Amarcord: Lucchese-Triestina, lo spareggio interminabile

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Una promozione in serie B per due piazze storiche e blasonate vale certamente qualche notte insonne, la fila ai botteghini per i biglietti e la sofferenza durante la partita. Ma ai tifosi di Lucchese e Triestina non era stato detto che la finale dei playoff del campionato di serie C1 2001-2002 sarebbe stato anche uno spareggio infinito, lungo e probante, intenso e rocambolesco. Gli ingredienti giusti per una storia di calcio al cardiopalma.

La stagione regolare del girone A della serie C1 2001-2002 termina con la promozione diretta del Livorno che con 73 punti vince il campionato, 3 lunghezze di vantaggio sullo Spezia secondo classificato, poi un abisso con la Lucchese terza a 56 punti assieme al Treviso e la Triestina quinta a 53, ultima qualificata per i playoff. Agli spareggi spesso la classifica rispecchia l’andamento del mini torneo post campionato, ma a volte ribaltano quanto i 9 mesi precedenti hanno stabilito, suscitando polemiche fra i puristi che vorrebbero fosse rispettata la graduatoria originale. Lo Spezia, che fino all’ultimo ha conteso al Livorno la promozione diretta, cade nel doppio confronto contro la Triestina che appare pimpante e più in forma fisicamente: i giuliani guidato da Ezio Rossi vincono 2-0 la semifinale di andata in casa, quindi soccombono 1-0 in Liguria qualificandosi lo stesso alla finale per la B. A raggiungerli c’è la Lucchese, giustiziera di un Treviso che era la grande favorita dei playoff, unica formazione proveniente dalla serie cadetta a giocarsi la promozione: i toscani vincono entrambe le gare contro i veneti e si candidano come probabili vincitori della doppia finale perchè squadra attrezzata e già candidata alla promozione, a differenza della Triestina che è sì un organico solido e compatto ma pur sempre una neopromossa proveniente dalla C2 dopo anni di sofferenze.

Lucchese-Triestina è così la finale playoff per la serie B, campionato dal quale i rossoneri di Lucca mancano dalla stagione 1998-99, mentre i rossoalabardati di Trieste addirittura da quella 1990-91. La gara di andata si gioca al Nereo Rocco in Friuli Venezia Giulia il 2 giugno 2002 quando tutta Italia si prepara ad assistere ai mondiali di Corea del Sud e Giappone; lo stadio è gremito, i tifosi della Triestina sono al settimo cielo, la serie B è ad un passo ed il ritorno in cadetteria un sogno quasi impossibile fino a solamente un anno prima. Non sono da meno i sostenitori toscani, accorsi in massa per coronare l’obiettivo di quella promozione fallita nelle due annate precedenti. I padroni di casa sembrano meglio disposti in campo, coprono ogni spazio, aggrediscono gli avversari che forse non si aspettano un rivale così agguerrito: il risultato è che la Lucchese appare goffa e stordita, mentre la Triestina sembra danzare sul campo amico, quasi incurante del caldo afoso e della posta in palio altissima, anzi, il partire senza favori del pronostico aiuta la compagine di Ezio Rossi che prevale per 2-0 grazie ad una doppietta del giovane attaccante Eder Baù, una sorta di predestinato che non terrà mai fede alle promesse. Il successo al Nereo Rocco sembra spianare la strada della promozione ai giuliani, ma la Lucchese nella gara di ritorno avrà a disposizione il miglior piazzamento in campionato che le permetterà di salire in serie B vincendo con due gol di scarto a prescindere dal risultato, senza quindi il valore dei gol in trasferta come accade nelle coppe europee.

Lo stadio Porta Elisa di Lucca è gremito in ogni ordine di posto il 9 giugno 2002: il popolo rossonero ci crede, la Triestina può essere ribaltata nonostante il 2-0 dell’andata e nonostante le migliaia di tifosi che invadono la provincia toscana. La Lucchese di D’Arrigo ha certamente una rosa più esperta e costruita per giocare i playoff, mentre la Triestina proviene dalla C2, è ambiziosa e brillante ma tutto sommato vive quell’esperienza con meno pressione, la serie B è nei programmi del presidente Amilcare Berti ma con progetto biennale. Ma è logico che gli uomini di Rossi ormai sono in ballo e non ci stanno a farsi rimontare dall’avversario. Chi si aspetta una finale tirata e combattuta sarà accontentato, ma di sicuro in pochi riescono anche solo ad immaginare i ribaltamenti di fronte, i capovolgimenti e la confusione che quella finale sarà in grado di generare; caldo e tensione accompagnano l’ingresso in campo delle due squadre, i tifosi potranno raccontare a posteriori di essere entrati in un’altra dimensione, di temere di essere stati rapiti dal mondo dei playoff senza possibilità di uscire. Già, perchè il pubblico del Porta Elisa mette piede nello stadio in pieno pomeriggio e ne uscirà solamente all’ora di cena.

