Calcio, la Serie B apre al cartellino verde. Ma è quello che serviva?

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cartellino verdeVerde, giallo e rosso, no non si sta parlando di semafori bensì dei  tre tipi di cartellini che ogni arbitro avrà a disposizione in Serie B. Avete capito bene, a fare compagnia ai due canonici, giallo ammonizione e rosso espulsione, ce ne sarà un terzo di colore verde. Un cartellino che questa volta non punirà i cattivi ma premierà i buoni. Il nuovo “premio” è stato introdotto nella serie cadetta, gara inaugurale l’anticipo di Serie B giocato venerdì sera tra Spezia e Bari, e verrà assegnato a fine gara dall’arbitro ai protagonisti di gesti di Fair Play.

Quest’iniziativa della Lega di Serie B guidata da Andrea Abodi realizzata in collaborazione con l’Associazione Italiana Arbitri (Aia), spiegano gli organizzatori “ha un valore esclusivamente simbolico ed è finalizzato a premiare gesti non ordinari, ma speciali ed esemplari”. L’iniziativa del cartellino verde, rende noto la Lega, fa parte di un progetto più ampio che intende riportare al centro dell’attenzione tematiche “sensibili” come il rispetto, la cultura sportiva e la responsabilità sociale. In poche parole questo nuovo premio potrà essere assegnato dall’arbitro al termine di ogni partita e di concerto con i propri collaboratori, attraverso uno specifico modulo fornito dalla Lega, a un calciatore, allenatore o dirigente che si sia distinto durante il match per un gesto o un atto sportivo di fair play straordinario.

Alla fine di ogni mese verranno comunicati i nomi dei più meritevoli. Un’iniziativa più o meno discutibile, in uno sport qualsiasi, così come nel calcio, la sportività dovrebbe essere la regola e non l’eccezione, per giunta un eccezione da premiare e sottolineare. In uno sport professionistico si dovrebbe, a prescindere dall’incentivo di un premio, fare del Fair Play la prima regola. In un calcio italiano sempre più legato al risultato, si dovrebbe seriamente intervenire su alcuni comportamenti che nel nostro movimento sono sempre più frequenti come la cattiva abitudine di perdere tempo quando si è in vantaggio o quella di cadere rovinosamente a terra, costringendo gli avversari a buttare fuori il pallone, per poi rialzarsi miracolosamente in piedi o quella più sgradevole di tutte come la simulazione.

Servirebbe un cartellino verde al contrario, di colore arancione magari, una sorta di punizione estrema per chiunque dimostri slealtà nei confronti degli avversari e dei tifosi. Un deterrente piuttosto efficacie, un modo per punire chi in campo non ha di meglio da fare che il “furbetto”.

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