Incompresa. La sorpresa di Asia Argento

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Incompresadi Annalisa Gambino 

Figlia d’arte, bad e dark girl, ex compagna di Morgan, di Asia ne sono state dette di tutti i colori. Dopo una serie di lungometraggi rimasti per lo più sconosciuti, fatta eccezione per il controverso Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa tratto dall’omonimo romanzo di J.T Leroy, devo ammettere che Incompresa mi ha piacevolmente sorpreso.

Il titolo prende spunto dal celebre Incompreso- Vita col figlio di Comencini e, il tema è la famiglia disfunzionale. Ottima la scelta e la direzione degli attori: Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko sono perfetti nei loro ruoli ma è straordinaria la prova attoriale della piccola Giulia Salerno cuore pulsante della pellicola.

Nella Roma bene degli anni ’80, Giulia è Aria vittima di genitori famosi, iperegoisti ed isterici plasmati, nonostante le continue smentite della regista, sulle personalità di Dario Argento e Daria Nicolodi (rispettivamente padre e madre della regista). Se Aria, per il suo status quo vive un’infanzia privilegiata, dall’altra parte è costantemente ignorata e vessata dai genitori, osteggiata dalle sorellastre ed emarginata dai compagni di scuola.

Nella pellicola i ruoli sono paradossalmente invertiti: Aria dimostra la maturità e l’intelligenza degli adulti mentre i genitori sono ridotti a caricature di una classe sociale ben definita e persi nel turbinio dell’egocentrismo.

Il film, come ha confessato la regista si ispira a I quattrocento colpi di Truffaut, soprattutto per  i  continui bighellonamenti della ragazzina nelle desolate strade di Roma come Antoine Doinel in una Parigi notturna Parigi e, ovviamente, per il punto di vista adottato. Lo spettatore si cala nella parte dei più piccoli condividendo con essi i dolori e le speranze.

Ad Asia perdoniamo qualche strafalcione registico e qualche scena troppo ridondante in favore a una tenerezza e passione che, a tratti, emoziona.

Si susseguono scene e situazioni angoscianti e al limite del credibile, come i comportamenti eccessivamente superstiziosi di Garko, e gli attacchi di isteria della Gainsbourg a tocchi più spensierati, comici e grotteschi molto vicine ai Tenenbaum di Wes Anderson.

Molto apprezzabile è il lavoro sulla colonna sonora a cui partecipano tra gli altri Brian Molko dei Placebo. Diverte la molteplicità dei brani e dei differenti stili che si alternano al ritmo dei fidanzati che la Gainsbourg cambia.

Il film è stato presentato al Festival di Cannes nella sezione Un certain regard; anche se non ha conquistato nessun premio è stato ben apprezzato dalla critica soprattutto francese.

A Cannes Asia è stata accompagnata dalla figlia Anna Lou Castoldi la quale è nel cast nei panni di Donatina, sorella di Aria.

Incompresa è forse una confessione di Asia Argento, un toccante racconto di fatti liberamente ispirati alla sua storia personale, un romanzo di formazione al contrario attraverso gli occhi di una bambina sui generis. Un attacco alle incapacità educative di celebrità che spesso giocano incosentemente a recitare il ruolo di genitori.

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