Serie C: il Como sedotto e abbandonato da Lady Essien

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Quante volte si parla del fascino che una donna riesce ad esercitare su un uomo? Una capcaità tutta femminile di rendere quasi completamente assoggettato il maschio, neanche fosse ipnotizzato. I tifosi del Calcio Como stanno imparando una realtà ancora più dura in questo periodo, col rischio di cancellazione dalla serie C e lo spettro del dilettantismo dietro l’angolo; tutto per colpa di una dissennata e dissestata gestione societaria di un’affascinante signora.

Il 30 marzo 2017, col campionato di serie C ancora in pieno svolgimento, il Calcio Como vive la sua svolta societaria col passaggio di proprietà dalla vecchia dirigenza rappresentata dal presidente onorario Gianluca Zambrotta ad una nuova cordata presieduta da Akosua Puni, meglio conosciuta come la signora Essien, moglie dell’ex centrocampista ghanese di Chelsea, Real Madrid e Milan. La bellissima lady viene subito ribattezzata “la pantera nera” dai tifosi comaschi, spaventati da una cessione societaria che non avveniva mai e che rischiava di portare il club lariano al fallimento; e invece ecco la signora Essien che in fase di presentazione, con tanto di sciarpa azzurra al collo, si lascia andare a proclami che eccitano la fantasia dei sostenitori lombardi: “Andremo subito in serie B”. Una profezia che per poco non si realizza, perchè il Como guadagna l’accesso ai playoff dove cade per mano del Piacenza, 2-1; pazienza, ci si proverà l’anno prossimo, pensano a Como.

Ma non sarà così, probabilmente. Perchè entro il 30 giugno tutte le squadre di serie C avrebbero dovuto presentare l’iscrizione al prossimo campionato, portando i documenti idonei e la fidejussione di 30 mila euro, obbligatoria per essere ammessi alla terza serie. I giorni passano, i soldi del Como non arrivano, Akosua Puni Essien rassicura tutti: “Tranquilli, il bonifico è pronto, l’iscrizione non è a rischio”. Il 27 giugno a Como iniziano a preoccuparsi tutti davvero, perchè dei 30 mila euro necessari non c’è neanche l’ombra, anche se la presidentessa ghanese continua a mostrarsi serena. Il 28 giugno il Como non è ancora affiliato alla F.I.G.C. e da regolamento risulterebbe fuori dalla prossima serie C, nonostante manchino ancora 48 ore alla scadenza; dalle stanze dei bottoni della sede lariana, però, tutto tace e lady Essien insiste con l’affermare che non c’è nulla da temere. Il 29 giugno il Como nomina un Procuratore Generale, Olivier Amela, consulente finanziario britannico con origini togolesi che annuncia come i soldi necessari per l’iscrizione arriveranno al 100% entro lunedì 3, col termine ultimo per la fidejussione prorogato al 5 luglio. Il 30 giugno risolvono i loro problemi societari anche Catanzaro, Maceratese, Messina e Vicenza, ovvero formazioni di serie C con situazioni economiche ben più precarie di quelle del Como che, viceversa, presenta la domanda di iscrizione senza versare i 30 mila euro, una mossa che con ogni probabilità eviterà il fallimento ai lombardi ma non la ripartenza dalla serie D.

Ad oggi di soldi non se ne sono visti, la signora Essien ha smesso anche di rassicurare l’ambiente, trincerandosi dietro un silenzio che ora è assordante e che sembra una lenta ma progressiva agonia verso la perdita del professionismo in una piazza calcisticamente storica ed oggi condannata a ripartire dai dilettanti. E quelle parole “Torneremo subito in serie B”, pronunciate dalla presidentessa ghanese appena tre mesi fa, suonano ora alquanto sinistre e beffarde, preda degli sfottò dei cugini del Lecco, pronti al derby del Lario nella prossima serie D, incubo per la tifoseria comasca, sedotta, abbandonata  e tradita dalla bella ma crudele Akosua Puni Essien, passata da pantera a mantide assassina.

di Marco Milan

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