Incidente dell’Itaquerao, si complica la strada verso Brasile 2014

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La strada verso il mondiale di quest’estate ha subito durante la settimana scorsa un duro colpo che complicherà questi mesi d’avvicinamento all’evento intercontinentale. Mercoledì 27 novembre è, infatti, crollata la struttura metallica che copre lo stadio Itaquerao. Un incidente che si è trasformato in tragedia portando alla morte di due operai, che potevano essere molti di più se questo non fosse avvenuto durante l’ora di pausa pranzo. L’incidente sembra essere stato procurato da una gru che stava issando un elemento pesante, di circa 500 tonnellate, l’argano si è spezzato, precipitando sulla tribuna destinata a ricevere la copertura metallica.

La tragedia dello stadio Itaquerao, di proprietà del Corinthians, pone così il Brasile di nuovo sotto la luce dei riflettori per le problematiche che stanno accompagnando la preparazione degli eventi sportivi. Dopo le manifestazioni e i gravi problemi sociali che hanno afflitto la Confederations Cup di quest’estate, adesso c’è il problema stadi a non dare tregua all’organizzazione.

L’Itaquerao doveva essere il fiore all’occhiello degli impianti brasiliani, l’inaugurazione a gennaio sarebbe dovuta essere l’antipasto della cerimonia d’apertura del Mondiale. Adesso invece ci sono solo dubbi a fare da contorno all’evento. Il dubbio se verrà rispettata la scadenza di ultimazione dei lavori dei 12 impianti, prevista per dicembre; i dubbi su cosa succederà poi all’Itaquerao, impianto prima dell’incidente praticamente pronto, che ha richiesto l’esborso di 272 milioni d’euro,  e ancora se sarà poi utilizzato come stadio d’apertura oppure no, anche se le indiscrezioni sembrano andare verso la conferma. L’impianto sembra vivere sotto una cattiva stella, visto che doveva essere già pronto per la Confederations ma i ritardi hanno poi dovuto far virare per forza sui Mondiali.

Con gli interrogativi a dominare il futuro sono poche le certezze, una di queste sono proprio gli incidenti nella costruzione degli impianti. Un operaio morì durante la costruzione dello stadio di Brasilia lo scorso anno, un altro durante quella dell’impianto di Manaus a marzo. Ancora a marzo, a causa delle forti piogge, si allagò il cantiere dello stadio Maracana, a maggio una piccola parte del copertura dello stadio di Salvador cadde perché non era stato in grado di reggere la quantità di acqua che si era accumulata. Ad aprile un altro operaio morì nel cantiere del nuovo stadio del Palmeiras a San Paolo, che dovrebbe essere utilizzato nei Mondiali 2014 per gli allenamenti delle squadre. Per finire lo stadio che a Rio ospiterà le gare di atletica nelle Olimpiadi del 2016, è chiuso da diversi mesi a causa dei timori che la copertura possa cadere e lavori di ristrutturazione sono ora in corso. Non è una situazione semplice quindi, soprattutto visto la fermezza della Fifa nel non voler più accettare ritardi, come invece accaduto la scorsa estate.

Intanto la voce dell’Italia in merito a questa delicata situazione è quella di Demetrio Albertini, Vicepresidente della Federcalcio. L’ex giocatore della nazionale, nell’intervista rilasciata a Repubblica, si è detto stupito dall’accaduto in quanto proprio gli stadi erano stati nell’esperienza dell’estate scorsa il vero punto forte dell’organizzazione. Insomma sembra una beffa, ma il viaggio per i Mondiali non prosegue di certo con la tranquillità sperata.

Cristiano Checchi 

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