Desktop e mobile: Google pensa due indici di ricerca separati

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Google, il gigante dei motori di ricerca, ha deciso di sviluppare due indici dei risultati separati, distinguendo una versione mobile e una per le postazioni fisse e individuando come prioritario quello per smartphone e tablet.

Che il mobile stia soppiantando sempre più le postazioni desktop ormai è noto. Non solo le attività quotidiane, ma quelle di ricerca avvengono sempre di più in mobilità lasciando indietro quelle effettuate da desktop. E così Google, il gigante dei motori di ricerca, ha deciso di sviluppare due indici dei risultati separati, distinguendo una versione mobile e una per le postazioni fisse e individuando come prioritario quello per smartphone e tablet.

L’annuncio arriva direttamente dal palco del Pubcon di Las Vegas dove l’azienda, attraverso la voce di Gary Illyes, ha fatto sapere che sta procedendo alla separazione degli indici di ricerca.

Secondo quanto reso noto dall’azienda, l’indice per la versione mobile del motore di ricerca sarà aggiornato costantemente rispetto all’altro.

Se proprietari e gestori di siti intendono ottenere ancora buoni risultati nell’indicizzazione di Google, dovranno perciò essere attenti non solo alla versione ottimizzata dei siti, ma anche alla loro capacità di reagire in tempo utile alle richieste. Secondo l’azienda il 53% degli utenti non restano ad aspettare indirizzi che non si caricano nel giro di 3 secondi: un dato rivelato già a giugno, quando Google presentò il suo test di velocità “Test my site” ideato proprio per verificare la capacità di caricamento degli indirizzi. Risultati alla mano, Soo Young Kim, Responsabile Marketing, disse che “se un potenziale cliente si trova a navigare sul telefono e il sito non è facile da usare, ci sono 5 volte di probabilità in più che abbandoni”. Considerazione che ben spiega le ragioni del colosso di dividere i due indici.

Una decisione che, tra l’altro, è sostenuta da dati raccolti nell’anno precedente: proprio nell’ottobre del 2015, Google aveva constatato il superamento delle ricerche da mobile rispetto a quelle da desktop in tutto il mondo (otto Paesi, oltre agli Stati Uniti) e così, già nell’aprile 2015, l’azienda aveva mosso passi in questa direzione dando la notizia di un nuovo algoritmo che avrebbe privilegiato i siti ottimizzati ma anche la loro “reattività”.

(di Annalisa Spinelli)

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