Minori, approvata la “Carta di Roma” contro gli abusi sull’infanzia

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di Elena Angiargiu

Una nuova strategia d’intervento globale a tutela dei diritti fondamentali dell’infanzia. Questo l’obiettivo attorno al quale, il 3 novembre scorso, sono stati incentrati i lavori del Forum internazionale The World’s Children and the Abuse of Their Rights, promosso da SOS Il Telefono Azzurro Onlus e dall’International Centre for Missing & Exploited Children (ICMEC) in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e la Mayo Clinic, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

Rappresentanti di organizzazioni mondiali, esponenti delle istituzioni e della società civile hanno approvato laCarta di Roma, un documento operativo e condiviso per la tutela dell’infanzia che sarà adottato a livello internazionale da governi e autorità religiose. Tra le linee guida del documento sottoscritto a Palazzo Madama, da segnalare il richiamo alla formazione del personale medico e di polizia per riconoscere tempestivamente gli abusi ed individuare le corrette terapie di supporto a favore dei minori vittime di abusi.

A vent’anni dalla ratifica della Convenzione sui diritti del Fanciullo, la conferenza ha offerto l’opportunità di ribadire, ancora una volta, l’invito ad un impegno trasversale e costante per eliminare la piaga sociale degli abusi verso gli adolescenti, come hanno evidenziato le massime cariche dello Stato Napolitano e Schifani nei loro interventi, cui ha fatto seguito l’appello dei promotori dell’iniziativa a non restare indifferenti e a fermare la violenza.

La lotta contro i reati nei confronti dei minori è stato il filo conduttore degli interventi dei ministri Carfagna e Nitto Palma: “una priorità per tutti i Paesi Europei” a detta del Ministro per le Pari Opportunità, mentre il Ministro della Giustizia ha espresso pieno apprezzamento per la nuova direttiva Ue contro la pedopornografia, gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei bambini approvata recentemente dal Parlamento europeo, come “strumento fondamentale contro la pedofilia online”. Entrambi gli esponenti di Governo hanno sottolineato il ruolo di primo piano dell’Italia nella difesa dei diritti dei fanciulli e nella repressione dei reati contro i minori.

Nel corso della conferenza, inoltre, sono stati presentati gli ultimi dati sugli abusi e sullo sfruttamento sessuale dei minori, ma è stata anche richiamata l’attenzione sulle cifre allarmanti relative ai minori scomparsi. Stando all’ultimo rapporto dell’ICMEC, illustrato dal suo presidente Ernie Allen, ogni anno scompaiono almeno 8 milioni di bambini e quasi 2 milioni sono vittime di sfruttamento sessuale. Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, ha invece posto l’accento sulla necessità di trovare “modalità nuove con sistemi di allerta più efficaci” per fronteggiare il fenomeno dei minori scomparsi offrendo sostegno e appoggio alle loro famiglie.

Le segnalazioni di bambini di cui si perdono le tracce crescono anche nel nostro Paese. Dal 2009 ad oggi, sono arrivate 235 segnalazioni di scomparsa, 153 di avvistamento e 50 di ritrovamento alla linea telefonica diretta per i minori scomparsi gestita dal ministero dell’Interno tramite l’associazione Telefono Azzurro. La maggior parte delle segnalazioni ha riguardato bambine e minori di età compresa tra zero e dieci anni. Altrettanto drammatici i dati sugli abusi: 191 segnalazioni, dal 2009 ad oggi, sono giunte a Telefono Azzurro e al 114 Emergenza Infanzia.

Un serio campanello d’allarme è rappresentato dalle nuove tecnologie e dai potenziali pericoli della Rete: proliferano, infatti, i siti web contenenti materiale dannoso o potenzialmente pericoloso per i minori. Nell’ultimo biennio sono pervenute al Telefono Azzurro 5.768 segnalazioni: il 26% degli utenti ha rilevato come forma di abuso più frequente online la presenza di materiale pedopornografico.

La sfida quotidiana consiste nel sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica mondiale sui temi dei diritti dell’infanzia e sulla prevenzione degli abusi con l’obiettivo di intervenire in particolare sul fronte normativo, dal momento che – come ha sottolineato il presidente dell’ICMEC – molti Stati non hanno ancora una legislazione sufficiente per combattere il fenomeno della pornografia infantile.

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