Ricerca e università: la Toscana sul podio della classifica Anvur

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Sono tutte e tre toscane le università che hanno conquistato il podio nella classifica di Anvur, l’organismo governativo incaricato di valutare la qualità della ricerca delle università, che ha stilato in 18 mesi di lavoro la classifica degli atenei statali italiani.

Al primo posto c’è l’Imt, scuola di dottorato e centro di ricerca fondato poco più di 10 anni fa, con sede a Lucca. Seguito dai due centri d’eccellenza di Pisa come la Scuola Sant’Anna e la Normale, medaglie, rispettivamente di argento e bronzo.

La classifica e la valutazione dell’Anvur sono sviluppate non tanto per definire il prestigio ma soprattutto per ripartire tra le università 1,4 miliardi di euro del fondo di finanziamento ordinario stabilito dal Ministero (7 miliardi totali). Sulla base di questa classifica infatti, durante il 2017, saranno distribuite ai singoli atenei alcune delle risorse in questione. La graduatoria viene stilata in base ai prodotti scientifici presentati dai ricercatori tenendo in considerazione il periodo che va dal 2011 al 2014. Tali prodotti vengono valutati secondo i criteri dell’originalità, del rigore e dell’impatto scientifico.

A sentir questi criteri perciò, il podio non stupisce: le tre università toscane in vetta alla classifica sono infatti specializzate in ricerca mentre negli altri atenei magari prevale la didattica.

Rispetto alla precedente valutazione però, la Normale ha fatto un grande salto in avanti conquistando un 20 per cento in più rispetto al 2013. Sempre confrontando i dati con la classifica precedente, restano ben posizionate anche altre università toscane e arrivano molte conferme sulla qualità della ricerca degli atenei del centro Italia, tra cui le scuole superiori che si posizionano sul podio della classifica assoluta.

L’università per stranieri di Siena guadagna il 25 per cento rispetto alla precedente valutazione conquistando ora il 13esimo posto della classifica e anche Firenze, conquistando un 2 per cento in più, si posiziona al 17esimo posto. L’università degli studi di Siena (24esimo posto) e Pisa (34esimo posto) invece hanno perso rispettivamente il 5 e il 3 per cento ma, più che per demerito e calo nella ricerca, hanno perso terreno perché nuovi atenei si sono fatti avanti nella conquista di posizioni, soprattutto quelli del Sud e delle Isole che hanno ridotto il distacco che era stato registrato nel 2013.

(di Annalisa Spinelli)

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