Torino grillina con Chiara Appendino
Dopo 23 anni di amministrazioni di centrosinistra, il cambio di direzione del capoluogo piemontese. Una volta al mese la giunta sarà su Facebook: lo dichiara in conferenza stampa Chiara Appendino
Con quasi 9 punti percentuali di vantaggio, è Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle il nuovo sindaco di Torino. Una vittoria inaspettata, anche considerando il vantaggio che l’altro candidato Piero Fassino, aveva ottenuto nel primo turno. Ma il sindaco uscente, che ha ottenuto il 44,45% dei voti, ha pagato la fiducia ce i votanti del centrodestra hanno dimostrato nei confronti della candidata pentastellata. Dopo 23 anni ininterrotti con una giunta di sinistra, per Torino è quindi arrivato il momento del cambiamento.
Numerosi sono stati i commenti di questo risultato, che sancisce in questo turno di ballottaggi un cambio decisivo di rotta. Interessante la lettura che Salvatore Esposito, senatore del PD, ha dato dell’avvenimento durante la diretta su La7: “Noi lasciamo al M5S una città delle meglio governate. Sul fatto che sia colpa di Renzi ho già visto le dichiarazioni di qualche mio collega e non sono d’accordo. Credo che qui la sconfitta del PD sia imputabile a un distacco generazionale, non è colpa né di Fassino, né del Premier, tutti noi dobbiamo farci un esame di coscienza”.
Ha commentato anche John Elkan che ha espresso parole di elogio per l’amministrazione uscente e un augurio per la nuova prima cittadina: “Torino è sempre stata caratterizzata da un buon governo e da un governo serio. E questo lo abbiamo visto negli ultimi 5 anni con Piero Fassino. Sono sicuro che avremo la possibilità di mantenere la tradizione anche con il nuovo sindaco.
L’Appendino ha convocato una conferenza stampa il 20 giugno, nel corso della quale ha comunicato i nomi dei primi 9 assessori e ha comunicato alcuni punti di quella che sarà la svolta nella gestione comunale: dedicherà un giorno della settimana a tutti i cittadini, una volta al mese la giunta sarà su Facbook e “dialogherà con tutti, in modo che i cittadini possano tornare a sentirsi parte di questa amministrazione”.
Proprio il ridare la voce ai cittadini si è rivelato il punto forte del suo programma, tra l’altro ben recepito dai cittadini stessi: è nelle periferie che l’Appendino ha ricevuto maggiori consensi, laddove Fassino, invece, ha avuto più successo al centro.
Eppure, nonostante i consensi, l’affluenza alle urne è calata rispetto al primo turno: al ballottaggio ha votato solo il 54,41% degli aventi diritto, circa 15 mila in meno di due settimane fa. Sarà il caso di riflettere sulla partecipazione alla cosa pubblica?
(di Francesca Parlati)