottenere la cittadinanza e quindi lo scioglimento del vincolo di servo della gleba. Si rifugiano in casa di sua sorella Guiamona, dove Bernat può lavorare per il cognato Grau Puig, un ricco mercante e artigiano che ha fatto fortuna con la sua grande bottega di vasaio e desideroso di approdare alla piccola nobiltà catalana. Arnau conosce Joanet, un ragazzino povero abbandonato dai genitori, che verrà accolto dai due Estanyol come figlio e fratello. Guiamona muore e padre e figlio si vedono costretti a lavorare nelle stalle dei Puig, fino al giorno in cui Bernat, esasperato dalla fame e dall’ingordigia dei nobili, incita la ribellione dei contadini per cui viene arrestato ed impiccato per ordine del re. Arnau non può sopportare la vista del cadavere del padre e riuscirà a dargli fuoco durante la notte e poi a fuggire. Arnau e Joanet si trovano improvvisamente soli: Arnau si avvicina alla confraternita dei bastaixos, guadagnando la loro fiducia riuscirà a farsi assumere. Joanet invece inizia gli studi presso la scuola episcopale. Frattanto Arnau fa la conoscenza di Aledis, della quale si invaghisce: lei è però destinata ad un vecchio mastro conciatore ed Arnau stesso si sposerà con Maria.

Servi della passione Aledis continua ad esercitare grande fascino su Arnau e approfitta dei momenti in cui lo incontra per strada per coltivare la storia d’amore adultero. Nel 1344 Re Pietro IV detto il Cerimonioso, conte di Barcellona, dopo aver sottratto Maiorca a Giacomo III si appresta ad invadere le contee pirenaiche dove Giacomo si è rifugiato. Assieme all’esercito catalano regolare e ad un contingente di mercenari almogavari, il Re convoca anche l’esercito dei cittadini di Barcellona, cui Arnau decide di unirsi, per sottrarsi ad Aledis e tagliare con il passato. Nel marzo 1348 la Peste Nera colpisce la Catalogna, uccidendo migliaia di persone tra cui Maria, la moglie di Arnau. Molti cominciano ad indicare come colpevoli del contagio gli ebrei. I barcellonesi non possono però attaccare apertamente il ghetto, essendo tutti gli ebrei di proprietà del re, che da loro trae il grosso dei proventi per finanziare l’esercito. Arnau una sera si imbatte in un gruppo di concittadini inferociti che sta per linciare uno schiavo moro che tenta di proteggere tre bambini ebrei: riesce a portarli in salvo nella cripta di Santa Maria del Mar. Dopo alcuni giorni Arnau viene accolto dalla ricchissima famiglia del banchiere ebreo Hasdai, padre dei tre bambini e padrone di Sahat, il moro: come ricompensa per averli salvati Hasdai dona ad Arnau una piccola fortuna con cui iniziare l’attività di banchiere e la proprietà dello stesso Sahat, con la cui esperienza in campo economico riuscirà ad avviare un banco dei cambi. Raggiunta una consistente ricchezza ed esperienza in campo mercantile, Arnau diviene Console del Mare di Barcellona. Alcuni anni più tardi il re gli concede in sposa la sua pupilla Elionor, come premio per aver salvato la città dall’assedio del re Pietro di Castiglia. Arnau si interessa alla giovane Mar, figlia orfana del bastaix Ramon, suo vecchio amico: la adotta come una figlia, senza accorgersi che a poco a poco lei si innamora di lui. Elionor si accorge dei suoi sentimenti e la fa rapire e violentare da un signorotto di campagna. Con l’aiuto di Joan, nel frattempo diventato frate domenicano ed inquisitore itinerante, Elionor fa sposare Mar al signorotto. Sahat frattanto emigra a Pisa, in cerca delle sue origini.

Servi del destino A Barcellona scoppia una furiosa rivolta contro gli ebrei, con la falsa accusa di aver profanato un’ostia consacrata: Arnau riesce a mediare presso il re, ma non può far nulla per evitare che tre di loro, tra cui Hasdai, vengano bruciati. Elionor però aspetta ancora la sua vendetta e coglie l’occasione per denunciare suo marito al Tribunale dell’Inquisizione. Viene accusato da Eymerich di essere un eretico: in gioventù ha bruciato il cadavere di suo padre; è accertato che sua madre è una prostituta; non ha mai adempito ai doveri coniugali con Elionor ed è stato visto abbracciato ad un’ebrea dai membri del Tribunale stesso. Sahat rientra da Pisa e patteggia in segreto un accordo con il re; Francesca, la meretrice, nega anche sotto giuramento di essere la madre di Arnau; Aledis scopre assieme ad altre compagne prostitute importanti informazioni sul processo di Arnau; fra Joan, che informa Mar dei fatti e si pente chiedendole scusa per le sue decisione passate; infine i bastaixos e i proboviri della città, che chiamano tutti i cittadini di Barcellona alle armi e minacciano l’assalto del palazzo vescovile, qualora Eymerich non avesse liberato il loro Console del Mare. Arnau si riprenderà lentamente e inizierà l’attività di assicuratore portuale, con l’aiuto come sempre di Sahat, che morirà di vecchiaia. Joan si purificherà dalle sue colpe bruciando se stesso e la perfida Elionor con una lampada a olio. Il romanzo si conclude con la cerimonia di inaugurazione della chiesa di Santa Maria del Mar, cui un Arnau sessantatreenne, assieme alla moglie Mar e al figlio Bernat, assistono.

Quindi attorno all’epopea della costruzione di una cattedrale si svolge la storia di intere generazioni e di molteplici temi come la schiavitù, l’ingiustizia, la povertà, la guerra e il destino. Le strade dei personaggi si incrociano, si avvicinano e si allontanano (Arnau incontra la madre in due occasioni a anni di distanza), creando un intreccio di vite tutte collegate dall’amore verso la Madonna e la Cattedrale di Santa Maria del Mar.

Nonostante tutte le vicende amorose che il protagonista affronta, però, l’unico vero amore trattato in questo volume è quello profondo e spirituale: l’amore di un bambino per la Madonna del Mar, che ritiene essere la sua vera madre e a cui si rivolge spesso per consigli. Notevole l’abilità di Falcones di dipingere tutte le strade e i vicoli di Barcellona come attuali ed anche di sviluppare un personaggio come Arnau, il quale, nonostante le salite e ricadute economiche rimane sempre uno spirito purò attaccato alle sue origini di bastaix.

Il mare non sa niente del passato.

Sta lì, non ci chiederà mai di spiegargli nulla.

Le stelle, la luna, stanno lì, e continuano a illuminarci, brillano per noi.

Che cosa vuoi che importi, a loro, quello che è successo? Ci fanno compagnia e ne sono felici.

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