La Roma di Spalletti: bel gioco e vittorie rendono secondaria l’esclusione di Totti
La Roma continua a vincere, a Empoli ha centrato la sesta vittoria di fila e si candida forte per la terza piazza. E il caso Totti? lentamente scivola via tra i risultati e nuovi sorrisi
Il nome di Luciano Spalletti si alza forte e nitido dal settore ospiti del Castellani di Empoli, un coro che si percepisce chiaramente all’inizio e alla fine della partita e che sottolinea il quindicesimo successo giallorosso in campionato. Le polemiche legate alle parole di Totti e alla successiva esclusione del capitano dalla gara contro il Palermo, distanti solo una settimana, sembrano già un lontano ricordo.
Il numero dieci della Roma non è sceso in campo neanche ieri, ha guardato per novanta minuti i compagni battere la squadra toscana e non ha fatto una piega neppure quando Luciano Spalletti, a circa 30 minuti dal fischio finale, ha deciso di mettere in campo una punta e ha fatto alzare dalla panchina il febbricitante Edin Dzeko. “Avrei voluto metterlo anche solo per cercare di tenere la palla un pochino di più, ma poi la squadra si stava abbassando troppo e ho fatto altre scelte“, queste spiegazioni dell’allenatore al termine della gara. In questo momento l’esclusione del capitano sembra essere solo un problema di contorno, uno di quegli argomenti che fanno notizia sulle pagine dei giornali, ma che passano in secondo piano agli occhi di società e tifosi.
Il tema di cui si parlerà questa mattina in tutti i bar della capitale è invece legato alle sei vittorie consecutive in campionato e a un condottiero che in poco più di un mese ha letteralmente rivitalizzato la squadra. Da formazione sfiduciata e senza un gioco, la Roma si è trasformata in un insieme di giocatori che hanno in testa quello che devono fare con il pallone tra i piedi. Non sarà ancora la squadra che giocava a memoria come quella che i tifosi giallorossi ammiravano nel corso della prima esperienza di Spalletti, ma la strada intrapresa sembra essere quella. Il tecnico toscano ha portato a casa 18 punti nelle prime 8 gare della sua seconda gestione a Trigoria, un ruolino da prima della classe, e sta riuscendo a far apparire come un problema secondario la perenne esclusione di Totti dagli undici titolari, una notizia ancor più clamorosa. Per il momento è lui l’unico ad aver ragione e continuerà ad esserlo fino a quando i risultati saranno così positivi, ma deve stare attento a non sottovalutare i “piccoli problemi di contorno”, perché tutti sanno che nel momento in cui i risultati dovessero cominciare a venire meno, i “piccoli problemi di contorno” si trasformerebbero in “enormi e insormontabili problemi”, soprattutto in una piazza come Roma.
Il tecnico di Certaldo dovrà essere bravo a gestire tutti i calciatori a disposizione, facendo particolare attenzione a quelli più rappresentativi, soprattutto se tra essi figura il simbolo della squadra che allena. Mettere da parte un pochino di orgoglio e concedere a Totti gli ultimi 30 minuti della partita di ieri sarebbe forse stata la soluzione migliore. Ma nel calcio si sa che le valutazioni a posteriori sono sempre troppo facili e che negli occhi dei tifosi rimane spesso una sola cosa: il risultato. Adesso quelli della Roma vedono solo i sei successi di fila e sperano ovviamente di vederne tanti altri, per blindare il terzo posto è chissà, provare magari ad avvicinare le due squadre di vetta. Se così dovesse essere Spalletti potrà continuare a dormire sogni tranquilli e forse potrà anche continuare a scordarsi di mettere alle sue spalle un pizzico di orgoglio.
(di Giovanni Fabbri)