Che sarà una gara strana lo si capisce già solo dalla discutibile scelta cromatica delle maglie: la Lucchese è in completo rossonero, la Triestina ha una maglia blu scuro e solamente i pantaloncini e calzettoni bianchi permettono una migliore distinzione delle due squadre. I toscani partono a razzo, assediano la porta difesa da Angelo Pagotto e mettono alle corde la Triestina: passano pochi minuti, una serie di calci d’angolo e la pressione dei rossoneri viene premiata dal gol del vantaggio siglato dal centrocampista Marianini, bravo a ribadire in rete una corta respinta della difesa avversaria; 1-0 e ora ai padroni di casa serve solamente un’altra rete per andare ai tempi supplementari e garantirsi poi la promozione. La Triestina è in difficoltà, lo stadio è una bolgia e il raddoppio della Lucchese sembra nell’aria, Pagotto è una furia, striglia i difensori, li incita a fare maggior attenzione, anche perchè i rossoneri sembrano sbucare da tutte le parti del campo. All’improvviso, però, gli alabardati si svegliano e al termine di un’azione di puro alleggerimento trovano il pareggio alla mezz’ora grazie all’ala Del Nevo che si incunea in area e quasi di punta batte il portiere: 1-1 e tutto da rifare per una Lucchese tramortita ma più rabbiosa che mai. Chi pensa che la gara sia finita lì si sbaglia, non sa che un turbinio di emozioni sta per abbattersi sullo stadio Porta Elisa, perchè Lucchese-Triestina, a conti fatti, deve ancora incominciare.

Il primo tempo sembra infatti volgere al termine quando al 42′ inoltrato Marianini trova la sua doppietta personale svettando in area di testa sugli sviluppi di un angolo e riportando la Lucchese ad una sola rete da supplementari e serie B. Nella ripresa la squadra di D’Arrigo sembra tarantolata, stringe d’assedio la Triestina e Pagotto deve fare gli straordinari per evitare la capitolazione dei suoi; ma nulla può l’ex portiere di Sampdoria e Milan sull’incornata vincente del centravanti lucchese Carruezzo che capitalizza al meglio un cross proveniente dalla destra: 3-1 e Triestina che sembra completamente al tappeto. Pagotto si infuria coi suoi, gesticola, li manda tutti a quel paese, mentre lo stadio ribolle di passione, i sostenitori toscani sono in visibilio per una rimonta ormai completata. Il 3-1 porterebbe sì ai supplementari, ma garantirebbe comunque la promozione ai rossoneri di Lucca che ora potranno gestire il risultato, al contrario di una Triestina che sembra lontana parente di quella ammirata appena 7 giorni prima al Nereo Rocco. E sui giuliano piove anche sul bagnato perchè pochi minuti più tardi l’arbitro Gallucci espelle il terzino sinistro Parisi (che avrà fortuna con la maglia del Messina fra serie A e serie B) per un fallo sullo scatenato Carruezzo; sembra davvero la parola fine sulle ambizioni degli alabardati ed il fischio finale che porta le due squadre ai supplementari suona come un’agonia prolungata per gli uomini di Ezio Rossi, ormai alla canna del gas e con un avversario che ha ritrovato verve e spunto, sorretto e sostenuto dal pubblico che spinge per quel 4-1 che chiuderebbe definitivamente i conti.

La mezz’ora supplementare inizia come si erano conclusi i tempi regolamentari, ovvero con la Lucchese proiettata in avanti e sospinta dallo stadio che incita ed accompagna ogni azione dei rossoneri con boati assordanti. Passa pochissimo e Carruezzo si guadagna un calcio di rigore: a nulla servono le proteste vibranti della Triestina ed i rossoneri hanno a disposizione quel colpo del ko che ormai tutti aspettano. Sul dischetto ci va lo stesso Carruezzo che spiazza Pagotto ma indirizza la palla sul pallo, fallendo poi anche la ribattuta che viene sparata altissima dal numero 9 della Lucchese. La Triestina si ritrova così dal possibile baratro ad una piccola speranza ancora accesa, nonostante la rimonta da effettuare e l’uomo in meno, mentre i toscani non si capacitano di come la gara sia ancora in bilico nonostante un dominio abbastanza evidente ed una marea di occasioni colossali per chiuderla a doppia mandata. La Lucchese inizia lentamente ma inesorabilmente a perdere la testa: prima il difensore Cribari si fa espellere per un plateale fallo di mano, poi si getta in avanti alla ricerca del 4-1 e costringe la Triestina ad un’ulteriore espulsione per il cartellino rosso rifilato a Tangorra. La finale non termina più, la Lucchese è in 10, la Triestina in 9, il risultato ancora clamorosamente aperto, il pubblico ormai ammutolito per la tensione e anche perchè francamente non sa più che pensare di una partita che esce completamente dai canoni della normalità. La formazione toscana si innervosisce e causa un calcio di rigore in favore degli avversari, una svolta per la sfida: Baù trasforma, 3-2 al 20′ del primo tempo supplementare, un’eternità in campo in una domenica di giugno a fine stagione, follia allo stato puro. Ma non è finita perchè il nervosismo della Lucchese aumenta, Carruezzo e Bacis si prendono a pugni prima che sia battuto un angolo e vanno entrambi fuori: rossoneri in 9, alabardati in 8!

Le forze vengono meno, la tensione sale, la Triestina acquista sempre più fiducia ed approfitta della stanchezza degli avversari: in contropiede Gubellini taglia in due la difesa rossonera e serve Ciullo, bravo a rientrare dalla sinistra e a battere il portiere con un tiro a giro che si insacca nel sette; è il 3-3 finale, è l’apoteosi della Triestina che torna in serie B 11 anni dopo l’ultima volta ed è il dramma per la Lucchese, consapevole di aver gettato alle ortiche un’occasione incredibile e di aver buttato una promozione che pareva cosa fatta. Per i toscani sarà un boccone così amaro che l’anno successivo rischieranno addirittura la retrocessione in C2, scongiurata solamente dopo la vittoria dei playout contro l’Alzano. Trieste e Lucca non possono dimenticare uno spareggio epico, rocambolesco ed interminabile, una sorta di Italia-Germania 4-3 in miniatura, un pomeriggio vissuto al cardiopalma che ha proiettato due città e due tifoserie in un’altra dimensione, forse ai confini della realtà, certamente nella leggenda del calcio.

di Marco Milan

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