Formula 1, Messico: Rosberg piega Hamilton, le Ferrari vanno ko

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formula-1-nico-rosberg-austrian-grand-prix_3317602La Formula 1 è tornata in Messico dopo 23 anni e le attese non sono state tradite nonostante l’epilogo del gran premio sia stato il solito, ovvero col dominio totale delle due Mercedes che stavolta ha premiato Nico Rosberg, bravo ad imporsi, una volta tanto, sul compagno di squadra e fresco campione del mondo Lewis Hamilton. Terzo, a completare il podio, Valtteri Bottas con la Williams, mentre vanno ko entrambe le Ferrari.

Era dal 1992 che il Messico non abbracciava la Formula 1: allora Mansell, oggi Rosberg che dopo la pole position del sabato va a prendersi anche la vittoria alla domenica, battendo con autorità Lewis Hamilton che, nonostante il titolo mondiale già conquistato, ha fatto di tutto per raccogliere anche questo successo. Mercedes davanti a tutti, e non è una novità, mentre sorprende, viste le ultime gare sottotono, il podio conquistato da Valtteri Bottas che porta la sua Williams al terzo posto dopo una corsa finalmente proporzionata al suo talento. La scuderia inglese approfitta della domenica nera delle Ferrari che finiscono fuori gara, prima con Raikkonen e poi con Vettel, entrambi autori di un gran premio pieno di urti e difficoltà; era dalla gara australiana del 2009 che entrambe le rosse non si ritiravano nello stesso gran premio. Buona la giornata delle Red Bull con Kvyat quarto e Ricciardo quinto, tutti e due bravi a tener dietro Felipe Massa ed una Williams più potente delle vetture austriache che hanno sorpreso anche considerando le altissime temperature che, in teoria, avrebbero dovuto penalizzarle rispetto al sabato piovoso e freddo. A punti anche le due Force India con Hulkenberg settimo e l’idolo di casa Perez ottavo; male le McLaren, Alonso si ritira al primo giro per misteriose perdite di potenza del suo motore da Gp2, Button arranca nelle retrovie per tutta la gara assieme alle Manor di Rossi e Stevens.

E’ stata una bella corsa quella del Messico, disputatasi in un circuito rinnovato ma che ha mantenuto le caratteristiche di un tempo e con un pubblico appassionato, caldo e competente, segno che, soldi a parte, non c’è bisogno che la Formula 1 sbarchi in paesi poco probabili e con autodromi disegnati con la fotocopiatrice e spesso del tutto anonimi e poi accantonati (per maggiori informazioni, citofonare a Turchia e India). Fra due settimane il penultimo appuntamento della stagione, in Brasile, un altro circuito in cui la Formula 1 ha radici solide e profonde.

di Marco Milan

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