Confederations Cup. L’Italia a testa alta cede solo ai rigori contro la Spagna

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Doveva essere un gioco al massacro. L’Italia nel complesso così così vista tra le sfide con Messico, Giappone e Brasile contro i campioni di tutto: sulla carta non doveva esserci partita. Il risultato alla fine è stato quello pronosticato, ma quello che conta è la modalità con qui arrivato, che, essendo solamente in Confederations Cup, può bastare per guardare con ottimismo al futuro.

L’Italia di Prandelli doveva fare da sparring partner alla Roja, invece ha finito per essere protagonista quanto e più della Spagna. Il tutto nonostante l’assenza della carrozzeria pesante, quel Balotelli che sarebbe stato molto utile, senza nulla togliere alla partita di sacrificio fatta da Gilardino. I rigori ci penalizzano, ma se proprio doveva essere, meglio che sia accaduto quest’estate e non la prossima.

E’ stata una partita ben diversa da quella disputata l’estate scorsa nella finale degli Europei, l’Italia non si è presentata infatti a pezzi e sulle gambe, tutt’altro. Con ormai il solito 3-4-2-1 Prandelli ha incartato nel primo tempo il tasso tecnico degli spagnoli. Bene il centrocampo con De Rossi e Pirlo, Maggio e Giaccherini sempre pericolosi con in più un Candreva scatenato che ha chiuso la personale grande partita con il cucchiaio, purtroppo inutile, a Casillas. Di contro Del Bosque con i soliti 11, guidati come sempre da Xavi e Iniesta a centrocampo, con Silva, Pedro (al posto di Villa) e Torres a cercare di scardinare il trio di difesa tutto juventino dell’Italia.

Ma come detto a fare la partita non sono i campioni del Mondo e d’Europa, a caccia dell’unico titolo che gli manca. Il primo tempo scorre via così tra belle giocate e tanta Italia. La più grande occasione capita a Maggio che di testa non è riuscito a passare Casillas in uscita. Non solo l’esterno del Napoli, pericoloso anche Gilardino di testa, De Rossi di testa e con una sventola di sinistro da fuori area respinta alla meno peggio dal portiere madrileno; e poi ancora Marchisio e Giaccherini a far tremare la Roja. Dalle parti di Buffon l’unico pericolo arriva dal sinistro di Torres quando il cronometro dice 40′. Lo 0 a 0 va di lusso alla Spagna, stretto all’Italia.

Nel secondo tempo c’è più caldo e meno spettacolo, la partita resta tirata anche se l’inerzia non è più a vantaggio degli azzurri (che nel frattempo hanno perso Barzagli sostituito da Montolivo con De Rossi scalato in difesa). Nonostante una Spagna più presente in campo il dato del possesso palla alla fine dirà incredibilmente 61% Italia, segno di quanto di buono fatto dalla squadra.

I supplementari così sono inevitabili, proprio come 5 anni fa negli Europei di Austria e Svizzera. Lo 0 a 0 non si schioda però neanche nei supplementari dove però adesso la Spagna fa più paura che mai, grazie alle forze fresche buttate nella mischia già nel secondo tempo dal ct spagnolo: Jesus Navas e Mata per Pedro e Silva. Oltre al cambio obbligato di Barzagli anche Prandelli ha cercato di smuovere l’attacco azzurro: fuori Marchisio per Aquilani e fuori Gilardino per Giovinco. I tempi supplementari, complici anche le squadre un po’ lunghe, tornano così a offrire occasioni. Per l’Italia la più ghiotta capita sul sinistro di Giaccherini che si stampa sul palo, mentre per la Spagna ne arrivano di più: Alba e Pique, con De Rossi che per due volte si immola a difesa di Buffon nel primo supplementare. Nel secondo tempo la Spagna pareggia anche il conto dei pali: Xavi sorprende Buffon che riesce solo a deviare sul palo, il numero 1 azzurro il miracolo però lo compie qualche minuto dopo quando si allunga sul tiro da posizione defilata di Navas. Alla fine è proprio come nel 2008: Italia-Spagna 0 a 0 si decide ai rigori.

L’Italia non sembra quella del 2008, quando nei cinque sbagliarono De Rossi e Di Natale. Però la Spagna è invece molto simile a quella di quei quarti di finale: perfetti tutti. Segnano Candreva, Xavi, Aquilani, Iniesta, De Rossi, Pique, Giovinco, Ramos, Pirlo, Mata, Montolivo, Busquets e Jesus Nava, a sbagliare per l’Italia è Bonucci. Il centrale della Juve spara alto e la Spagna può, ancora una volta, festeggiare.

Una sconfitta così brucia sempre anche se in un torneo amichevole, ma proprio perché amichevole è ancor più facile guardare il bicchiere mezzo pieno in vista del Brasile 2014. Intanto per chiudere bene la Confederations l’Italia è chiamata a prendersi il terzo posto nella sfida contro l’Uruguay di Cavani.

di Cristiano Checchi

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