Ddl sulle Unioni Civili: scontro sulle adozioni

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Il 28 gennaio discussione in Senato. Migliaia in piazza e sui social a sostegno della proposta di legge Cirinnà sulle unioni civili

Il 28 gennaio, il testo del disegno di legge Cirinnà approderà a Palazzo Madama per la discussione generale. Una discussione che era già stata rallentata dalle divergenze interne alla maggioranza: era stato previsto, infatti, che il ddl arrivasse al Senato entro la fine del 2015. Si prospettano, però, altri rallentamenti: il 23 gennaio, ultimo giorno utile per presentare emendamenti, ne sono arrivati circa 6000. La maggior parte di essi, circa 5000, sono stati presentati dalla Lega Nord, ma ne sono stati presentati almeno 60 da senatori e senatrici del PD.

Si è molto discusso circa la costituzionalità di questo ddl, ma l’onorevole Cirinnà, prima firmataria, ha fugato questi dubbi, dichiarando nel corso di un’intervista a Repubblica che in corso di stesura, sono stati consultati molti costituzionalisti: “Forza Italia e centrodestra parlano di incostituzionalità delle unioni civili ma noi abbiamo un giudizio di costituzionalità piena che viene dal dibattito parlamentare e anche da quello nella società che ha coinvolto tanti costituzionalisti”. Nel testo, infatti, verrebbe incluso un rimando all’articolo 2 della Costituzione (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale), con il fine di distinguerlo dall’articolo 29, quello riguardante la famiglia. Nonostante questa distinzione, però, negli articoli 2, 3, 4 del ddl, si fa riferimento

più volte alla famiglia, segnalando le unioni civili come aventi gli stessi diritti e doveri delle coppie unite in matrimonio (“Le disposizioni che si riferiscono al matrimonio si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”); per evitare fraintendimenti, questi passaggi verranno espunti e verranno puntualmente riportati tutti i diritti e i doveri.

Il vero punto nodale del ddl, però, è l’articolo 5, quello che regolamenta la step child ad

MONICA CIRINNA' SENATRICE
MONICA CIRINNA’ SENATRICE

option. In esso viene introdotta una modifica alla legge 1983 sulle adozioni in casi speciali, alla quale in realtà si è già ricorso nel luglio 2014, in una sentenza già confermata dalla Cassazione. È previsto che in una coppia omosessuale uno dei due contrenti possa adottare il figlio naturale del partner. Il timore, però, è che questa legge incentivi il ricorso a utero in affitto, una pratica vietata in Italia, ma praticata all’estero. Non è ancora chiaro come si possa evitare che questo avvenga, ma ci sono varie proposte, tra cui la possibilità di applicare l’adozione solo con figli già nati alla formazione della coppia o prevendendo sanzioni. Gli emendamenti su questo articolo prevedono anche la chiarificazione di un punto ce sembra turbare molti: il processo di adozione non sarà automatico, l’ultima parola spetterà sempre e comunque al Tribunale del Minori.

Intanto sabato 23 gennaio le piazze delle principali città italiane si sono popolate di manifestanti a sostegno del disegno di legge. E anche le piazze virtuali dei social si sono attivate: grande seguito ha avuto sia su twitter sia su facebook e Instagram l‘#svegliatitalia.

(di Francesca Parlati)

 

 

 

 

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