Laeffe TV: tra film d’essai, reportage e nuovi media

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di Beatrice De Caro

Dallo scorso 11 Maggio sul canale 50 del digitale terrestre si verificano strani fenomeni. Sullo sfondo d’uno stile grafico giocato su variazioni di tono in CMYK, sugli schermi campeggiano caratteri supersize. Dalle casse della TV poi risuonano slogan che vagheggiano d’una “selezione accurata e garantita”, e promettono di saper far passare attraverso lo specchio magico del nostro annoiato schermo ultrapiatto il racconto del mondo che ci circonda. Nuove formule, recita la pubblicità, “per approfondire l’attualità”, film e serie dal mondo “che interpretano la realtà”, “grandi classici per capire chi eravamo e chi siamo”, storie di vita vissuta che divengono grande cinema. Fantascienza?

No, è Laeffe TV, il neonato canale in chiaro di Feltrinelli, messo su in coproduzione con La7 e lanciato in partnership col Gruppo Espresso per la cura i contenuti news. La notizia della sua apertura – in poche semplici mosse, complice l’inserzione Facebook – da due settimane, dilaga per il Web, per puro tam tam mediatico, a forza di “mi piace” e “condividi”.

Laeffe TV nasce all’insegna d’un esperimento multi-piattaforma, sbarcando sul DTT ma anche sul Web, prontamente dotandosi come i suoi gi àpiù maturi concorrenti d’uno spazio live-streaming raggiungibile, naturalmente, anche da tablet e smartphone. Manca solo l’App pensata per iOS che accontenti anche gli utenti Apple. Ma diamo tempo al tempo: arriverà certamente anche quella.

Fin dai suoi primi giorni di vita, il canale Laeffe rivela infatti una spiccata sensibilità social, includendo tra i suoi obiettivi programmatici la promozione d’un utenza attiva da parte dei suoi consumatori. Due piccioni con una fava: si alimenta il dibattito e si sondano i feedback. Strategie di mercato, ma non solo, perché i colorati banner alla sezione “social square” visibile in Homepage invitano “a partecipare e non solo stare a guardare”. Uno slogan d’effetto e al passo coi tempi, ma soprattutto un mossa d’apertura che rivela tanto: dalla giovane età dell’emittente, allo sguardo attento di chi dirige i giochi.

Laeffe scommette sulla professionalità di dinamici trentacinquenni, tanto per cominciare: manager allevati dalle realtà dinamiche di Sky ed MTV. Come Riccardo Chiattelli, direttore dei contenuti, che sul suo CV vanta già la direzione di canali quali Cielo e FOX Italia. Alla luce di ciò, quello che più conta, della presenza della sezione “social square” di cui si parla va non è tanto il suo obiettivo dichiarato, dunque ma il sottotesto. Il progetto social della Laeffe di Chiattelli suona, infatti, piuttosto come una vera e propria dichiarazione di poetica, o meglio di web-marketing e sensibilità new media, perché raccoglie il desiderio  dichiarato da parte del popolo del web di farsi non solo parte attivamente critica ma  attivamente partecipe della costruzione dei palinsesti: sul web come in TV e magari un giorno persino in sala. Laeffe, insomma, centra in pieno il sostanziale cambio di prospettiva che la rivoluzione del web, negli anni, ha portato con sé e chiama in causa i suoi utenti, chiedendogli una scelta di “cittadinanza attiva” per costruire insieme un’offerta ricca, stimolante e al passo come la noi tutti la vorremmo.

La TV proposta da Laeffe è dichiaratamente tematica, per cui la selezione di tutti contenuti questo primo mese verte sul tema “Uomini e potere”. Tra le proposte di “Real Cinema” troviamo Mea Maxima Culpa, Biancaneve, Anonymous e la Zero Zero Zero.TV di Saviano, per ricordarci che l’informazione non è sempre stata solo day-talk ma anche reportage d’autore e documentario d’inchiesta. In day-time l’offerta spazia dalla “Pop Culture” a “RED – Read, Eat, Dream”, sezione che, tra le altre cose, sponsorizza un’ipotesi di turismo culturale memore delle lezioni di Licia Colò, Patrizio Roversi e Susy Blady: la conoscenza dell’Altro anche attraverso la scoperta della sua arte culinaria, dei suoi tempi, degli spazi di cucina, degli odori dei mercati e dei colori dei cibi. Infine “Laeffe Film Festival” e “Serie TV” mirano all’intrattenimento di qualità: un occhio puntato sulle grandi manifestazioni culturali e l’altro a seguire le vicissitudini dei serial che si muovono fuori dal circuito mainstream (vedi le proposte dell’ottimo Mildred Pierce, con una Kate Winslet da Emmy, del vincitore BAFTA 2012 Borgen, sui retroscena della politica danese, e la promessa del bellissimo Orgoglio e Pregiudizio della BBC con Colin Firth)

Laeffe promette intrattenimento culturale, insomma, e chiosa ciascuno dei variopinti contenuti pubblicitari mandati in loop sul suo canale 50 con una metaforica chiamata alle armi per noi, suo pubblico: la tv è nuova, chiediamole di più.

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