Amarcord: avanti Savoia! Il ruggito di Torre Annunziata in serie B
Oggi parlare del Savoia Calcio, la squadra che rappresenta la cittadina partenopea di Torre Annunziata, vuol dire parlare di calcio dilettantistico, campionati di Eccellenza o serie D. Eppure in un calcio che non c’è più, il Savoia ha recitato un ruolo importantissimo, agli albori del secolo scorso: vittoria nel campionato centro meridionale nel 1924 con sconfitta nella finalissima scudetto nazonale col Genoa, quindi tre campionati di serie B a cavallo della Seconda Guerra Mondiale ed un oblio di 50 anni con tanto dilettantismo e qualche annata in serie C. Fino a quei magici anni novanta e il sogno della serie B tornato a comparire in una città calda ed appassionata.
Il Savoia Calcio, fondato nel 1908 da un gruppo di industriali di pasta e farina, torna alla ribalta in serie C ad inizio anni novanta e conquista la C1 nel 1995 grazie alla guida di un allenatore emergente come Luigi De Canio. Nella stagione 1996-97, i campani arrivano sino alla finale playoff per la serie B, giocata e persa a Roma contro l’Ancona al termine di una partita dominata dai torresi. Sembra la fine del sogno, l’impossibilità di ripetere e completare l’impresa, ma a Torre Annunziata nessuno demorde, nè la società del presidente Moxedano, nè la squadra e nè i tifosi. Nel campionato 1998-99, il Savoia è affidato ad Osvaldo Jaconi, artefice del miracolo Castel di Sangro, e fin dall’inizio del torneo vede possibile il raggiungimento delle posizioni di testa, anche se un andamento altalenante consegna ai bianchi campani l’accesso ai playoff solo nel finale. Senza i favori del pronostico, il Savoia elimina prima il Palermo in semifinale, quindi batte i cugini della Juve Stabia nella finalissima di Avellino del 13 giugno 1999 e riconquista la serie B 51 anni dopo l’ultima volta, generando un clima di irreale entusiasmo in una Torre Annunziata vestita a festa ed impazzita per una gioia inaspettata e per un traguardo impensabile fino a pochi anni prima. Il Savoia è in serie B, in molti ritengono per la prima volta nella sua storia, soprattutto considerando la differenza del calcio moderno con quello di inizio secolo, o solo perchè in molti, specie fra i più giovani, non hanno vissuto quelle splendide annate di un passato ormai lontanissimo. 51 anni sono tanti, ma il popolo torrese non li sente, vuole celebrare quel traguardo e vivere la serie B, finalmente, vivere addirittura il derby di campionato contro il Napoli, caduto fra i cadetti, o quello contro la Salernitana, appena retrocessa dalla serie A.
Mario Moxedano promette che il Savoia non sarà una comparsa in serie B ed in un campionato anomalo: da una parte squadroni da serie A come Napoli, Sampdoria, Genoa ed Atalanta, dall’altra minuscole realtà come Alzano Virescit, Fermana ed appunto Savoia. La compagine campana si attrezza con elementi di esperienza come il difensore Di Bari, ex stopper del Foggia di Zeman in serie A, e come l’attaccante Stefano Ghirardello, prelevato dalla retrocessa Cremonese con cui ha realizzato 11 reti nonostante l’ultimo posto dei lombardi nella serie B 1998-1999. L’esordio del Savoia in serie B è a Brescia il 29 agosto 1999: la trasferta è proibitiva, i bresciani sono tra le favorite per la promozione e possono contare su uno dei bomber più prolifici del campionato, Dario Hubner; ma gli uomini di Jaconi non si fanno prendere dal panico e vanno anche in vantaggio al 17′ col primo centro stagionale di Ghirardello. Il Brescia attacca, ma il Savoia resiste bene, fino al minuto 84 quando Emiliano Bonazzoli trova il pareggio, un 1-1 che per assurdo lascia i campani col rammarico di una vittoria sfumata, nonostante la difficoltà di una trasferta così dura. Sette giorni dopo, il 5 settembre, arriva il debutto casalingo nel ribollente stadio Giraud: 10.000 appassionati che riempiono le gradinate dell’impianto cittadino, mentre il resto del paese è a casa, attaccato alla tv o alle radioline, a Torre Annunziata nessuno osa distrarsi in quell’indimenticabile pomeriggio, perchè quel Savoia-Empoli non vale soltanto come seconda giornata del campionato di serie B 1999-2000, vale soprattutto come rivincita di una città che da troppo tempo aspetta una giornata così. Le squadre scendono in campo in un tripudio generale, le bandiere bianconere dei tifosi torresi sono tutte al vento, l’entusiasmo è impossibile da descrivere, va solamente vissuto e a pochi interessa che l’Empoli sia formazione attrezzata per risalire in serie A dopo la retrocessione dell’anno precedente. Passano 11 minuti e il Savoia si guadagna un calcio di rigore per un’entrataccia del portiere empolese Berti su Ghirardello lanciato a rete: è lo stesso centravanti veronese ad incaricarsi della trasformazione mentre il pubblico trepida ed aspetta. Il tiro è di sinistro, è forte e preciso, la palla si insacca sotto la traversa ed i 10.000 del Giraud impazziscono di gioia, è il primo urlo da serie B in quel piccolo impianto da oltre 50 anni a questa parte, ci sono anziani che ancora ricordano la vecchia B del Savoia e che hanno le lacrime agli occhi, e ci sono i più giovani che non si rendono conto di ciò che stanno vivendo. Il Savoia batte l’Empoli e dopo due giornate ha 4 punti, frutto di un pareggio ed una vittoria, niente male per una neopromossa, niente male per una squadra senza grandi risorse economiche, messa a confronto con chi ha un bacino d’utenza da coppe europee.
