Intervista | Il Terremoto80 in un sito della memoria di INGV

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Maurizio Pignone racconta il progetto web che attraverso scienza, memoria e testimonianze ricorda il terremoto che quarant’anni fa devastò l’Irpinia, la Basilicata e una parte della Puglia

Era domenica il 23 novembre 1980. Poco più di un minuto e centinaia di comuni, famiglie e comunità furono devastati dal terremoto. L’Italia e gli italiani capirono solo col passare dei giorni cosa fosse accaduto in Irpinia, Basilicata e una parte della Puglia. I soccorsi arrivarono in ritardo perchè il sistema di protezione civile, così come lo conosciamo oggi, non esisteva ancora. Fu una catastrofe: 2.735 vittime, 394.000 senzatetto, 6 paesi completamente distrutti.

A distanza di quarant’anni l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mette online la memoria di quegli eventi: testimonianze, video, foto, approfondimenti scientifici, mappe, interviste. “Perchè l’emergenza sanitaria non ci permette di essere in quei terrotori colpiti, come facciamo ogni anno” – racconta a Mediapolitika Maurizio Pignone, geologo e coordinatore di INGV Terremoti, e perchè i risultati delle ricerche storiche e scientifiche su quell’evento sismico possano diventare patrimonio di conoscenza collettiva, uno strumento di prevenzione. Terremoto80 è un progetto INGV in collaborazione con l’Università di Salerno, l’Università La Sapienza di Roma e l’Università Federico II di Napoli.

 

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