Addio al Times New Roman per risparmiare milioni nelle Pa. Ecco lo studio di un quattordicenne

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di Tiziano Aceti

suvir-mirchandaniLa notizia è di quelle che suscitano interesse e curiosità. Uno studente americano di 14 anni, Suvir Mirchandani, sostiene che il governo statunitense utilizzando il font Garamond per la stampa dei suoi documenti riuscirebbe a risparmiare, per l’inchiostro, 470 milioni di dollari l’anno.

Come fare? Semplicemente utilizzando al posto del Times New Roman e del Century Gothic (i font più usati) il più economico Garamond. Dopo una serie di operazioni lo studente ha in linea di massima calcolato l’ingente risparmio per le casse del governo americano. Il giovane studente ha confrontato quattro tipi di font: il Times New Roman, il Garamond, il Century Gothic e il Comic Sans. Da questo confronto è giunto alla conclusione che utilizzando il carattere tipografico Garamond si ottiene un risparmio d’inchiostro del 24%, così da permettere una riduzione dei costi per la pubblica amministrazione degli Stati Uniti.

Lo stesso Gary Somerset responsabile comunicazione e pubbliche relazioni del Government Printing Office ha guardato con occhio positivo il lavoro dello studente, sottolineando comunque che gli sforzi del governo ad oggi siano concentrati sul passaggio dei contenuti dalla stampa al web, con l’obiettivo di  contenere in questo modo le azioni di stampa utilizzando, tra l’altro, in alcuni casi anche carta riciclata.

Ovviamente la possibilità di risparmiare denaro con un gesto così semplice non è passata inosservata. Ma è davvero così? Ovvero, è possibile ottenere un risparmio economico semplicemente cambiando font? Se così fosse sarebbe veramente una gran bella scoperta. Ma a quanto sembra non è oro tutto quel che luccica.

Sia John Brownlee che Thomas Phinney hanno provato a spiegare i motivi secondo cui a conti fatti i risultati ottenuti dallo studente americano sul risparmio economico per la pubblica amministrazione americana non siano così eclatanti.

In primo luogo si osserva come il font Garamond a parità di dimensioni non usi meno inchiostro rispetto agli altri font confrontati dallo studente. Infatti “Garamond è circa il 15% più piccolo” rispetto la media degli altri tre font, per questo motivo sembrerebbe utilizzare meno inchiostro. Un allineamento alle dimensioni del font Garamond di tutti e tre gli altri caratteri, a quanto sembra, comporterebbe un risparmio simile a quello stimato dallo studente. È ovvio però che la riduzione delle dimensioni comporti problemi nella lettura del testo.

Ma non solo. Si osserva inoltre come gli uffici della pubblica amministrazione attraverso accordi con società esterne paghino per pagina stampata e non per l’inchiostro usato. Si apprende tra l’altro che alcuni uffici sono provvisti di stampati laser che utilizzano toner più economici.

Dunque, al di là degli entusiasmi che hanno accompagnato l’idea del 14enne alla fine dei conti un passaggio di font sui documenti governativi non sembrerebbe raggiungere il risparmio stimato dal giovane studente. Opinioni in contrasto, insomma, sulla effettiva veridicità dello studio realizzato da Suvir Mirchandani.

Infine se allarghiamo lo sguardo e pensiamo anche al contesto italiano e alla sua pubblica amministrazione ci si rende conto che se si vuole operare un cambiamento concreto, che riguardi l’economia nonché l’ambiente, la digitalizzazione della PA è forse oggi il solo passo necessario da compiere.

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