Osvaldo Jaconi predica calma: “Non abbiamo fatto ancora nulla, il campionato è lunghissimo”. Ed ha ragione, perchè quasi sempre la serie B inizia a fornire risposte concrete solamente a febbraio-marzo, figurarsi cosa possa dire dopo appena due settimane. Ma a Torre Annunziata coi piedi per terra proprio non riescono a starci, motivo per cui nessuno si preoccupa della sconfitta di Pistoia alla terza giornata, 2-1 con temporaneo pareggio di un Ghirardello che si ripete pure la settimana successiva nell’1-0 dei campani sul Treviso e che vale come secondo successo su due in casa; il ruolino è ottimo dopo 5 giornate, ma poi il Savoia non vince più: prima arriva il ko a Ravenna, 4-0, poi il 2-2 in rimonta col Cosenza (doppietta di un Ghirardello in formato mondiale), quindi la sconfitta in casa dell’altra neopromossa Fermana, 3-2 in cui non bastano altri due gol di Ghirardello che dopo 7 giornate ha realizzato tutte e 7 le reti della sua squadra. La sconfitta di Fermo irrita la dirigenza torrese: il presidente Moxedano ed il direttore sportivo Pietro Leonardi sono scontenti dell’operato di Jaconi nonostante la bella partenza e consapevoli dell’organico messo a disposizione del tecnico, una rosa che oltre una sofferta salvezza non può andare. Perdere con la Fermana ultima in classifica, però, ha fatto talmente male ai vertici del Savoia che arriva l’esonero di Jaconi a beneficio dell’arrivo in panchina di Franco Varrella che esordisce all’ottava giornata nell’1-1 dei campani con l’Alzano Virescit, un pareggio scialbo e ripetuto una settimana più tardi nello 0-0 casalingo contro la Salernitana in un derby dalle poche emozioni.
Il 14 novembre è in programma Savoia-Napoli, la partita dell’anno a Torre Annunziata. La settimana che che precede il derby è infuocata perchè la Lega Calcio non ritiene adeguato lo stadio Giarud per ospitare i tanti, troppi tifosi del Napoli che intendono acquistare il biglietto per una trasferta di pochi chilometri come quella a Torre Annunziata. Il Savoia non ci sta, non vuole perdere l’occasione di sfidare il grande Napoli in casa, non vuole emigrare altrove e la società fa di tutto per lasciare la partita al Giraud e per non privare il popolo torrese di un’esperienza così entusiasmante; niente da fare, però, la partita si giocherà ad Avellino ed i tifosi del Savoia vanno su tutte le furie, in molti per protesta decidono di non seguire la squadra e di radunarsi fuori dal Giraud ascoltando la partita alla radio, altri non vogliono perdersi comunque la sfida e partono ugualmente per Avellino affollando gli spalti del Partenio proprio come 5 mesi prima nella finale dei playoff contro la Juve Stabia. E’ una partita nervosa, il Napoli non ha ancora ingranato in campionato, il Savoia è scosso dalla settimana densa di polemiche, dal recente cambio di allenatore e da una classifica che si è fatta pericolosa dopo l’avvio sprint. La squadra di Varrella gioca meglio e mette alle corde il Napoli, tanto da guadagnarsi anche un calcio di rigore al 25′ della ripresa, concesso dall’arbitro Borriello di Mantova per un contatto avvenuto in realtà fuori area. Può essere la svolta della partita per il Savoia, ma anche per l’intera stagione dei bianchi di Torre Annunziata perchè battere il Napoli darebbe entusiasmo e fiducia per il futuro; sul dischetto c’è naturalmente Stefano Ghiardello che non segna da un mese dopo i 7 gol realizzati nelle prime 7 partite. L’attaccante calcia di sinistro come al solito, spiazza il portiere ma angola troppo il tiro che si stampa sul palo: niente gol, il risultato rimane sullo 0-0 e l’indole psicologica della gara si capovolge, perchè il Napoli capisce di aver passato indenne il pericolo maggiore e che il calcio di rigore fallito potrebbe gettare nello sconforto il Savoia ed indurlo a qualche errore in più. Tutto vero, poi la dura legge del calcio fa il resto e la regola gol sbagliato gol subito colpisce inesorabilmente al minuto 83 quando Stefan Schwoch beffa la difesa del Savoia e porta avanti il Napoli al Partenio. La sfida non ha a quel punto più storia, i partenopei azzurri portano a casa la vittoria e per il Savoia è una delusione enorme, ma anche una brutta botta per la classifica che si fa sempre più complicata.
