Cracovia: a zonzo nella città del drago che abitava le grotte

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di Eloisa De Felice

Cracovia sì – Un paio di giorni liberi? Volete una meta deliziosa e romantica? Magari anche convinti che il freddo rinforza? La vostra scelta deve assolutamente ricadere su Cracovia! Nota come la “Seconda Roma” per numero di chiese e conventi, per la ricchezza degli edifici e per l’importanza che ha rivestito per il cristianesimo in questa parte dell’Europa, allo stesso tempo è anche nota come “La Piccola Gerusalemme” per il suo il quartiere ebraico di Kazimierz e per la vecchia sinagoga, la più grande struttura gotico rinascimentale dell’architettura sacra giudaica. La piazza centrale della città, meglio nota come quella del mercato, è la più grande piazza medievale d’Europa. Bellissima sempre, può diventare veramente spettacolare, quando il sole la illumina completamente. Qui non solo potrete udire l’Hejnal: l’unico segnale, con la tromba, che da seicento anni viene eseguito ogni ora, ma anche visitare il Sukiennice, il più antico magazzino di tessuti europeo. Inoltre, nella coloratissima Chiesa di Maria, un incredibile e immenso altare gotico, completamente in legno, aspetta il vostro sguardo. Che non potrà che restare del tutto rapito di fronte a così tanta perfezione. Alla vostra uscita, se volete, ad attendervi sulla piazza ci saranno anche diverse carrozze trainate da cavalli bianchi. Nel Castello del Wawel, poi, attraversati i giardini perfettamente curati e fioriti, la più nota cittadina di Cracovia, meglio nota come La dama con L’Ermellino, di Leonardo da Vinci, vi guarderà e voi la riguarderete con insistenza, per tentare di capire il suo enigmatico sorriso, che tanto vi ricorderà la Monna Lisa. Le stanze reali e la cattedrale del Wawel meritano una attenzione particolare per la suggestiva area che vi si può respirare. Si viaggia tra passato e presente, ad una velocità non indifferente. Non dimenticate: andate a zonzo nel rifugio del drago che abitava le grotte. Appena fuori città, le miniere di sale, sono proprio ciò che non ci si aspetta. Tutto, ma proprio tutto, ciò che vi è al loro interno, comprese le scale ed i lampadari, sono fatti di sale. Nella cappella di Santa Kinga, persino, l’ultima cena è stata scolpita nel sale. La luce, nonostante si stia a più di 300 metri sottoterra, ed il blu sono qualcosa che il vostro occhio non potrà mai dimenticare. Senza parlare dell’emozione che si può provare. In quanto a questo, poi, per chi si ritiene pronto, a pochi ore di bus, c’è il campo di concentramento di Auschwitz. Da evitare completamente se non dovutamente pronti alla cosa. C’è insomma un po’ di tutto in una città che sì ha ancora gli zloty, ma tantissimo sa di Europa.

Cracovia no – Non tutto è, però, propriamente semplice. Pochi parlano inglese e non fate caso ai mezzi pubblici, soprattutto, con quelli che collegano con l’aeroporto. Rischiate di perdervi. Quindi, tenete sempre molte monete a portata di mano: le macchinette sui bus non accettano soldi cartacei. Se non funzionano, guardatevi intorno e, con un minimo di fortuna, troverete qualcuno che mastica un po’ d’inglese, per aiutarvi nel comunicare in polacco al conducente la vostra intenzione di comprare i biglietti direttamente da lui. Attenzione all’alloggio che volete, quando e se lo acquistate online: a causa della traduzione, può capitare, che troviate cose diverse da quelle che siete convinti di aver prenotato. Altrettanta cautela è da farsi con il cibo locale che può risultare piuttosto pesante e speziato. Alcuni ristoranti, poi, chiedono un plus per il servizio al tavolo, meglio chiedere prima di sedersi. Se, invece, volete fare spesa in un supermercato: la bandiera italiana e/o i nomi nella nostra lingua, non sono sinonimo di vera italianità. Meglio leggere con cura il retro dei prodotti. Moltissimi sono polacchi e non hanno proprio nulla a che fare con l’Italia. Infine, la vera incognita: il clima. Girando un angolo, dove è nuvoloso, può fare veramente, ma veramente, molto freddo. Copritevi! E buona visita!

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