Lazio, tagli alla sanità: rischio chiusura Ospedale Riuniti di Anzio-Nettuno

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di Valentina Verdini

Ancora una volta, la sanità laziale è vittima dell’ennesimo taglio della giunta Polverini. Saranno i cittadini di Anzio e Nettuno in provincia di Roma, a subire le conseguenze della chiusura di alcuni reparti dell’Ospedale Riuniti. Fin dall’inizio, il piano di riordino del sistema ospedaliero del Lazio ha provocato numerose polemiche per la riduzione di circa 3 mila posti letto e la chiusura di molti piccoli ospedali della regione e della capitale. Una posizione drastica della presidente Renata Polverini che ha peggiorato la situazione, già al collasso, della sanità pubblica della capitale e delle zone limitrofe.

Da ultimo, i tagli che hanno lasciato senza parole il personale sanitario dell’Ospedale Riuniti e la stessa popolazione. Chiude il centralino, la rianimazione neonatale, il centro trasfusionale, gli ambulatori di radiologia, cardiologia, ginecologia a fasi alterne, il turno pari dell’emodialisi, il reparto di ginecologia dal 15 giugno, di pediatria, una sala operatoria. Vengono accorpati il reparto di otorino, chirurgia ed ortopedia con riduzione dei posti letto, la rianimazione-Utic.

Questo vuol dire una riduzione significativa dei posti di lavoro, così come sono tanti i disagi per i malati che si dovranno rivolgere alle poche strutture pubbliche rimaste sul territorio laziale.

Tuttavia, i cittadini di Anzio e Nettuno si sono mobilitati con una serie di iniziative per contrastare la decisione della governatrice. Da questa mattina alle ore 10, davanti il comune di Nettuno, è in atto una raccolta firme contro la chiusura. La stessa petizione può essere firmata anche su internet attraverso il sito  http://www.firmiamo.it/salviamo-l-ospedale–riuniti-anzio-nettuno-. Inoltre, su facebook è possibile avere informazioni, aggiornamenti sugli sulla vicenda e allo stesso tempo dare il proprio contributo, attraverso la pagina “Difendiamo l’Ospedale Riuniti Anzio-Nettuno”.

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One thought on “Lazio, tagli alla sanità: rischio chiusura Ospedale Riuniti di Anzio-Nettuno

  1. ahahahah ma che vi aspettavate,questi sono i frutti dei voti de cittadini di Anzio e Nettuno,che ancora una volta si sono fatti abbindolare dai bei sorrisi e strette di mano durante le campagne elettorali.Ancora una volta abbiamo assistito ad uno dei tanti sprechi e magna magna all’italiana.Non dimentichiamo la nuova struttura ospedaliera di Anzio: portata a termine dopo 30 anni.Soldi buttati.come buttati sono i soldi che ogni anno si continuano a buttare per l’asportazione di sabbia dal porto e il rifacimento delle coste.Non ci vuole uno scienziato per capire che l’imboccatura del porto è soggetta ai venti di scirocco e correnti che continuano a occludere di sabbia l’entrata del porto di Anzio.Per non parlare dell’erosione del mare delle coste di ponente.Anche li’ è inutile che si mettano i frangiflutti,per poi sommergerli nel mare,ad ogni mareggiata,le onde non trovando ostacoli continueranno a frenare la loro forza distruttiva contro l’arenile asportando di fatto sabbia.E non giustificate il fatto che si rovina l’habitat naturale e il panorama;cazzate.Ci sono arrivati tutti senza essere scienziati:i frangi flutti,(lo dice il nome stesso) tenuti alti sopra il livello del mare almeno 2 metri,non solo adempiono al proprio dovere,ma creano una barriera protettiva dall’erosione,e creano l’habitat per molte specie di pesci.Un esempio lampante è la disposizione del porto di Anzio che fa da protezione al litorale di levante caratterizzato da un basso fondale.Vien da sè che una volta riacquistate le spiagge riacquisteremo anche il turismo.PER NON VEDERE TUTTO CIO’ O SI è CIECHI O IGNORANTI.SOLO AMMETTENDO GLI ERRORI E ATTRIBUENDO LE COLPE,SI PUO’ EVOLVERE E MIGLIORARE IN FUTURO.GLI INTERESSI ECONOMICI DI POCHI LEDONO LA COMUNITA’.RIFLETTIAMO.

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