Il Savoia continua a non vincere e perde posizioni su posizioni in campionato: le sconfitte contro Cesena e Ternana sono tremende e si abbattono come una mannaia nella classifica dei torresi, ormai relegati nelle ultime caselle della graduatoria e senza vittorie fino alla prima gara del nuovo anno, il 6 gennaio 2000, quando al Giraud cade la Sampdoria sotto il colpo di Briano a venti minuti dalla fine. Qualche speranza per il Savoia c’è ancora, ma occorre infilare una serie di successi che anche per colpa del calendario sono impossibili da raggiungere, perchè la formazione di Varrella si ritrova consecutivamente di fronte Atalanta, Vicenza, Brescia ed Empoli, avversari tutti da posizioni alte di classifica. Da questo poker arriva un solo punto nell’1-1 casalingo con il Vicenza, quindi i bianchi di Torre Annunziata sprecano un’occasione ghiottissima in casa con la Pistoiese dove non vanno oltre un inutile 1-1; le due vittorie consecutive al Giraud contro Ravenna e Fermana, inframezzate dal ko di Cosenza, riaccendono un lumicino di speranza nel gruppo di Varrella, ma la sconfitta di Bergamo contro l’Alzano Virescit, diretta concorrente per la salvezza, rigetta nello sconforto un Savoia che tra la fine di marzo e l’inizio di aprile incamera una serie di 4 risultati utili di fila che tengono in vita i campani: prima ecco il successo in casa della Salernitana (prima vittoria esterna stagionale), ottenuta in rimonta grazie ai gol di Ghirardello, Greco e del giovane attaccante congolese Kanyengele; quindi il 2-2 casalingo col Chievo dopo l’iniziale 0-2 per i veneti, e poi l’1-1 strappato al San Paolo di Napoli, il risultato forse più prestigioso dell’intera storia del Savoia: Greco porta avanti i bianchi al 9′, Mora pareggia per il Napoli a fine primo tempo, un punto che a Torre Annunziata accolgono come una vittoria e che potrebe essere il preludio ad un successo casalingo contro il Cesena (anch’egli in lotta per non retrocedere) la settimana dopo. Ma Savoia-Cesena termina 0-0 e forse proprio in quel 22 aprile 2000 cade ogni residua speranza del Savoia di rimanere in serie B, anche perchè subito dopo nelle ultime 7 giornate arrivano altrettante sconfitte per gli uomini di Varrella che perdono in trasferta contro Pescara, Ternana, Sampdoria e Vicenza, in casa contro Monza, Genoa ed Atalanta, tornando mestamente in serie C dopo una sola stagione in B, un campionato che avrebbe potuto riservare qualcosa in più, ma che è invece finito peggio di come a Torre Annunziata avevano creduto.
Dopo la sconfitta di Genova con la Sampdoria del 28 maggio, Franco Varrella viene sollevato dal suo incarico e per le ultime due giornate viene chiamata la coppia Manzi-Mango che conduce la squadra alla retrocessione in un campionato terminato al 19.mo e penultimo posto con 29 punti, 6 vittorie, 11 pareggi e ben 21 sconfitte. Non sono bastati i 16 centri di Stefano Ghirardello che per il secondo anno consecutivo è il miglior cannoniere di una squadra che però mestamente retrocede; alla fine, al Savoia ha segnato soltanto lui, 16 le sue reti sulle 36 totali della squadra campana. Vicenza-Savoia dell’11 giugno 2000 è ad oggi l’ultima partita dei campani in serie B, perchè negli anni successivi il Savoia precipita addirittura nei dilettanti dopo i fallimenti del 2001, del 2010 e del 2015 proprio dopo una fugace apparizione in serie C terminata all’ultimo posto del campionato. A Torre Annunziata ancora oggi il ricordo di quella stagione in serie B, la prima dopo oltre 50 anni, resta il più fulgido ed il più emozionante della storia (almeno di quella recente) torrese, nonostante un torneo tutto sommato deludente ed una retrocessione mai realmente messa in discussione. Avanti Savoia lo stesso, insomma, costi quel che costi.
di Marco Milan