L’arte e il sacro in mostra a Firenze
Fino al 24 gennaio 2016 è ospitata al Palazzo Strozzi di Firenze una mostra dedicata al rapporto tra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento. Si intitola “Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana” e conta oltre cento opere di artisti italiani e internazionali tra cui Domenico Morelli, Felice Casorati, Gino Severini, Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Pablo Picasso, Henri Matisse.
Opere famose vengono presentate accanto ad altre di artisti meno noti in un percorso che analizza e contestualizza quasi un secolo di arte sacra moderna. Tra i capolavori protagonisti dell’esposizione: L’Angelus di Jean-François Millet, prestito dal Museé d’Orsay di Parigi; la Pietà di Vincent van Gogh dei Musei Vaticani, eccezionale perché l’artista ha rappresentato raramente soggetti sacri; la Crocifissione di Renato Guttuso delle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; la Crocifissione bianca di Marc Chagall, proveniente dall’Art Institute di Chicago e opera d’arte più amata da papa Bergoglio.
Dall’esposizione emerge la necessità dell’artista di confrontarsi con la dimensione della trascendenza, talvolta anche in modo conflittuale, e di come l’ambiente di fede abbia sempre avvertito il bisogno di riconoscere nell’arte una via per esprimere i propri contenuti.
La mostra è a cura di Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Ludovica Sebregondi e Carlo Sisi. Nasce da una collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi con l’Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, l’Arcidiocesi di Firenze e i Musei Vaticani e si inserisce nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione del V Convegno Ecclesiale Nazionale tenutosi a Firenze tra il 9 e il 13 novembre scorso.
Il percorso espositivo è suddiviso in sette sezioni. Si passa da quella introduttiva con opere quali I Maccabei di Antonio Ciseri alla sezione dedicata alla figura della Vergine, la Rosa Mystica, particolarmente rilevante con la diffusione del Simbolismo e il forte desiderio di ascesi da parte degli artisti, come testimoniano ad esempio il dipinto di Adolfo De Carolis Madonna, Laudata sii per la bella luce che desti in terra o la Mater purissima di Domenico Morelli, dalle eleganze formali di matrice preraffaellita. La terza sezione è incentrata sulla narrazione evangelica della vita di Cristo dall’Annunciazione alla Resurrezione. Qui troviamo Cristo che cammina sulle acque di Bistolfi e L’Entrata di Cristo a Gerusalemme di Stanley Spencer.
Un’intera unità è riservata a una selezione dei progetti decorativi di Gino Severini, che decorò le chiese svizzere di Semsales, La Roche, Tavannes, Saint-Pierre a Friburgo, Notre-Dame du Valentin a Losanna. Seguono spazi dedicati a una videoinstallazione sull’evoluzione dell’architettura sacra, una sezione intitolata “La Chiesa” e infine una conclusiva incentrata sul tema della “Preghiera”.
(di Laura Guadalupi)