Serie A, Top e Flop. Perotti guida la Roma verso la Champions, Balotelli stecca ancora

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24esima giornata di Serie A. Continuano le corse di Napoli e Juventus, per la Champions la Roma torna a far paura. In fondo tutto come o prima o quasi. Ecco i top e flop del massimo campionato di calcio 

Foto_Serie-ATOP

IL GIACCHERINHO RITROVATO

Tra i segreti del successo del Bologna di Donadoni, non può non essere citato il rimpatriato Emanuele Giaccherini. Da prezioso rincalzo della Juventus cannibale di Antonio Conte, alle difficoltà riscontrate in Premier con la maglia del Sunderland, l’aria di casa ha letteralmente rigenerato il folleto aretino, autore di sei reti dall’avvicendamento in panchina tra Rossi e Donadoni. Recuperato anche fisicamente, dopo un inizio di stagione travagliato a causa di alcuni infortuni, contro la Fiorentina è arrivata per “Giaccherinho” la sesta marcatura in 14 partite: una media da centravanti, per un centrocampista che nel tridente con Destro e Mounier riesce ad esaltare al massimo le proprie caratteristiche. A sorridere però non è solamente Donadoni: sostenitore dichiarato di Giaccherini, non viene difficile immaginare che anche Antonio Conte gongoli per il ritrovato smalto del fantasista rossoblù, che con questa condizione di forma potrebbe trovarsi quest’estate a dover disdire le vacanze per “motivi di lavoro” ma, statene certi, lo farebbe con il sorriso sulle labbra…

L’ELETTROSHOCK DI GIGI DELNERI

Con buona probabilità, purtroppo, la stagione 2015/16 vedrà l’Hellas Verona salutare la massima serie: fanalino di coda del campionato con 15 punti dopo 24 giornate, la formazione scaligera non è riuscita a ripetere quest’anno i brillanti risultati delle stagioni precedenti. Con Mandorlini esonerato agli albori di dicembre, a cercare di rendere meno amaro il campionato dei veronesi è arrivato, ironia della sorte, l’artefice in panchina del “miracolo Chievo”: Gigi Delneri. Il tecnico di Aquileia ha accettato una sfida affatto facile: forte di tutto il suo bagaglio di esperienza e conoscenza del calcio, Delneri è  però  riuscito a scuotere un Hellas apparentemente rassegnato alla Serie B, dando un gioco e soprattutto un’anima ad una squadra che, sin dalla prima uscita con il nuovo tecnico (0-1 con l’Empoli) ha messo sul campo un impegno ed un agonismo sconosciuto nei primi 3 mesi di campionato. L’Hellas è improvvisamente diventato un osso duro per tutti, riuscendo a strappare punti pesanti a domicilio a Milan e Roma, e trovando ad inizio febbraio con l’Atalanta il tanto agognato primo successo in campionato. Contro l’Inter, nell’ultimo turno in campionato, i gialloblù hanno fatto vedere le streghe ai nerazzurri di Roberto Mancini, portando a casa un 3-3 che di amaro in bocca ne lascia più ai veronesi che non all’ex-capolista. Una prestazione da applausi, per una squadra vicina all’essere inghiottita dall’Inferno della B, ma che ha deciso di salutare il massimo campionato a testa più che alta.

ROMA, E’ GIA’ PEROTTI MANIA

Trasformata negli uomini dal calciomercato di riparazione, e da Spalletti nell’assetto tattico, contro la Sampdoria di Vincenzo Montella la Roma ha colto un successo fondamentale in ottica terzo posto. Contro i blucerchiati una Roma bipolare ha prima dominato e poi visto i fantasmi dei rovesci passati, portando a casa un 2-1 dal peso specifico fondamentale; come contro il Sassuolo, protagonista del successo raccolto dai capitolini è stato Diego Perotti, autore del gol del 2-0, rivelatosi a posteriori determinate. Accolto con un pò di scetticismo da molti tifosi della Roma, l’ex numero 10 del Genoa si è imposto subito in una piazza complicata, sbarcato a Trigoria a poche ore di distanza dall’ultimo impegno ufficiale con la maglia rossoblù. Schierato da vero e proprio regista offensivo da Spalletti, nonostante sia a tutti gli effetti l’ultimo arrivato Perotti si è caricato sulle spalle il peso della costruzione della manovra offensiva della Roma, con una naturalezza tale da suggerire quasi che l’argentino quella maglia gialla e rossa la porti da un decennio. Due partite sono probabilmente un campione esageratamente ridotto per esprimere giudizi, ma l’evidenza del campo è inequivocabile ai più: questa Roma sembra già non poter fare a meno de “el Diez”.

