Serie A. Conte furioso, ma la Juve vince. Ok Roma e Napoli, cuore Catania e Livorno

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Logo-Serie-A1Come di consueto manca l’ultimo atto, il match del lunedì sera, ma anche questo lunedì mattina la Serie A ha lasciato tanta carne al fuoco. Una cinica Juventus, una Roma arrabbiata a di nuovo cattiva sotto porta e un Napoli che non fa scherzi lontano dal San Paolo. In fondo batte ancora forte il cuore di Catania e Livorno.

Juventus – Chievo 3 – 1 (17’ Asamoah, 29’ Marchisio, 51’ Aut Cacares, 58’ Llorente)

Cinica. La squadra di Conte questa volta non ha corso rischi e non ha lasciato niente al caso. La vittoria per 3 a 1 in casa contro il Chievo non è stata mai in discussione, neanche l’autogol di Cacares è servito per far tremare le gambe ai bianconeri che questa volta non hanno corso nessun rischio. La partita è stata controllata dall’inizio alla fine e a tratti è stato quasi più interessante quello che accadeva fuori dal campo, come lo sfogo di Conte contro il pubblico per difendere Giovinco fischiato o come quello post gara a difendere la sua Juventus dalle stoccate di Capello (“questa Juve in Italia è senza avversari, ecco perché in Europa non vince). Certo dalle parti di casa Agnelli non deve essere passata in cavalleria il riferimento a un “Juventus di Capello famosa solo per gli scudetti revocati”, intanto comunque per Conte l’importante è che i problemi non ci siano sul rettangolo di gioco che resta l’unico vero giudice

Roma – Sampdoria 3 – 0 (44’, 57’ Destro, 51’ Pjanic)

Arrabbiata. Anzi sarebbe il caso di dire “arrabbiato”. Un Rudi Garcia così a muso duro di fronte ai microfoni non lo si era mai visto. Il 3 a 0 contro la Sampdoria è sembrato quasi normale amministrazione per i giallorossi, e il tecnico ci ha tenuto a spiegare come in realtà non sia così. Ha voluto mettere una volta di più i tasselli al proprio posto. Le critiche alla squadra non sono piaciute, il ko di Napoli ha fatto male all’ambiente ma per la mentalità di un uomo arrivato da un altro tipo di calcio non può essere la seconda sconfitta stagione il pretesto per buttare alle ortiche quanto di straordinario fatto fino qua: come dargli torto? In campo la Roma, passati i primi minuti di abitudine all’ambiente “silenzioso” (presenti però i cori provocatori ancora contro il Napoli) dell’Olimpico senza curve, ha fatto alla lettera quanto voluto dalla panchina.

Sassuolo –  Napoli 0 – 2 (37’ Dzemaili, 56’ Insigne)

Sembra aver trovato la continutià che al Napoli mancava da tempo. Benitez dopo il 3 a 0 in Coppa può festeggiare per il 2 a 0 inflitto al Sassuolo. La sfida non era certo tra le più proibitive, ma vista la partita d’andata c’era comunque da stare attenti: il Napoli ha fatto così il suo dovere grazie a Dzemaili e Insigne. Da contorno alla sfida l’incrocio Paolo Cannavaro-Napoli e nello specifico anche quel saluto con Benitez, cordiale e caloroso ma che in realtà forse nascondeva ben altro. L’obiettivo per Hamsik è compagni è la Roma, che però non sembra intenzionata a mollare il passo.

Fiorentina – Inter 1-2 (34’Palacio, 46’ Cuadrado, 65’ Icardi)

Spuntata – Il boato del Franchi quando si è alzato Mario Gomez la dice tutta su quanto manchi alla viola la propria punta. La degenza, finalmente finita, del tedesco si aggiunge a quella di Rossi ed è ecco che Montella (scegliendo di rinunciare anche a Matri) si è presentato contro l’Inter senza frecce, con soltanto mezze punte a cercare di scardinare il muro interista. Alla fine la seconda sconfitta dell’anno in casa è frutto di un gol in fuorigioco di Icardi e la prova è quindi come al solito confortante. Il dubbio sul futuro è sempre lo stesso: gli infortuni finiranno per essere determinanti?

Convalescente. Non è ancora guarita ma con il ritorno al successo la squadra di Mazzarri può guardare con spirito positivo le prossime sfide. La prova con la Fiorentina è stata nel complesso buona, soprattutto il primo tempo. Determinante il ritorno di Samuel e un Hernanes in versione propositiva. Il gol di Icardi forse sarà da monito a Mazzarri per capire che si può giocare anche con due punte.

Le altre- Batte forte il cuore di Catania e Livorno che nonostante una situazione difficile sono tornate a sperare. Il Catania ha ammutolito la Lazio per 3 a 1 grazie ai gol di Izco, Spolli e Peruzzi, inutile il ritorno al gol di Mauri per la Lazio. Il Livorno invece, sfruttando un’altra magia di Emerson e il gol di Paulinho ha espugnato il campo del Cagliari. Spettacolo e gol è quello che è andato in scena al Ferraris. Un grifone sotto 3 a 1 (gol di Basta, Fernandes, Konate e Muriel) con un super Gilardino allo scadere ha trovato il 3 a 3. La doppietta di Gila lo rilancia nel sogno al mondiale. Stesso sogno che più o meno ha anche Antonio Cassano, autore del terzo gol con il quale il Parma ha demolito a domicilio l’Atalanta (capace due settimane fa di affossare il Napoli) per 4 a 0 . Nota di merito la merita anche Mario Balotelli che nell’anticipo del venerdì ha salvato ancora una volta Seedorf con un destro da posizione siderale.

Cristiano Checchi 

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