Informazione e Condivisione: ecco Democratica, il nuovo giornale del PD

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L’Unità chiude i battenti e lascia il posto alla nuova testata di partito gratuita basata sul racconto, il confronto e la multimedialità

Democratica: è questo il nome della testata che ha preso il posto de “L’Unità”, storico giornale ” di sinistra” fondato da Antonio Gramsci.

Lo scorso 30 giugno, infatti, il Partito Democratico ha presentato la nuova avventura editoriale, diretta dal deputato dem Andrea Romano, ex condirettore dell’Unità, affiancato, tra gli altri, da 7 giornalisti dell’Unità.tv.

La nuova testata”sarà uno strumento utile per intervenire nella discussione pubblica, ma anche un mezzo di informazione e discussione per tutti gli iscritti, i simpatizzanti, gli amministratori e dirigenti del partito” – ha spiegato Romano – ” sarà il primo caso in Italia di un quotidiano politico, digitale e multimediale che viene diffuso gratuitamente”. Democratica non è una newsletter, un sito oppure un app: è un pdf scaricabile gratuitamente partire dalle ore 13.30, sull’ app #Bob del Partito Democratico su bit.ly/democratica e su Messenger Facebook.

Il neonato giornale dovrà informare simpatizzanti, iscritti e rappresentanti politici del PD attraverso il racconto della  giornata del partito, spaziando sulle tematiche dell’attualità e della cultura e seguendo un imperativo, quello  della condivisione. Democratica sarà infatti uno spazio interattivo capace di accogliere i contributi esterni di tutti quei giovani che vogliono fornire il proprio apporto all’iniziativa.

Un veicolo di aggregazione, dunque, che intende allontanarsi dall’informazione passiva e unidirezionale per abbracciare la strada della condivisione, dello scambio e dell’interazione.

Il nobile intento, tuttavia, non ha evitato le polemiche che sono esplose all’indomani del lancio del nuovo viaggio editoriale: dal direttore dell’Unità Sergio Staino al popolo social, molti si chiedono il motivo che ha spinto gli addetti ai lavori a creare un nuovo prodotto editoriale piuttosto che investire nella storica testata di Gramsci.

La nascita di Democratica apre inoltre le porte ad un importante tema, evidenziato dal blog di Openpolis: quanto costano allo Stato i giornali di partito e quanti sono quelli che riescono a sopravvivere?

Come evidenziato da Openpolis, tra i giornali di partito che hanno usufruito di una delle forme di sostegno all’editoria del governo, l’Unità risulta al primo posto per le somme ricevute. (62 milioni di euro dal 2003 al 2015). Il dato che emerge con evidenza,tuttavia, è il fallimento che ha colpito queste testate: ad oggi, infatti, l’80% dei giornali di partito sono chiusi, il 10% è attivo solo in forma cartacea e il 5% solo online.

Che sia arrivato il momento di ripensare in toto l’impianto comunicativo politico, magari scegliendo di affidarsi alle nuove piattaforme capaci di unire e mettere in contatto diretto, oltrepassando i limiti della carta ( e del pdf)?

(di Giulia Cara)

Fonte immagine: ilmessaggero.it

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