Formula 1, Malesia: Hamilton a fuoco, vince Ricciardo con doppietta Red Bull, Rosberg gongola

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La gara più bella dell’anno, senza dubbio. In Malesia accade di tutto: contatto Rosberg-Vettel al primo giro, la Ferrari va fuori e il leader del mondiale finisce in testacoda e ultimo. Sembra tutto facile per Lewis Hamilton, partito dalla pole position e al comando senza pensieri, ma all’improvviso la svolta col motore della Mercedes che finisce arrosto e il divario con Rosberg (poi terzo) che si allarga. A festeggiare sono così le due Red Bull che fanno doppietta riportando al successo Daniel Ricciardo dopo due anni.

SOGNI IN FUMO – Certamente la copertina del gran premio della Malesia va a Lewis Hamilton: dopo 10 vittorie consecutive, la Mercedes si arrende e rimanda sia il trionfo nel mondiale costruttori e sia l’attacco al record di 11 successi di fila della McLaren nel 1988, per il momento ancora salvo. Pareva una vittoria facile, scontata, col comando della classifica ripreso a svantaggio di Rosberg che nel frattempo stava annaspando a centro gruppo. E invece quell’urlo nella radio al momento della rottura del motore, quel “No, nooooooo”, che sa tanto di sconfitta e disperazione: 23 punti da recuperare in 5 gare, impresa non impossibile ma assai dura.

RISCOSSA – Torna a ruggire la Red Bull e lo fa nel modo più inaspettato e forse più bello. Ricciardo e Verstappen lottano con le Mercedes, favoriti certamente dai guai reciproci di Hamilton e Rosberg, ma dimostrano di essere loro la seconda forza del campionato, con tanti saluti alla Ferrari che al di là dei buoni propositi e delle chiacchiere non sa andare. Ricciardo rifiuta l’ordine di scuderia di far passare Verstappen, più veloce di lui quando Hamilton era ancora in gara e in testa, e alla fine fa bene perchè la lotta la vince lui e torna a trionfare in Formula 1 dopo due anni. Quarta vittoria in carriera per l’australiano, secondo posto amaro ma prestigioso per un Verstappen mai domo; la Red Bull torna a fare doppietta dopo tre anni, non accadeva dal Brasile 2013, i tempi di Vettel e Webber e del dominio mondiale.

FIENO IN CASCINA – Nico Rosberg è l’altro vincitore del gran premio di Sepang. Il tedesco viene centrato da Sebastian Vettel alla prima curva e si ritrova ultimo con Hamilton solitario dominatore della corsa, la testa della classifica mondiale a vantaggio dell’inglese. Invece improvvisamente per il tedesco cambia tutto in meglio: i guai del compagno di squadra e la sua rimonta che lo porta fino al terzo posto nonostante la penalità di 10 secondi inflittagli dai severi commissari di gara che giudicano irregolare un aggressivo sorpasso su Raikkonen. 23 punti di vantaggio su Hamilton, un anno che sembra magico per Rosberg: il primo titolo della carriera non è più irraggiungibile.

PRIME VOLTE – In Malesia è stata anche la gara dei primi punti (anzi, del primo punto) in Formula 1 dell’inglese della Renault Joylon Palmer, decimo e bravo a tener dietro la Toro Rosso di Sainz. Ma a Sepang c’è stata pure la riscossa della McLaren con entrambi i piloti a punti: Alonso settimo dopo essere partito ultimo a causa delle penalità, Button nono nel giorno del suo gran premio numero 300 in carriera. Bravo anche Bottas che in una stagione negativa per la Williams acciuffa un quinto posto voluto e frutto dell’ottima strategia della scuderia inglese e del bel lavoro del pilota finlandese.

RESOCONTO: 1. Ricciardo (Red Bull); 2. Verstappen (Red Bull); 3. Rosberg (Mercedes); 4. Raikkonen (Ferrari); 5. Bottas (Williams); 6. Perez (Force India); 7. Alonso (McLaren); 8. Hulkenberg (Force India); 9. Button (McLaren); 10. Palmer (Renault).

CLASSIFICA: 1. Rosberg 288; 2. Hamilton 265; 3. Ricciardo 204.

di Marco Milan

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