Tennis, il caso Giorgi-Fit è una sconfitta (non casuale) per il tennis italiano

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Giorgi-600x300Una sconfitta per tutto il tennis italiano. Con queste parole può essere riassunta la vicenda tra Camila Giorgi e la Federazione Italiana Tennis.

In realtà il caso vede la ventiquattrenne tennista marchigiana come una protagonista passiva, perché l’attore principale della vicenda che l’ha portata alla rottura con la Fit è il papà, nonché  allenatore, Sergio Giorgi.

Un uomo che non ha mai avuto rapporti idilliaci con il movimento tennistico azzurro, ma fino a dieci giorni fa tutto sembrava poter continuare con una convivenza forzata, quasi da separati in casa. Poi la scintilla che ha fatto traboccare il vaso: un litigio durissimo, non solo verbale, con Francesca Schiavone subito dopo la trasferta di Fed Cup giocata a Marsiglia. Uno scontro che si è poi allargato coinvolgendo le figure di Giorgio Galimberti e Corrado Barazzutti. Da quel momento il gelo assoluto: la giocatrice ha risposto negativamente alla convocazione per il match contro la Spagna del prossimo fine settimana e in Federazione non si parla di altro.

Emblematico il commento del presidente del Coni Giovanni Malagò: “Mi dispiace molto per la rottura tra Camila Giorgi e la Federtennis, non è una bella notizia, è una ferita. Non posso che stare dalla parte della Fit perché se viene meno il discorso della maglia azzurra, a prescindere dallo sport, salta tutto. Mi auguro che si trovi il sistema di risolvere la questione al più presto. Camila è un patrimonio sportivo del Paese: è una ragazza che seguo attentamente, è ancora giovane e secondo me ha grandissimi margini di crescita.

A prescindere da quello che rappresenta la giovane tennista per il movimento tennistico italiano, la vicenda non fa altro che fotografare un momento nerissimo per il tennis femminile che, dopo i grandi successi degli ultimi anni, non riesce a trovare la giusta strada verso un rinnovamento che diventa ormai obbligatorio. Con il recente ritiro di Flavia Pennetta e la minore brillantezza di Francesca Schiavone, la nazionale femminile ha il dovere di trovare delle soluzioni per cercare di dare un minimo di continuità ad un periodo storico che può essere definito come il migliore della storia di questo sport. Ma la carenza di giovani talenti e la mala gestione di quelli esistenti ha portato le ragazze italiane ad un passo dall’eliminazione dal Gruppo Mondiale della manifestazione a squadre più importante. L’esplosione del caso Giorgi mette ancora più in crisi la squadra azzurra ed è probabilmente figlio dello stato confusionale dell’intero movimento tennistico.

di Giovanni Fabbri

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