Firenze. La voragine sul Lungarno e il disastro idrogeologico italiano

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La voragine a Firenze che si è aperta nel Lungarno Torrigiani non dev’essere considerata come un caso isolato ma è da inserire in una situazione idrogeologica italiana disastrosa.

Quasi ogni giorno appare sui giornali la notizia che un pezzo d’Italia è franata oppure si è allagata portando con sé distruzione e gravi danni a cose e a persone e facendo alzare le voci di chi promette e di chi pontifica nei salotti buoni della televisione dimenticandosi, a riflettori spenti, delle promesse fatte. Questa è una storia vecchia che si ripropone in modo sempre più drammatico dando una pessima immagine  internazionale dell’Italia. Intorno alla voragine fiorentina, che fortunatamente non ha provocato vittime, vi sono delle perplessità riguardo il modo con cui le autorità hanno operato nell’amministrazione della città ma per farsi una precisa idea è necessario fare il punto della situazione partendo dall’incipit per poi cercare di scavare per arrivare il più possibile alla verità.

Il mattino del 25 Maggio è stato caratterizzato da una notizia molto preoccupante: l’apertura di uno squarcio nel lungarno Torregiani lungo più di duecento metri in lunghezza e sette metri in larghezza che ha fatto sprofondare e coprire d’acqua venti automobili. Sembrava essere una vera e propria scena post bellica con un cratere prodotto dalla deflagrazione di un ordigno ma l’ingente danno è stato causato da  una tubatura in ghisa.  Fortunatamente nessuna persona ha riportato danni, anche perché il tutto è avvenuto verso il primo mattino, ma in via precauzionale gli abitanti delle zone limitrofe hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. La città è rimasta per una giornata senza acqua e il disastro ha provocato danni per circa cinque milioni di euro. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha dichiarato che il fatto è dovuto ad un errore umano e che i responsabili, una volta individuati con sicurezza, saranno puniti.

Una ferita da far rimarginare subito, prima dell’autunno

L’apertura della voragine è grave non solo per il danno al lungomare Torrigiani, non solo per la pessima figura che ci ha fatto di fronte al mondo Firenze e l’Italia intera (la notizia è stata ripresa da alcuni dei più importanti media internazionali) ma anche per il pericolo derivato dall’Arno. Il problema principale ora è sistemare questo squarcio che sta dilaniando una città e che potrebbe ucciderla se non si intervenisse prima dell’autunno, stagione di forti piogge durante la quale il fiume s’ingrossa e tende ad esondare.

Si indaga per crollo colposo

Le polemiche continuano tra Nardella e Publiacqua, la società partecipata che gestisce la rete idrica della città, ma sarà la magistratura a dire l’ultima parola. Il comune di Firenze sta pensando ad incentivi di tipo fiscale, Tari e Cosap, per gli esercizi che si trovano sul lungarno Torrigiani garantendo nello stesso momento che i costi per il rifacimento della struttura crollata non saranno pagati dai cittadini bensì da Publiacqua la quale si è detta, dopo aver appurato la verità dei fatti, pronta ad accollarsi completamente il danno causato da questo crollo.  Bisogna pensare, comunque, a far partire i lavori di rifacimento il più velocemente possibile per non temere dei danni ancor peggiori.

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