LONDRA 2012 – Il supermeteo per prendersi l’oro Olimpico

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di Cristiano Checchi

Cosa si è disposti a fare per un oro Olimpico? Tanto. Lavori fisici, sforzo, fatica, sudore, tanta abnegazione e studio. Si proprio lo studio. Quelle delle carte, cartine, moti e movimenti tutto con l’ausilio della tecnologia. Questo è quello che le FIV (Federazione italiana vela) ha messo in piedi per Londra, dove si sta disputando la XXX Olimpiade.

Il campo di regata – Weymouth, piccolo centro del  Dorset, è il teatro, da ieri fino all’11 agosto, delle regate di olimpiche. Nella baia della Manica, a due passi dall’estuario del fiume Wey, si sfideranno le imbarcazioni a vela e i loro timonieri, oltre al loro fiuto nella caccia ai venti, potranno contare su previsioni meteo sempre più precise. Un sistema di supermeteo che non avrà nulla a che invidiare allo storico e rinomato sistema del Met Office britannico.

L’iniziativa della Fiv Si tratta di un supporto meteorologico avanzato offerto grazie alla collaborazione con alcuni enti di ricerca italiani, con enti per le previsioni operative e con esperti nel campo delle centraline meteo e dell’elaborazione dati. Il lavoro svolto da studiosi e ricercatori è diviso in due fasi principali.

La misura del vento – Per prima cosa è stata analizzata la misura del vento sui campi di regata. A questo scopo la FIV ha trasformato alcuni gommoni in vere e proprie stazioni meteorologiche per raccogliere i dati relativi al vento direttamente in mare. In più i gommoni sono stati equipaggiati in modo tale da rilevare il vento assoluto, ovvero indipendentemente dalle piccole variazioni che potrebbero essere causati dai movimenti del gommone. E se tutto ciò non bastasse è possibile la visualizzazione contemporanea dei dati anemometrici provenienti dai vari gommoni disposti sui campi di regata e da alcune stazioni posizionate a terra nella zona di Weymouth.

La collaborazione con gli enti di ricerca – Successivamente a questa prima fase ci si è concentrati sulle previsioni, naturalmente accuratissime, delle grandezze meteo marine nei campi di regata di Weymouth. I partner di questa fase sono due istituti del CNR (ISAC di Bologna e ISMAR di Venezia), uno dell’Università di Genova (DICAT) e il centro meteorologico di ARPAL Liguria (CFMI). Il lavoro dei partner è stato coordinato da Stefano Gallino, tecnico meteorologo della FIV, sotto la supervisione di Luca De Pedrini, Direttore Tecnico Federale, al fine di realizzare un prodotto che rispondesse il più possibile alle esigenze specifiche della Federazione. Di base quindi la FIV si è dotata, nel settore meteorologico e oceanografico, di strumenti simili a quelli dei più importanti servizi meteorologici internazionali, adattandoli però per la previsione quotidiana delle condizioni meteomarine nella zona dei campi di regata. Per il momento ci troviamo ancora di fronte ad una sperimentazione ma se nella Manica le cose dovessero andare bene, in vista di Rio 2016, il progetto potrà e dovrà soltanto espandersi e migliorare. Da questa iniziativa della Fedarazione Italiana Vela può nascere un’importante opportunità tanto per i nostri eccellenti centri di ricerca quanto per il nostro sport.

E in barca? – L’Italia si è qualificata per nove delle dieci classi in gara e saranno impegnati undici atleti. Ancora una volta, le speranze italiane di un podio, magari anche dorato sono riposte nella surfista Alessandra Sensini che alle spalle ha già quattro medaglie olimpiche. Una sorpresa, però, potrebbe arrivare dalle donne della classe 470, classe che vede impegnato l’equipaggio composto da Giulia Conti e Giovanna Micol.

 

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