FLOP

C’ERA UNA VOLTA IL MURO NERAZZURRO

Non c’è pace per l’Inter, che chiude la 24/a giornata di campionato con il folle 3-3 di Verona control’Hellas; un pari che addirittura sa di punto guadagnato, considerando che dopo il vantaggio firmato da Murillo gli scaligeri si erano portati sul 3-1, prima che Icardi e Perišić delineassero la rimonta meneghina. Il dato più evidente che racconta la “crisi” dell’Inter è sicuramente il misero successo raccolto nelle ultime sei gare; ma per una squadra divenuta celebre per cinismo e compattezza, il dato che più colpisce è forse quello relativo ai gol subiti. All’ultima gara del 2015 le marcature subite erano 12 in 17 partite (0,71 reti subite a partita), mentre in questo inizio di 2016 la retroguardia nerazzurra ha incassato la bellezza di 9 gol nelle ultime 7 partite (1,29 a partita, l’82% in più!!). Un calo fisiologico è un qualcosa di addirittura legittimo per una squadra che per i primi tre mesi di campionato si era dimostrata di cemento; a preoccupare sono però le amnesie individuali e di reparto che nelle ultime settimane hanno difatto sancito la fine dei sogni scudetto dei milanesi, come testimoniano le tre reti incassate di testa dall’Hellas Verona. Un elemento sul quale Mancini dovrà necessariamente concentrare il proprio lavoro, memore di quel ritornello che da diversi decenni accompagna il calcio tricolore: a trionfare, in Italia, è chi di gol ne prende pochi.

L’ALLERGIA AL MAPEI STADIUM DEL SASSUOLO

8 Novembre 2015: un gol di Sansone al 28’ del primo tempo scrive l’1-0 interno del Sassuolo sul Carpi, tre giorni dopo che lo stesso Sansone aveva steso nientemeno che la Juventus sempre nell’impianto di Reggio Emilia. All’epoca sarebbe risultato incredibile pensarlo, ma al 7 febbraio del 2016 quello contro gli emiliani sarebbe rimasto l’ultimo successo interno del Sassuolo in questo campionato. Al successo contro il Carpi sono infatti seguiti, tra le mura amiche, 4 pareggi (con Fiorentina, Frosinone, Torino e Palermo) e 2 sconfitte (con Bologna e Roma); un dato in una certa misura curioso per una squadra che, a dir la verità, non ha mai basato sul “fattore campo”  la propria forza, ma che nella stagione che la vede posizionarsi stabilmente alle spalle delle grandi non vince tra le mura amiche da oltre tre mesi. Il 21 Febbraio al Mapei Stadium di Reggio Emilia sbarca l’Empoli, altra bella rivelazione della prima parte di stagione: la speranza, per Di Francesco, è che sia arrivata finalmente l’ora di far tornare ad esultare i pochi, ma buoni, aficionados neroverdi sugli spalti.

CHIAMATELO SOLAMENTE MARIO

Inatteso inciampo per il Milan di Mihajlović, che perde due punti preziosi nella propria rincorsa all’Europa che conta impattando 1-1 a San Siro contro l’Udinese, riacciuffata dal gol di Niang dopo l’iniziale vantaggio siglato dall’ex Armero. Sotto di una rete al riposo, Miha si gioca la carta Balotelli, sperando in una giornata di grazia dell’ex-fenomeno nerazzurro. La mossa, purtroppo per i rossoneri, non paga i dividendi sperati: il Milan, trova il pari grazie appunto all’imbeccata di Bacca per Niang, mentre di Super(?)Mario non lascia tracce significative sul match: fuori dalla manovra, ed a tratti irritante, Balotelli conferma il trend infelice delle sue ultime uscite rossonere dopo lo scoppiettante esordio di Udine. Ancora più inquietante, è che l’attaccante rossonero prosegue sulla scia disegnata ormai da diversi anni, che lo stanno portando a dilapidare una quantita di talento che pochi calciatori italiani hanno ricevuto in dote dagli deì del calcio nell’ultima decade. Un peccato per il Milan, il calcio italiano ma soprattutto per Mario Balotelli, che ha però dalla sua ancora tutto il tempo e le qualità per smentirci: ma, in questo caso, saremmo felicissimi di essere contraddetti.

(di Michael Anthony D’Costa)

24esima giornata

Bologna – Fiorentina 1-1 (Bernardeschi; Giaccherini)
Genoa – Lazio 0-0
Verona – Inter 3-3 (Murillo; Helander; Pisano; Ionita; Icardi; Perisic)
Frosinone- Juventus 0-2 (Cuadrado; Dybala)
Napoli – Carpi 1-0 (Higuain)
Torino – Chievo 1-2 (Benassi; aut Peres, Brisa)
Sassuolo – Palermo 2-2 (Vasquez; Defrel; Missiroli; Djurdjevic)
Milan – Udinese 1-1 (Armero; Niang)
Atalanta – Empoli 0-0
Roma – Sampdoria 2-1 (Florenzi; Perotti; aut Pjanic)

Classifica 

Napoli 56
Juventus 54
Fiorentina 46
Inter 45
Roma 44
Milan 40
Sassuolo 34
Empoli 34
Lazio 33
Chievo Verona 30
Bologna 30
Torino 28
Atalanta 28
Udinese 27
Palermo 26
Genoa 25
Sampdoria 24
Carpi 19
Frosinone 19
Hellas Verona 15

 

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