Save The Children, oltre un milione di minori in povertà assoluta

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di Elena Angiargiu

Bambini e adolescenti sempre più vittime della crisi: 1 minore su 10 vive in condizioni di povertà assoluta (+30% rispetto al 2012), 1 milione e 344 mila in condizioni di disagio abitativo, 650.000 vivono in comuni in default o sul’orlo del fallimento. Nell’ultimo quinquenni,  i tagli ai consumi hanno inciso per 138 euro mensili (-4,6%) nelle famiglie con figli, costrette a fare i conti con budget ridotti per spese alimentari e mediche, libri e scuola (11 euro), cultura e giochi (23 euro). Sono alcuni dei dati allarmanti fotografati dal 4° Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia di Save The Children, intitolato “L’Italia SottoSopra”, diffuso il 10 dicembre a Roma, presso la sede Associazione della Stampa Estera in Italia.

Crisi e condizione dei minori – Le pagine dell’Atlante mostrano come la crisi si stia chiudendo a tenaglia sui diritti dei minori, ha evidenziato Claudio Tresauro, Presidente di Save The Children Italia, organizzazione che si pone come interlocutore dell’infanzia nel dibattito istituzionale, con l’obiettivo di contribuire, attraverso le esperienze sul campo a livello locale, a cambiare il presente, nella difficile fase che il nostro Paese sta vivendo. A fornire spunti per il cambiamento sono le mappe contenute nella pubblicazione passate in rassegna dal curatore dell’Atlante, Giulio Cederna, da cui emerge un’Italia ribaltata dalla crisi, diseguale, con forti differenze territoriali, ma anche, come esemplificano le illustrazioni di Luciano Fabro, l’Italia d’oro a testa in giù che, nonostante le emergenze diffuse, presenta casi di successo da cui ripartire. Rappresentazioni grafiche che rimandano alle attività dell’ONG nel nostro Paese sono state al centro dell’intervento di Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa Save The Children, che ha ribadito le cause della “doppia povertà”, delle famiglie e dei servizi, che colpisce i minori.

Povertà materiale, povertà educativa – A colpire, ha sottolineato ancora Raffaela Milano, è soprattutto la stretta relazione tra povertà economica e povertà educativa. La riduzione dei servizi è evidente nella percentuale di bambini presi in carico dagli asili pubblici, scesa dello 0,5%, segno negativo per la prima volta dal 2004. Indice di povertà, come la correlazione tra bassi livelli di istruzione dei genitori e insorgenza di patologie dei figli: il 22,2% di ragazzini è in sovrappeso e il 10,6% in condizioni di obesità. Se da un lato si riscontra un aumento di consapevolezza sulla salute dei figli in chi possiede titoli di studio più elevati, dall’altro emerge l’esigenza di “territori ad alta densità educativa”, con scuole da attrezzare, capaci di offrire educazione di qualità per tutti, secondo le aspettative degli studenti e della comunità.

Il dato sull’istruzione si lega indissolubilmente al capitale umano, imprescindibile risorsa per la crescita economica, come ha evidenziato Paolo Sestito della Banca d’Italia. La crisi incide maggiormente su chi possiede bassi titoli di studio, come denotano le mappe, riflettendo diseguaglianze educative che indicano una debolezza strutturale del capitale umano, con l’Italia fanalino di coda dei Paesi Ocse per competenze linguistiche e matematiche, come ha sottolineato Linda Laura Sabbadini dell’Istat, che ha rimarcato come l’estrazione sociale incida in modo considerevole sulla formazione dei minori di generazione in generazione.

Investire nell’infanzia – Un invito a guardare alle storie che più dei dati impressionano raccontando la drammaticità della condizione dei minori è arrivato dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora. I mancati investimenti e le scelte non fatte, compresi i recenti tagli contenuti nella Legge di Stabilità, ad opera di una classe dirigente che si è disinteressata a lungo di queste tematiche, sono responsabile della drammatica situazione attuale, ha sottolineato il Garante, il quale, d’accordo con il Direttore Generale di Save The Children Italia, Valerio Neri, ha riconosciuto il ruolo cruciale svolto dagli operatori del Terzo Settore, che spesso si sostituiscono alle istituzioni, accompagnando i ragazzi nel loro percorso di crescita. A fronte di tanti casi di deprivazione materiale e deficit educativi, non mancano esempi positivi di un’Italia in controtendenza, dove il talento è opportunità e contrasto alla povertà, come INVFactor – Anche tu genio!Prove d’orchestra o la testimonianza dei ragazzi delle scuole medie di Bari che ospitano il progetto RadioKreattiva, network per l’educazione alla legalità.

 

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