Formula 1, Giappone: Rosberg inarrestabile, titolo mondiale a un passo

0 0
Read Time4 Minute, 3 Second

Sempre più vicino il primo titolo mondiale piloti per Nico Rosberg. Il tedesco della Mercedes vince anche a Suzuka (primo successo in Giappone, 23.mo della carriera, nono in stagione) e può ora iniziare il conto alla rovescia per festeggiare la vittoria del campionato, dominato dalla scuderia di Stoccarda, aritmeticamente campione del mondo per il terzo anno di fila.

COUNTDOWN – Inizia a tremare il tappo sulla bottiglia di champagne di Nico Rosberg, pronto ad inaffiare di bollicine una carriera che lo sta per laureare campione del mondo per la prima volta. Il successo del tedesco in Giappone lo porta a 33 punti di vantaggio su Lewis Hamilton, un distacco che a 4 gran premi dal termine della stagione vuol dire che a Rosberg basterà arrivare tre volte secondo ed una volta terzo per vincere il campionato, sempre ammesso che Hamilton giunga sempre primo. Onestamente, perdere questo mondiale sembra più complicato che vincerlo per un Rosberg sempre più convinto di potercela fare dopo aver visto il compagno di squadra dominare per due anni consecutivi. Tutto facile a Suzuka per Rosberg: partenza dalla pole position, scatto fulmineo al via e controllo della gara fino alla bandiera a scacchi, la consapevolezza di aver compiuto un passo forse decisivo per diventare campione e l’etichetta di eterno perdente da lasciare in mano a qualcun altro.

RESA – Lewis Hamilton si sta pian piano arrendendo, sta metabolizzando l’idea di lasciare la corona iridata al compagno di squadra Rosberg, quello stesso compagno spesso battuto dall’inglese nelle ultime due stagioni e stavolta invece pronto a soffiargli il primato. 33 punti da recuperare in 4 gare sono tanti, Hamilton lo sa e sa anche che ora non dipende più soltanto da lui, deve sbagliare anche Rosberg, sbagliare e sbagliare tanto; difficile che accada, anche perchè sembra essere lo stesso Hamilton a crederci poco: a Suzuka ha pasticciato ancora una volta in partenza facendosi sfilare praticamente da tutti e acciuffando alla fine un podio che tiene accesa la fiammella della speranza, forse però solo per la matematica.

DOPPIA FACCIA – Così come alla Mercedes, anche in Red Bull c’è chi gongola e chi recrimina: Max Verstappen è al settimo cielo dopo il secondo posto in Giappone a un passo dall’inarrivabile Rosberg, sesto podio della carriera a neanche vent’anni, spalle abbastanza grandi da tenere dietro Hamilton negli ultimi cinque giri, l’olandese prosegue nella sua inarrestabile crescita. Al contrario, dopo la festa per il successo di Sepang, ha il muso lungo Daniel Ricciardo, qualificatosi dietro Verstappen in qualifica e completamente anonimo in gara, l’australiano si è accontentato del sesto posto, un risultato mediocre considerando il talento del pilota e il potenziale di una Red Bull ritrovata.

PESSIMA STRATEGIA – Alla Ferrari, viceversa, manca sempre un soldo per fare una lira: una volta i problemi in prova, un’altra gli incidenti al via, stavolta le penalità e una strategia davvero rivedibile portano i due piloti di Maranello a rimanere a bocca asciutta, fuori dalla zona podio nonostante una vettura veloce e competitiva. Raikkonen terzo e Vettel quarto al sabato, quindi la penalizzazione per il tedesco per l’incidente in Malesia e poi quella per il finlandese a causa della sostituzione del cambio; parte la gara e parte la rimonta delle due Ferrari, da subito evidentemente più in palla delle Red Bull e non lontane dalle Mercedes, da Hamilton soprattutto. Vettel può impostare il gran premio sia sul secondo posto di Verstappen che sul terzo di Hamilton, ma dal muretto pensano bene di tenerlo in pista più del dovuto e il tedesco perde la posizione su entrambi, accontentandosi di un quarto posto amaro. Idem per Raikkonen, quinto e assai sottotono dopo la brillante qualifica, penalizzato da una strategia pasticciona di un box che alla fine non ha fatto sorridere nessuno dei due piloti in gara.

FIGURACCIA – Delude ancora moltissimo la McLaren nel gran premio di casa della Honda, ovvero dell’azienda che fornisce i motori alla storica scuderia inglese. L’anno scorso Fernando Alonso aveva urlato alla radio che stava guidando una macchina di GP2 dopo essere stato superato dalla Toro Rosso di Verstappen, stavolta nel momento in cui lo esortavano a spingere, lo spagnolo ha risposto fra l’ironico e lo sconsolato: “E’ anche il mio desiderio spingere”, come a dire che sapeva già cosa fare ma di non averne le possibilità tecniche. L’ex ferrarista arriva 16.mo al traguardo, Button ancora peggio è 18.mo, la McLaren sprofonda nonostante i progressi delle ultime gare, la Honda si sente umiliata nella domenica casalinga di Suzuka ma continua a non aiutare gli inglesi a tornare grandi, migliorando le prestazioni e la potenza del propulsore.

RESOCONTO: 1. Rosberg (Mercedes); 2. Verstappen (Red Bull); 3. Hamilton (Mercedes); 4. Vettel (Ferrari); 5. Raikkonen (Ferrari); 6. Ricciardo (Red Bull); 7. Perez (Force India); 8. Hulkenberg (Force India); 9. Massa (Williams); 10. Bottas (Williams).

CLASSIFICA: 1. Rosberg 313; 2. Hamilton 280; 3. Ricciardo 212.

di Marco Milan

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleppy
Sleppy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *