Roma, Kansas City 1927 a Più Libri Più Liberi 2012

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di Cristiano Checchi

È passato ormai più di un anno dalla sua nascita su Facebook, e da quel giorno, era il 19 agosto del 2011, Kansas City 1927 vive una continua espansione. Sì, si parla di calcio, anche se dal nome non sembrerebbe, ma Kansas lo fa in modo diverso. Lo fa scrivendo come parlano due ragazzi romani, lo fa prendendosi anche in giro, e si sa a Roma quando si vuole si è maestri di autoironia, lo fa usando il web, lo fa per gioco e per il divertimento. Kansas non è solo la storia di “cronache tifose di una revolucion complicata”, è diventato appuntamento fisso dei post partita. Su facebook l’attesa per leggere la cronaca di k1 e k2 sulle gesta della Roma è tanta, a prescindere dal risultato. Kansas è diventato un appuntamento che, scherzo del destino, aiuta di più il tifoso proprio quando la Roma perde. Sì, sembra assurdo ma dopo una domenica amara Kansas City con la sua ironia, con la sua chiave di lettura particolare, non relegata ai soliti tatticismi, con la consapevolezza delle difficoltà, ma comunque ricca di speranza futura, la fa prendere, come direbbero Simone e Diego, meno “ammale”.  Essere di supporto dopo la sconfitta è diventato quasi un dovere morale, e anche quest’anno, nonostante Zeman al posto di Luis Enrique, quel sostegno si è confermato più che mai utile, figlio di alcune sconfitte, come Udinese e Bologna, e di alcune tragedie, vedi Juventus e derby. Un successo comunque che va ben oltre la fede calcistica, sono infatti tanti i tifosi di altre squadre che comunque leggono e seguono l’umorismo romanista di Kansas City.

L’evento — Ma come torna attuale un fenomeno che ormai ha la sua esatta collocazione e la sua vasta notorietà (25.679 “piacitori” su facebook)? Accade perché Diego Bianchi e Simone Conte, i due che la mattina del 19 agosto, frastornati da una sconfitta che il popolo romanista non aveva minimamente preso in considerazione (quella appunto con il Bratislava), cominciano a scambiarsi in chat 4 righe, quelle 4 righe sono poi diventate una nota su facebook, che sono poi diventate un libro, quel libro di cui i due hanno appunto parlato ieri alla Fiera della piccola e media editoria di Roma. Al Caffè Letterario del Palazzo dei Congressi i due hanno dato vita ad un incontro con il pubblico, parlando ne più e ne meno di Roma come fanno sempre. Raccontando inoltre di come prendono vita nelle ore successive alla partita le famose, e tanto attese, cronache. L’ora è quindi trascorsa tra calcio, aneddoti e letture di alcune schede, interrotti solo dal saluto da dietro le quinte di Valerio Mastrandrea, amico di Kansas che insieme a Pierfrancesco Favino e Elio Germano, si è cimentato in alcune letture presenti nel Cd interno al libro. Il pubblico ha così potuto scoprire la storia di “Franco” Stekelenburg o di quanto manchi alla causa Kansas City “la bambola assassina” Fabio Simplicio o Jose Angel “da twitter”. Di come però “idoli” del passato siano stati comunque degnamente sostituiti dai nuovi come il “lucido” Bradley, “sturmentruppen” Florenzi o “poroPiris”.

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