Domani Italia-Malta: per gli azzurri l’unico risultato è la vittoria
di Giovanni Fabbri
Le dichiarazioni di Prandelli – “Noi siamo l’Italia, dobbiamo avere un altro peso”. Questa è stata la dichiarazione più eloquente utilizzata da Cesare Prandelli nella conferenza di sabato scorso per fotografare la brutta prestazione degli azzurri contro la Bulgaria. Il tempo per le critiche e le analisi degli errori è però già finito. Domani si torna in campo e questa volta è vietato sbagliare. Il c.t. ha poi aggiunto: “Bisogna cambiare e non mi riferisco ai singoli. Dobbiamo subito recuperare la nostra identità: se non ci riusciremo già con Malta, allora ci sarà da preoccuparsi”.
Gli avversari – L’avversario che domani si troveranno di fronte gli uomini di Prandelli non è certo un ostacolo insormontabile, ma neanche la Bulgaria sembrava poterlo essere, è per questo che l’ex allenatore della Fiorentina predica calma, applicazione e soprattutto umiltà. Secondo il commissario tecnico gli azzurri devono ritrovare quello spirito di gruppo e quel carattere che ha permesso alla nostra nazionale di arrivare fino in fondo all’ultima manifestazione continentale. L’undici maltese, allenato dall’italiano Pietro Ghedin (ex c.t. della nostra nazionale femminile) non è certo paragonabile neanche alla meno competitiva delle sedici squadre che presero parte agli Europei di Polonia e Ucraina, ma, se l’Italia non dovesse riuscire a cambiare atteggiamento, anche la partita di domani rieschierebbe di diventare una pratica complicata da risolvere.
La probabile formazione – Per dare una svolta al girone di qualificazione mondiale Cesare Prandelli cambierà probabilmente modulo. Passerà dallo sperimentale 3-5-2 al più rodato 4-3-1-2 che tante soddisfazioni ci regalò proprio in Polonia e Ucraina. In difesa dunque i centrali dovrebbero essere Bonucci e Barzagli con Cassani e Peluso sugli esterni a completare il reparto. A centrocampo l’infortunato De Rossi sarà sostituito da Nocerino, mentre la coppia d’attacco dovrebbe essere formata dai romanisti Destro e Osvaldo, con uno tra Diamanti e Verratti ad agire alle loro spalle. Il compito degli azzurri è quello di migliorare la prestazione di venerdì scorso alzando il ritmo di gioco, aumentando il possesso palla e provando ad innalzare il tasso qualitativo delle giocate offensive. L’imperativo categorico è invece quello di portare a casa tre punti che, dopo i primi due turni, permetterebbero all’Italia di occupare le prime posizioni del girone. Se il collettivo italiano riuscisse a svolgere il compito che Prandelli gli ha assegnato, non v’è dubbio che, considerato il divario tecnico tra le due nazionali, risulterebbe molto più semplice ottenere questi importantissimi tre punti.