Formula 1, Bahrain (2): la prima gioia di Perez, la grande rabbia di Russell

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Dopo 189 gran premi disputati, Sergio Perez conquista la sua prima, sospirata vittoria in Formula 1, arrivata al termine di una corsa imprevedibile e ricca di colpi di scena che ha premiato il messicano e prodotto un podio anomalo a causa della debacle della Mercedes e del ritiro di Verstappen.

PRODEZZA – Perez diventa così il secondo messicano a vincere in Formula 1 dopo Pedro Rodriguez, vincitore di due gare fra il 1969 e il 1970, oltre a permettere alla Racing Point di acciuffare il primo successo dopo due pole position. La vittoria di Perez è stata incredibile se si considera l’incidente del pilota centroamericano al primo giro, non direttamente coinvolto nella catapulta che ha messo fuori Leclerc e Verstappen (colpa del monegasco della Ferrari che nell’ultima gara stagionale avrà tre posizioni di penalità al via) ma costretto a ripartire dal fondo dello schieramento. La svolta arriva con il pasticcio ai box della Mercedes che sbaglia gomme sia a Bottas che a Russell, obbligandoli a chiudere ai margini della zona punti e regalando a Perez una gioia infinita in una strana storia di sport che vedrà il messicano a piedi nel 2021, a meno che la Red Bull lo preferisca ad Hulkenberg in vista della quasi scontata sostituzione di Albon.

RABBIA – Furente a fine gara George Russell che sostituiva Lewis Hamilton per la positività del campione del mondo al Covid. Il giovane inglese, dopo la pole position persa per pochi millesimi al sabato, è scattato meglio di Bottas e ha dominato la gara in lungo e in largo prima di essere penalizzato dall’incredibile leggerezza del suo box e poi, dopo una furiosa rimonta che lo aveva riportato in seconda posizione, dalla foratura che lo ha obbligato ad un’altra sosta e a chiudere il gran premio al nono posto che gli consente così di racimolare i suoi primi punti in Formula 1, magrissima consolazione in una gara che avrebbe meritato di vincere e che potrebbe rimanere l’unica ad alti livelli almeno per un altro anno, visto che Russell (forse negli Emirati Arabi se Hamilton sarà guarito, di sicuro nel 2021) tornerà a sgomitare nelle retrovie con la Williams, il che, visto il talento del britannico, appare veramente un enorme spreco.

GIOIE E DOLORI – In Bahrain festeggia naturalmente anche Esteban Ocon, finito secondo con una Renault non velocissima ma assolutamente efficace. Primo podio per il francese, mentre al terzo posto si accomoda l’altra Racing Point di Stroll, a completare una domenica eccezionale per la scuderia inglese che dal prossimo anno assumerà la denominazione di Aston Martin. I delusi, ovviamente, sono i ritirati Leclerc e Verstappen che, visto lo sviluppo della corsa, avrebbero potuto raccogliere punti e soddisfazioni, anche se i bocconi più amari li inghiottono i due della Mercedes; Russell perché defraudato di una vittoria che aveva costruito facendo più del massimo, Bottas perché nuovamente demolito in gara dal compagno di squadra; stavolta non c’era Hamilton, ma l’impatto del finlandese è stato ugualmente timido ed impacciato, a conferma dei limiti caratteriali di un pilota che evidentemente più dello scudiero non può proprio fare.

RESOCONTO: 1. Perez (Racing Point); 2. Ocon (Renault); 3. Stroll (Racing Point); 4. Sainz (McLaren); 5. Ricciardo (Renault); 6. Albon (Red Bull); 7. Kvyat (Alpha Tauri); 8. Bottas (Mercedes); 9. Russell (Mercedes); 10. Norris (McLaren).

CLASSIFICA: 1. Hamilton 332; 2. Bottas 205; 3. Verstappen 189.

di Marco Milan

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